Condividi

BORSE CHIUSURA 27 DICEMBRE – Btp, il rendimento sale al 4,6% e lo spread si allarga a 209 punti base

Piazza Affari debole in una seduta nelle quali i principali listini europei corrono ma quelli americani no – Pressioni su Btp e spread Btp-Bund

BORSE CHIUSURA 27 DICEMBRE – Btp, il rendimento sale al 4,6% e lo spread si allarga a 209 punti base

I titoli del lusso svettano oggi in Europa (spinti dagli allentamenti cinesi delle misure anti Covid), ma non bastano a Piazza Affari per chiudere la giornata in progresso. Il Ftse Mib inaugura la corta settimana con una variazione negativa minima, -0,09%, barcamenandosi tra i progressi di Moncler (+3,02%) e le perdite di Erg (-2,22%). Fuori dal paniere principale è in luce la Juventus (+1,97%, sotto i massimi di giornata), nel giorno del via libera dei soci al bilancio chiuso con una perdita di 238,1 milioni.

Il principale indice milanese si appresta così ad archiviare un anno nero, con un calo intorno al 13%, con il sentiment fortemente influenzato dalla stretta delle banche centrali. Non a caso anche i prezzi dei titoli di Stato sono molto scesi e i rendimenti sono saliti. Oggi il tasso del decennale italiano si è spinto al 4,6% e quello del titolo tedesco al 2,5%, per uno spread stabile a 209 punti base. 

Il 2022 d’altra parte sarà ricordato come uno dei peggiori della storia recente, per azionario e obbligazionario globale e anche per Wall Street, per la quale sarà il più brutto dal 2008.

Europa poco mossa, svetta il lusso di Parigi

Per restare ai dati di giornata, la foto finale delle borse del Vecchio Continente vede Parigi in primo piano, con un guadagno dello 0,7%, grazie ai progressi di Lvmh +2,3%, Hermes (+1,97%) e Kering (+1,42%). È positiva Francoforte +0,4%; risultano praticamente invariate Amsterdam, Madrid e Londra.

A infondere un po’ di ottimismo in mattinata sono state le notizie provenienti da Pechino: la decisione del Dragone di rimuovere la quarantena per chi arriva dall’estero a partire dall’8 di gennaio, sostituendola con un tampone negativo nelle 48 ore. Questo nonostante i contagi da Covid siano ancora in crescita.

L’avvio incerto di Wall Street ha poi frenato gli entusiasmi.

Wall Street contrastata, bene i titoli cinesi

A New York l’apertura è stata mista e gli indici procedono ora in ordine sparso: sale il Dow Jones (+0,38%) e scendono S&P 500 (-0,1%) e Nasdaq (-0,81%). Tra i titoli brillano i colossi cinesi come AliBaba (+4,42%), mentre non c’è pace per Tesla (-7,17%) che da inizio anno perde circa il 65%. A influenzare il sell-off di oggi è la notizia che il colosso di auto elettriche ridurrà la produzione nel suo stabilimento di Shanghai, a gennaio, dopo la chiusura imposta per l’ultima settimana di dicembre. Southwest Airlines (-5,8%), è il peggiore sullo S&P 500, dopo che la compagnia aerea ha cancellato migliaia di voli per la bufera che si è abbattuta sugli Usa, attirandosi le critiche della Casa Bianca.

Sul mercato valutario s’indebolisce leggermente il dollaro e l’euro cambia intorno a 1,065. Il rublo invece continua a scendere a causa del peso delle sanzioni.

Bene il petrolio, gas in forte calo

Tra le materie prime sale il petrolio, favorito dalle decisioni della Cina. Il Brent +1,11%, 84,85 dollari al barile; Wti +0,83%, 80,22 dollari al barile.

Arretra il gas ad Amsterdam, che tratta in questi giorni ai livelli pre guerra. Oggi è addirittura sotto gli 80 euro al Mwh.

Gli effetti di questi cali in Italia però non si vedranno immediatamente sulle bollette. Secondo il presidente di Nomina Energia, Davide Tabarelli, infatti il costo dell’elettricità è pronto a scendere ma quello del gas no. “La variazione stimata in base ai prezzi all’ingrosso dell’elettricità, scesi sulla pressione di quelli del gas, è dell’ordine del 25%, circa 16 centesimi di euro in meno a kWh che dovrebbe portare di nuovo le tariffe verso i 50 centesimi a kWh”. L’Arera renderà nota la variazione entro fine anno, ma per il gas è atteso “un aumento delle bollette di dicembre del 20% a 1,48 euro al metro cubo”.

Piazza Affari, bene i petroliferi; focus sulla Juventus

Sul principale listino di Piazza Affari sono in evidenza i titoli petroliferi come Saipem +2,39%, Eni +0,59%, Tenaris +0,0,39%. Ma l’energia si affloscia con Erg e le utility (Terna -0,95%).

Nel’automotive spunti su Cnh, +1,52%. Nel risparmio gestito bene Azimut +1,3%. Le banche sono invece deboli, soprattutto le ex popolari Banco Bpm -0,74% e Bper -0,49%.

I ribassi, tra le blue chip, toccano Recordati -1,25%, Stm -1,13%, Nexi -1,05%.

Fuori dal paniere principale il lusso si mette in mostra con Ferragamo +1,34%, Tod’s +1,8%, Cucinelli +0,65%.

Tra le banche Mps perde lo 0,68%, dopo la conferma dei requisiti patrimoniali da parte della Bce e l’indicazione che, a seguito dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi, verrà meno il divieto assoluto al dividendo.

La Juventus è uno dei titoli più attraenti del momento, con il mercato che continua a scommettere su un delisting ” unico modo – secondo un operatore sentito da Reuters – per uscire dalla situazione legata ai presunti falsi in bilancio negli ultimi tre esercizi”. Oggi Andrea Agnelli, nella sua ultima assemblea da presidente, ha sostenuto che “i rilievi sollevati nei nostri confronti non sono giustificati”.

Commenta