Condividi

Borse contrastate ma Piazza Affari regge grazie alle utilities

In una seduta ancora condizionata dall’hi tech che sta mandando al tappeto la Borsa americana, Milano tiene: FtseMib +0,55% grazie soprattutto a Terna, Snam e Enel – Sprofonda Stmicroelectronics dopo lo stop di Nvidia ai test sulle auto a guida autonoma – Contrastati gli altri listini europei: bene Parigi e Londra, male Francoforte – I mercati bocciano il piano Fincantieri.

Borse contrastate ma Piazza Affari regge grazie alle utilities

Chiusura contrastata per i listini europei, Londra +0,64%, Parigi +0,29%, Francoforte -0,25%, dominati dall’incertezza a seguito della pressione sui titoli tecnologici che anche oggi è di scena a Wall Street. Il Nasdaq al momento è in calo di oltre un punto percentuale, con Amazon intimorita dalle minacce fiscali di Trump. Male anche Netflix, mentre Facebook è poco mossa. Tesla sprofonda per il secondo giorno di seguito, dopo i conti e lo stop alle sperimentazioni sulla guida autonoma di Nvidia.

Piazza Affari accelera nel finale e archivia in rialzo una seduta altalenante: +0,55%, 22.331 punti base. Gli acquisti premiano i titoli difensivi come le utility, ben comprate anche nel resto d’Europa grazie al balzo della britannica United Utilities, promossa a Hold da Sell da parte di Cfra. Salgono Terna +4,77%; Snam +4,66%; Enel +3,71%; A2a +2,41%. Positiva Recordati +3,07%.

La big cap peggiore è Stm, -5,32%, in linea con il comparto. Male anche Buzzi, -2,45%, dopo i conti. Fiat, -2,01%,  risente, come i rivali europei, degli sviluppi del dieselgate negli Usa, dove è stato acceso un faro su Bmw. Giù Saipem -1,3% e Leonardo -1,26%.

Fuori dal listino principale echeggia il tonfo di Fincantieri, -14,49%, dopo il piano 2018-22 presentato ieri sera. Banche in ordine sparso: brilla Unicredit +1,29%, ma non si arresta la frana Mps -2,32%.

L’euro perde quota contro il dollaro e scende a 1,234 (-0,48%), anche a seguito di un rafforzamento del biglietto verde sul Forex con il dato del Pil Usa del quarto trimestre, +2,9%, superiore alle attese.

La risalita del dollaro penalizza l’oro, in calo a 34,6 euro al grammo (-0,74%). Debole il petrolio, con il dato deludente sulle scorte settimanali americane. Brent 68,82 dollari al barile, -0,92%.

La seduta è positiva per l’obbligazionario: il rendimento del Btp 10 anni scende a 1,76; lo spread con il Bund si restringe a 125.20 punti base.

Commenta