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Borse: aria di bufera sulle Borse dopo l’exploit delle banche di ieri a Piazza Affari. Apple va ko

Il crollo di ieri di Apple (-5,2%), che perde a vantaggio di Aramco il primato di società più capitalizzata, anticipa una giornata di ribassi anche in Europa

Borse: aria di bufera sulle Borse dopo l’exploit delle banche di ieri a Piazza Affari. Apple va ko

Allacciate le cinture, indossate gli elmetti. Dopo la grande euforia di ieri dei listini europei, i future, sotto di 1,5 punti, segnalano aria di tempesta. A raccomandare la massima prudenza è la brusca frenata di Wall Street, delusa dai dati sull’inflazione, ma anche la reazione dei mercati all’ormai certo rialzo dei tassi dell’Eurozona: festeggiano i finanziari, stremati dalla lunga stagione dei tassi quasi zero, ma l’aumento aggiunge un problema in più ad economie stressate dall’aumento dell’energia, dal Covid -19 e ai costi della guerra. In questa cornice, come ha dimostrato ieri il brusco cambio di rotta dei listini Usa, l’Orso non risparmia nessuno, nemmeno sua maestà Apple: -5,2%, scavalcata dalla saudita Aramco nella classifica delle società più capitalizzate (2,43 trilioni di dollari contro 2,37).

In calo il tech cinese, si rafforza il dollaro

Deboli le borse dell’Asia Pacific. Si muove intorno alla parità il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen, in calo dell’1% l’Hang Seng di Hong Kong. L’Hang Seng Tech, in ribasso dell’1,5%, zavorrato da Alibaba (-4%) e Li Auto (-5%).

Il Nikkei di Tokyo perde l’1% nel finale di seduta. Kospi di Seul -0,8%. BSE Sensex di Mumbai -1,5% in avvio.

Si indeboliscono quasi tutte le valute dell’area: tiene solo lo yen, in lieve apprezzamento su dollaro. In calo dell’1% lo won della Corea del Sud, dello 0,4% lo yuan della Cina, dello 0,3% la rupia indiana. Sulla parità il dollaro di Hong Kong dopo l’intervento a sostegno delle autorità monetarie centrali della ex colonia inglese.

I future europei scendono dell’1,5%, si stringe la curva delle obbligazioni

I future anticipano un avvio in lieve rialzo di Wall Street, ieri in pesante calo. Il Nasdaq ha perso il 3,2%. S&P500, in ribasso dell’1,8%, è tornato sui livelli del 21 di marzo.

Rallenta ma non troppo l’inflazione all’8,3%. Frenano i prezzi dell’energia, ma non gli altri, compresi i servizi. Il dato sull’inflazione ha avuto effetti diversi sulle obbligazioni: giù quelle a breve scadenze, su quelle a lunga. Il Treasury note a dieci anni si è portato a 2,91% di rendimento, da 2,97% del giorno prima. Per effetto delle vendite sul biennale, la curva si è schiacciata: lo spread due anni-dieci anni si è ridotto a25 punti base, da 38 di ieri. I mercati dei bond sentono aria di recessione.

Walt Disney sale, poi ripiega. Tracollo di Coinbase

A spiegare l’incertezza generale basti il caso di Walt Disney: +3% dopo i conti, da cui emerge l’aumento degli abbonati, in controtendenza rispetto a Netflix. Ma-3,5% dopo la conference call: la società non sa quantificare, vista l’inflazione, il costo della futura crescita.

Memorabile il tracollo della piattaforma delle criptovalute Coinbase (-29,4%).

Terra Usd prometteva la parità con il dollaro: vale 23 cent

Vanno a pezzi le poche certezze legate a Bitcoin e dintorni. Il Bitcoin in particolare precipita a 27.700 dollari, -2% stamane, dal -8,6% di ieri.

TerraUSD, lo stablecoin algoritmico che si dovrebbe comportare come un dollaro, ha bruciato in 24 ore il 70% del suo valore. L’asset che unisce la matematica e il software per creare una valuta digitale crolla fino a 23 centesimi.

Petrolio WTI in calo dell’1,3% a 104 dollari il barile, dal +6% di ieri.

Lagarde rompe gli indugi: tassi su da luglio

Il dato dell’inflazione Usa non è granché, ma l’Europa, dopo un breve attimo di smarrimento, festeggia la fine dell’incertezza: i tassi europei, dopo 11anni, saliranno. Ma con “gradualità e flessibilità”, si raccomanda Christine Lagarde, che fa sapere che è probabile che la Banca centrale europea metta fine agli acquisti di bond previsti dal suo programma di stimolo all’inizio del terzo trimestre di quest’anno. Un aumento dei tassi potrebbe avvenire solo “poche settimane” dopo tale mossa, ha annunciato la presidente.

