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BORSE CHIUSURA 14 APRILE: volano le banche Usa e quelle italiane e Piazza Affari è regina d’Europa ma Enel ancora giù

Migliori del previsto i conti delle banche Usa che contaminano anche quelle italiane e sono proprio queste a spingere all’insù Piazza Affari, miglior Borsa d’Europa

BORSE CHIUSURA 14 APRILE: volano le banche Usa e quelle italiane e Piazza Affari è regina d’Europa ma Enel ancora giù

Le sorprendenti trimestrali delle grandi banche americane aiutano i listini europei a chiudere un’altra seduta positiva, mentre non bastano a sostenere Wall Street, che si muove incerta nella mattina americana. Pesa, sull’umore degli investitori statunitensi, il calo delle vendite al dettaglio di marzo e il volo di qualche falco della Fed, un mix che rinfocola i timori di recessione.

L’Europa cresce, con Milano regina

Piazza Affari, dopo lo stop di ieri, riconquista la leadership europea con un rialzo dello 0,89% che la porta a 27.872 punti base, grazie agli acquisti sui titoli finanziari.

Restano leggermente più indietro Francoforte +0,49%, Parigi +0,52%, Madrid +0,51%, Londra +0,39%, Amsterdam +0,11%.

Rialza la testa il dollaro e scende l’oro

Il dollaro rialza la testa e al momento recupera un po’ terreno verso le principali valute, anche se è destinato a chiudere oggi la più lunga serie di perdite settimanali da quasi tre anni con il rafforzarsi di attese di una fine imminente del ciclo di rialzi dei tassi da parte della Fed.

L’euro è in calo frazionale contro la divisa statunitense e il cambio scivola poco sotto 1,1.

Appare volatile il petrolio, dopo che l’Agenzia internazionale dell’energia ha messo in guardia contro il rischio di un deficit di offerta a causa dei nuovi tagli alla produzione decisi dall’Opec+ con conseguente incremento dei prezzi sul mercato.

I future di Brent e Wti si sono al momento appiattiti, su valori rispettivamente di 86,5 dollari al barile e 83 dollari al barile.

Perde quota l’oro, con lo spot gold che tratta sotto i 2.000 dollari l’oncia, con un calo superiore al 2%.

Wall Street in ribasso, crolla Boeing

JpMorgan, Wells Fargo, Citi, BlackRock nel primo trimestre hanno registrato conti superiori alle attese, facendo tirare un sospiro di sollievo ai mercati, dopo la grande paura a seguito del fallimento di alcuni istituti regionali nordamericani. In particolare, JPMorgan (+7%) ha messo a segno ricavi record e ha superato le aspettative su profitti e giro d’affari, grazie al favorevole contesto dei tassi di interesse. Il titolo, al momento, è il migliore sul DJ e uno dei migliori sullo S&P 500.

Tra i peggiori invece c’è Boeing (-6%), che non ha ancora risolto i problemi con i suoi aerei. La società aerospaziale ha annunciato infatti di dover probabilmente ridurre la produzione a breve termine di 737 Max a causa di un problema con un componente della fusoliera fornita da Spirit AeroSystems (-20%).

Sull’umore del mercato si fa sentire inoltre il calo delle vendite al dettaglio di marzo: -1% (contro attese di -0,5%), a causa delle tensioni sui prezzi e del rialzo dei tassi da parte della banca centrale.

Segnali contrastanti dalle banche centrali 

Con un tempismo non perfetto, mentre gli investitori ancora digerivano i dati macro, Christopher Waller della Federal Reserve diceva che l’inflazione Usa è ancora troppo alta e che il compito della banca centrale non è finito. “C’è ancora del lavoro da fare”, finché non arriveranno segnali di rallentamento della domanda e di un’inflazione che si muova significativamente e continuamente verso l’obiettivo del 2%.

La giornata era partita bene invece dall’Asia, dove la banca centrale di Singapore ha deciso uno stop nell’inasprimento monetario per scongiurare un eccessivo rallentamento della crescita, sulla scorta di quanto già fatto da altri paesi come India, Corea del Sud, Canada e Australia.

Per la Bce oggi ha parlato la presidente Christine Lagarde, secondo la quale permane una notevole incertezza sulla traiettoria dell’inflazione nonostante Eurotower preveda un progressivo rallentamento. Rimarranno elevate e si attenueranno lentamente però le pressioni sull’inflazione ‘core’, favorite dalla rapida crescita dei salari nominali.

Piazza Affari divisa tra banche e utility, scende ancora Enel

Sulla sponda positiva ci sono i titoli finanziari, su quella negativa le utility. Si divide così oggi il principale listino di Piazza Affari, dove svettano Bper +4,67%, Finecobank +4,52%, Intesa SP +3,37%, Banco Bpm +3,35%, Banca Monte Paschi +3,12%, Unicredit +2,92%, Azimut +2,52%, Mediobanca +2,29%. Sul lato opposto ci sono Hera -2,82%, Snam -2,19%, Terna -2,1%, A2a -1,54%. Fallisce il rimbalzo anche Enel, -0,85%, già molto venduta ieri dopo l’indicazione governativa, a sorpresa, di Flavio Cattaneo nel ruolo di ad. Per Fitch il cambio al vertice del colosso elettrico aumenta l’incertezza sul gruppo, ma non ha un impatto diretto sul merito di credito.

La seduta è stata inoltre favorevole all’automotive, con Stellantis +2% e Ferrari +1,72%, che ha un portafoglio ordini record fino al 2024, secondo quanto ha detto il presidente John Elkann all’assemblea. Giornata no invece per alcuni titoli della salute come Diasorin -1,8% e Amplifon -1,45%.

Fuori dal paniere principale chiude in lieve calo Autogrill, -0,15%, nel primo giorno dell’offerta pubblica obbligatoria promossa da Dufry sul 49% del capitale non già controllato.

Spread piatto, tassi in salita

Continuano a salire, seppur leggermente, i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro. Il Btp decennale è indicato in chiusura a +4,21%, mentre il Bund a +2,39%, per uno spread che non si discosta dai livelli della vigilia, a 181 punti base.

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