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Borse di nuovo tutte in rosso ma ribassi meno pesanti

Dopo una mattinata in altalena, le Borse europee invertono la rotta sulla scia negativa di Wall Street – Rinviato il rimbalzo – In controtendenza Cnh, Juventus, Nexi e Ferragamo – Lo spread sale a 149 pb.

La brusca virata in rosso di Wall Street, dopo un avvio positivo, si è abbattuta nel finale sui già fragili listini europei: Francoforte -1,86%; Parigi -1,94%; Madrid -2,42%; Londra -1,92%; Zurigo -2,26%. Piazza Affari è la migliore, anche se lascia sul campo l‘1,44% arretrando a 23.090 punti. Sul secondario è in ulteriore rialzo lo spread, dopo le aste della mattinata: 149 punti base (+3,28%), con un rendimento del decennale italiano a 0,97%. Resta alta però la domanda di Ctz, che in asta ha superato di 1,55 volte l’offerta. Il Tesoro ha collocato 2,25 miliardi di Ctz a 2 anni, con rendimenti negativi (-0,143%), pur in aumento di 3 punti base rispetto all’asta analoga del 28 gennaio.

A dominare la scena permane l’epidemia da coronavirus che sta fustigando la Cina e ora la Corea, l’Iran, l’Italia, benché con un numero di casi enormemente più basso. A preoccupare i mercati sono le ricadute economiche di questo flagello e i dati macro di giornata non aiutano. Negli Usa, a febbraio, l’attività manifatturiera nell’area di Richmond è molto peggiorata rispetto al mese precedente. L’indice redatto dalla Federal Reserve locale è crollato a -2 punti dai 20 punti di gennaio. Un valore sotto quota zero indica una fase di contrazione, viceversa una lettura sopra tale soglia segnala espansione. La componente delle consegne è passata dai 29 punti di gennaio a 1 punto. Il pmi Servizi statunitense è inoltre precipitato da 53,4 a 49,4 punti, il livello più basso dal 2013. La fiducia dei consumatori, a febbraio, è salita, ma meno delle attese.

In Germania il pil del quarto trimestre 2019 ha confermato le stime diffuse in precedenza ed è rimasto fermo su base congiunturale, mentre è salito dello 0,4% su base tendenziale. Il governatore della Banca di Francia e membro della Bce Francois Villeroy de Galhau ha detto oggi però che non vi è la necessità, al momento, di ulteriori misure monetarie contro l’epidemia.

Sul mercato valutario il dollaro si prende una pausa, perché si comincia a scommettere su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed nella riunione di giugno. Il cambio euro-biglietto verde è lievemente favorevole alla moneta unica, a 1,088. Intanto il rendimento dei titoli di Stato americani a 10 anni tocca un nuovo minimo a +1,322%

Si va all’incasso sull’oro, che perde quota rispetto ai massimi da circa sette anni raggiunti nella vigilia. Al momento il lingotto scambia a 1651,25 dollari l’oncia (-1,55%). Il petrolio viaggia in ribasso: Brent  -1,78%, 54,78 dollari al barile. Sul listino principale di Piazza Affari pesano le vendite sulle banche, al termine di una seduta volatile. La peggiore è Banco Bpm, -4,05%. In controtendenza Bper +0,1%. Fuori dal Ftse Mib si apprezza Monte Paschi, +2,7%. 

La giornata è particolarmente difficile per Diasorin -3,89%, il titolo della società di diagnostica è stato sospeso più volte in volatilità. Male Amplifon -3,75%; Buzzi -3,5%; Leonardo -2,82%; Enel -2,8%. Recupera Cnh +2,94%. Centrano un piccolo rimbalzo Nexi +1,17%; Juventus +0,65% (che ieri aveva perso oltre l’11%), Ferragamo +0,41%; Recordati +0,39%. 

1 thoughts on “Borse di nuovo tutte in rosso ma ribassi meno pesanti

  1. Grazie dell’interessante articolo. Ci chiediamo perchè i media non abbiano dedicato la stessa attenzione al fallimento di 4 banche venete che hanno distrutto i risparmi di 100.000 correntisti e delle loro famiglie, oltre ad aver provocato un elevato numero di suicidi fra i piccoli imprenditori che ora subiscono anche i colpi del Coronavirus.

    Anche la Popolare di Bari rappresenta un’altra emergenza dimenticata.

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