“La mia previsione è che (gli acquisti di bond) dovrebbero essere conclusi all’inizio del terzo trimestre”, ha detto. “Il primo rialzo dei tassi, informato dalla guida prospettica della Bce sui tassi di interesse, avverrà qualche tempo dopo la fine degli acquisti netti di asset e questo potrebbe significare dopo un periodo di poche settimane”.

I mercati fanno festa: scende lo spread, Bot di nuovo positivi

L’annuncio di madame Lagarde fa bene allo spread, che stringe a 190 punti base, con un calo del 5,72%. Il rendimento del Btp torna sotto il 3% a +2,9, mentre quello del Bund si ferma all’1%.

Sul primario torna positivo anche il tasso del Bot a un anno per la prima volta da giugno del 2020. Il rendimento del titolo italiano a 12 mesi è salito a 0,121% da -0,105% del collocamento di aprile. Assegnato il massimo importo prefissato di 6,5 miliardi a fronte di una domanda che ha superato i 9,73 miliardi di euro.

Euro/dollaro: per Amundi verso la parità

Anche l’euro compie qualche timido passo avanti contro il dollaro, sempre attorno a 1,05. Secondo Vincent Mortier, capo degli investimenti di Amundi, la moneta unica è destinata alla parità contro il biglietto verde nel giro di sei mesi: la priorità della Bce resterà quella di tenere sotto controllo i rendimenti sovrani, piuttosto che l’inflazione.

Grande festa in Borsa: Milano +2,84%

Corrono le borse europee. In testa c’è Piazza Affari regina in Europa, con un balzo del 2,84%, a 23.724 punti base, grazie al settore finanziario.

Si apprezzano in modo deciso anche Parigi (+2,5%), Francoforte (+2,15%), Amsterdam (+1,94%), Madrid (+2,15%) e Londra (+1,44%).

A dare tono ai listini sono stati i settori minerario, automobilistico, viaggi e tempo libero.

Philip Morris compra i fiammiferi svedesi per 16 miliardi

Tra i titoli in evidenza Swedish Match (+8,95%), società di tabacco svedese, con l’annuncio di un’offerta raccomandata in contanti di Philip Morris (+3,96%) per circa 161,2 miliardi di corone (pari a 16 miliardi di dollari).

Vola Thyssenkrupp (+11,22%) dopo aver alzato le stime per le vendite e gli utili operativi nel 2022.

A Londra Compass group + 7,64% dopo che la la società di catering britannica ha alzato l’outlook sui ricavi.

Cade Bayer (-7,5%): il governo Usa ha chiesto alla Corte Suprema di non accettare il di non accettare l’appello della società tedesca per respingere i reclami dei clienti, in merito alla presunta natura cancerogena di Roundup, diserbante prodotto dal gruppo.

Banche superstar a Milano. Unicredit +10,8% in orbita

Banche superstar a Piazza Affari. La minor pressione dello spread e la prospettiva di rialzo dei tassi fanno da sfondo allo straordinario rally di Unicredit: +10,79% sull’onda del buyback approvato dalla Bce e l’attesa di nuovi “regali” per i soci. Rialzi oltre il 4% per Intesa e Fineco. Bper +3,6%.

Corre il gestito. Manovre (e chiacchiere) su Mediobanca

Corre in scia il risparmio gestito: Banca Generali +6,32%, Banca Mediolanum +4,51%. Oltre alle condizioni di salute del settore (“il gestito non è mai stato così forte”, dice il presidente di Assogestioni Carlo Trabattoni) contano le nuove manovre attornio alla galassia Generali/Mediobanca. Secondi l’ultimo gossip, via Filodrammatici potrebbe ridurre la presa su Generali ed acquistare, in cambio, uno o più big del gestito. Mai dire mai è il senso della risposta di Alberto Nagel che però sottolinea che, al momento, “non ci sono colloqui in corso e non ci sono dossier aperti. Siamo felici e contenti del contributo di Generali”.

Brembo non frena mai: +9,33%, conti e previsioni record

Tra gli industriali spicca la performance di Brembo, +9,33% dopo la trimestrale chiusa con un utile netto di 71,7 milioni di euro, in crescita del 16,8%. Positivo l’outlook: la società, recita una nota, “conferma la strategia da tempo intrapresa, orientata a fornire soluzioni tecnologicamente all’avanguardia”.

La Cina rilancia il lusso. Piace il piano Ferragamo

In grande forma anche Cnh Industrial (+4,54%), mentre le notizie provenienti dalla Cina hanno dato una mano al lusso: Moncler +4,39% e, fuori dal paniere principale, si è presa una rivincita Ferragamo, +10,08% in scia all’ambizioso piano di rilancio annunciato ieri dal nuovo Ceo.

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