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BORSE CHIUSURA 11 GENNAIO – Spread Btp-Bund in forte calo e azioni e bond effervescenti

Le piazze azionarie riprendono la corsa in Europa e in America – Forte recupero delle utilities a Piazza Affari – In discesa lo spread e bond sugli scudi

BORSE CHIUSURA 11 GENNAIO – Spread Btp-Bund in forte calo e azioni e bond effervescenti

Il Toro è tornato oggi sui mercati e ha rivolto la sua attenzione sia all’azionario, sia all’obbligazionario, nonostante l’incredibile caos voli nella notte americana e mentre si avvicina il momento della verità sull’inflazione Usa, con il dato sui prezzi al consumo nel mese di dicembre in uscita domani. Le attese sono di un rallentamento che dovrebbe influire positivamente sulle politiche monetarie della Fed e le parole di Jerome Powell di ieri sono state interpretate nelle sale operative secondo il vecchio adagio “nessuna notizia, è una buona notizia”.

Anche in Europa il calo del prezzo del gas alimenta aspettative di inflazione in ribasso e favorisce gli acquisti sui titoli di Stato, facendo sperare in una Bce “pragmatica”. Inoltre, Olaf Scholz apre inaspettatamente al debito comune europeo. Bloomberg scrive infatti che il cancelliere tedesco e il suo partito chiederanno alla Ue di creare nuovi strumenti congiunti di finanziamento per aiutare gli Stati membri a competere contro l’aumento dei sussidi statunitensi per la tecnologia verde.

I listini europei chiudono così in rialzo, dopo la pausa della vigilia e i Btp brindano. Oltreoceano Wall Street si muove intonata nelle prime ore di scambi, proseguendo sulla via dei progressi della scorsa seduta. Sul Nasdaq svettano Tesla e Amazon. Tornano anche gli acquisti sulle compagnie aeree dopo la revoca dello stop a terra e la lenta ripresa dei voli.

Un’Europa più unita

Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,72% a 25.546 punti base, grazie al rally delle utility che festeggiano il calo dello spread. Sul secondario, infatti, il differenziale di rendimento tra carta italiana e tedesca arretra a 184 punti base (-2,81%) e i tassi di Btp decennale e Bund di pari durata scendono rispettivamente a +4,03% e +2,18%. Sul primario però i Bot annuali assegnati questa mattina in asta hanno visto un rendimento in crescita al 3,068%, livello che non si vedeva da luglio 2012.

Per quanto riguarda l’azionario europeo i progressi più convinti sono quelli di Francoforte +1,17%, mentre restano sotto il punto percentuale Parigi +0,8%, Amsterdam +0,79%, Madrid +0,17, Londra +0,41%.

Tra i singoli titoli si segnala il rally delle grandi firme a Parigi, dove Kering (Gucci) è il titolo migliore (+3%), seguito da Lvmh (+2,1%), su cui Bernard Arnault ha deciso un giro di poltrone, piazzando la figlia Delphine a capo di Christian Dior. A capo di Louis Vuitton invece ha insediato l’emiliano Pietro Beccari.

La seduta è stata da incubo per la compagnia assicurativa britannica Direct Line Insurance (-23,78%) che ha eliminato inaspettatamente il dividendo finale per il 2022.

L’euro si rafforza, il petrolio sale e il gas arretra

Sul mercato dei cambi l’euro resta ben intonato e cambia in area 1,076 contro il dollaro. La moneta unica appare tonica anche nei confronti della sterlina contro la quale ha toccato un massimo da 15 settimane e il cambio è intorno a 0,887. Il focus resta sulle banche centrali e in Europa oggi i falchi sono molto canterini. Per il governatore della Banca di Finlandia, Olli Rehn, la Bce deve alzare i tassi di interesse “in modo significativo” nelle prossime riunioni per contenere l’inflazione, che è troppo elevata e a parere del governatore austriaco Robert Holzmann non ci sono segnali di ‘de-anchoring’ nelle aspettative sull’inflazione della zona euro.

È più cauto il banchiere centrale francese François Villeroy de Galhau, secondo il quale i prossimi rialzi dei tassi nel blocco dovranno avvenire a un ritmo “pragmatico”. Fa sperare inoltre per quanto riguarda l’inflazione il crollo del prezzo del gas ad Amsterdam, che si lascia alle spalle i 70 euro e scende a 65,6 euro al Mwh.

Tra le materie prime si placa l’oro che tratta a 1872,55 dollari l’oncia dopo aver toccato i massimi da maggio, con aspettative di un aumento più lento dei tassi da parte della Fed. In questa chiave si può intendere anche il rialzo dei prezzi e il calo odierno dei rendimenti dei T-bond.

Salgono invece i future del petrolio: il Brent tratta al momento a 81,83% dollari al barile (+2,16%) e il Wti è indicato a 76,68 dollari (+2,08%).

Piazza Affari in denaro con utility e Iveco

Hera +5,48% conquista oggi la maglia rosa del Ftse Mib, in un settore delle utility favorito dal calo dei rendimenti dei titoli di Stato. Brillano così anche A2a +3,6%, Enel +1,7%, Italgas +1,3%.

Nella parte più alta del listino si fa spazio anche oggi Iveco, +5,2%, che da inizio anno è uno dei titoli migliori di Piazza Affari con un guadagno del 17,9%. A favorire gli acquisti contribuisce la fornitura di veicoli alla Marina Militare.

Recupera posizioni Nexi, +3,45%, piuttosto volatile negli ultimi tempi.

Si apprezza il lusso milanese con Moncler +2,39%, benché Cucinelli perda il 3,8% dopo la retrocessione di Exane Bnp Paribas a ‘underperform’ da ‘neutral’.

Il risparmio gestito è in ordine sparso: brillano Azimut +2,61% e Banca Generali +2,17%, ma Finecobank (-0,59%) e Poste (-0,87%) sono in calo.

Le banche sono deboli con Unicredit -1,49% e Banco Bpm -1,28%.

Tre le blue chip la maglia nera va ad Amplifon, -4,25%, penalizzata dal fatto che Hsbc suggerisce “vendere”, preferendo altri titoli del settore.

Le perdite sono robuste anche per due titoli assai vivaci recentemente, come Saipem -4,09% e Telecom -1,08%.

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