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BORSE CHIUSURA 15 FEBBRAIO – Anima corre a Piazza Affari che rallenta dopo il rally: voci di uscita dei cinesi da Pirelli

Fed e Bce suggeriscono cautela alle Borse: in Europa però solo Parigi – Milano è sulla parità ma spicca Anima Sgr dopo l’ingresso di Fsi – Bene Tim dopo i conti – I cinesi meditano di vendere il loro 37% di Pirelli

BORSE CHIUSURA 15 FEBBRAIO – Anima corre a Piazza Affari che rallenta dopo il rally: voci di uscita dei cinesi da Pirelli

Piazza Affari compie anche oggi un piccolo passo avanti, +0,13%, 27.533 punti, ma è fanalino di coda in un contesto europeo cautamente ottimista in prossimità dell’intervento della presidente della Bce Christine Lagarde al Parlamento europeo, previsto intorno alle 18.30-19. L’attesa di nuove strette da parte delle banche centrali e il dubbio sull’entità e la durata dei prossimi rialzi dei tassi, sono il principale elemento d’incertezza del periodo. E se oggi l’azionario milanese è stato stagnante, l’obbligazionario ha indubbiamente sofferto. Sale infatti il rendimento del Btp decennale benchmark, indicato in chiusura al 4,21% (dal 4,1% di ieri), contro il 2,43% (da 2,41%) del Bund di pari durata, per uno spread a 178 punti base (+4,94%).

Oltreoceano Wall Street è contrastata nella mattina americana, dopo il dato sulle vendite al dettaglio nel mese di gennaio, che mostra una crescita ai massimi di 22 mesi (+3% rispetto a dicembre) di gran lunga superiore al previsto. Da un lato è un bene, perché l’economia si mostra resiliente, dall’altro si temono gli effetti sull’inflazione e le conseguenti azioni della Fed. Già ieri il rallentamento dei prezzi al consumo del mese scorso si è rivelato meno robusto di quanto stimato e ha accompagnato i listini di New York verso una chiusura contrastata. Il Nasdaq al momento è in verde, anche grazie al nuovo balzo di Tesla (+6,5%).

In questo contesto il dollaro risale contro l’euro a 1,066.

Sono in rosso le materie prime. Il Brent cede l’1,73% e tratta a 84,1 dollari al barile; il Wti perde l’1,2%, 78,11 dollari al barile. Arretra anche l’oro, con lo spot gold in ribasso dell’1,2% a 1831,9 dollari l’oncia.

Gucci firma il rialzo di Parigi, ma a Londra crolla Barclays

Parigi, +1,21%, è la stella più luminosa del firmamento finanziario europeo odierno. A tirare la volata è Carrefour (+8,5%), ma il settore più gettonato è quello del lusso. Kering (Gucci) guadagna il 3,04% dopo aver mostrato un utile netto in rialzo del 14% e vendite oltre i 20 miliardi di euro. Louis Vuitton si apprezza dell’1,49% e scommette sulle collezioni maschili con la nomina del musicista, produttore e stilista americano Pharrell Williams come direttore della linea uomo.

Sono più arretrate Francoforte +0,84%, Amsterdam +0,89%, Madrid +0,21%. Londra si apprezza dello 0,54%, nonostante il tonfo di Barclays, -7,8%, che ha registrato un calo del 14% dell’utile netto annuale, a causa di costi derivanti da un errore amministrativo – in cui la banca ha venduto una quantità eccessiva di titoli strutturati negli Stati Uniti – e dalla caduta delle commissioni da investment banking.

A dicembre cala la produzione industriale in Europa, ma non in Italia

Sul fronte macro scende a dicembre la produzione industriale della zona euro: -1,1% rispetto al novembre (-0,4% nella Ue), la media annua è di una crescita dello 0,9%.

Secondo Eurostat però le cose sono andate meglio in Italia +1,6%, Francia +1,1% e Spagna +0,7%. Male invece la Germania -2,1%.

Per quanto concerne l’inflazione europea, rallentano a gennaio i prezzi al consumo in Gran Bretagna, ma su base annua restano oltre il 10% (al 10,1%).

Milano appesantita da finanziari ed energetici

Dopo avere quasi sempre corso più degli altri listini europei oggi Piazza Affari prende fiato, bilanciandosi tra gli acquisti nell’industria e le vendite di titoli finanziari ed energetici.

Partendo dall’alto, le azioni sul podio sono Prysmian +1,65%, Stellantis +1,37%, Ferrari +1,26%. La seduta è positiva anche per Campari +1,22% e Pirelli +1,17%, che archivia una giornata molto volatile, dove è passata da un rialzo oltre il 2% a una sospensione per eccesso di vendite a causa di rumors (che poi si sono spenti), su un’uscita dal capitale dell’azionista di riferimento, Sinochem.

Bene Moncler +0,88% in scia alle maison francesi e si conferma in denaro Leonardo +0,74%.

La maglia nera del giorno va ad Azimut, -3,15%, fiaccata dalla conclusione della vendita dello 0,9% del capitale, con bookbuilding accelerato a 22,35 euro per azione, da parte di Timone Fiduciaria.

In ambito bancario vanno giù Mediobanca -1,44%, Unicredit -1,32%, Banco Bpm -0,94%.

Perdono quota gli energetici: Italgas -2,84%, Saipem -2,01%, Tenaris -0,93%. Vendite su Diasorin -1,61%.

Telecom limita i guadagni allo 0,44%, dopo i risultati migliori delle attese. È difficile però che l’azienda torni rapidamente al dividendo nelle attuali condizioni, secondo l’ad Pietro Labriola.

E la rete? “abbiamo sul tavolo l’opzione Kkr, sembra che ne arrivi un’altra, fino a poco tempo fa non si pensava che ne arrivasse una”, ha detto in conferenza con i giornalisti, rivolgendo un invito: “Keep calm”. “Questo è un mercato che si consoliderà, anche abbastanza rapidamente”. Se poi la rete non fosse venduta “ci sono altre opzioni strategiche: noi non stiamo fermi, in base a quello che succede valuteremo”.

Fuori dal listino principale è stata oggetto di particolare attenzione Anima Holding, +3,07%, a seguito dell’acquisto del 7,1% del capitale da parte di Fsi Holding.

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