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Borse 12 luglio pomeriggio: mercati effervescenti dopo il calo dell’inflazione Usa. Piazza Affari ancora sugli scudi

La discesa dell’inflazione Usa lascia sperare in un allentamento della stretta monetaria e dà entusiasmo ai mercati – Stm regina di Piazza Affari

Borse 12 luglio pomeriggio: mercati effervescenti dopo il calo dell’inflazione Usa. Piazza Affari ancora sugli scudi

Frena l’inflazione negli Stati Uniti e le borse assaporano la fine delle strette monetarie da parte della Fed con una seduta brillante. I listini europei mettono a segno la terza giornata in rialzo di questa ottava, mentre Wall Street è tonica a metà seduta.

Piazza Affari chiude a 28.552 punti base, +1,75% e torna ai massimi da 15 anni, in linea con le altre piazze europee: Parigi +1,57%, Francoforte +1,47%, Madrid +1,27%, Amsterdam +1,63%. Londra è la migliore, +1,83%, favorita dal rally dei titoli bancari dopo che la Banca d’Inghilterra ha fatto sapere che gli otto maggiori istituti di credito britannici non presentano carenze di capitale.

Sul mercato dei cambi il dollaro subisce il colpo e tratta ai minimi da due mesi, perdendo circa l’1% contro un panel di valute. L’euro cambia in netto rialzo oltre 1,11.

L’ottimismo coinvolge le materie prime: petrolio e oro si muovono con un progresso intorno all’1%.

È in rosso invece il gas, che precipita a 26,495 euro al Mwh (-8,8%). Secondo Moody’s i rischi di una nuova crisi energetica il prossimo inverno si sono ridotti, dopo i problemi nati a seguito del taglio delle forniture russe. L’agenzia di rating sottolinea che i livelli di scorte nella Ue hanno raggiunto i 21 miliardi di metri cubi, livello “più alto” di quello a cui si trovavano alla fine di giugno del 2022, “compensando il calo” delle forniture russe 2023.

L’inflazione Usa frena più delle attese

I prezzi al consumo di giugno negli Stati Uniti sono saliti a un ritmo inferiore alle attese: +0,2 (da +0,1% di maggio) contro attese del mercato di +0,3%. Il danno annuo è al 3%, dal 4% di maggio. Si tratta del dato annuale più basso degli ultimi 24 mesi. Frena anche l’inflazione core, +0,2% mese (da 0,4%) e +4,8% annuo (da 5,3%). Ora ci si interroga sulle prossime mosse della Fed: un rialzo di 25 punti base questo mese sembra scontato, ma un secondo rialzo entro fine anno potrebbe non essere più così certo. Ulteriori indicazioni dovrebbero arrivare a breve dal Beige Book della Fed e domani dai prezzi alla produzione sempre del mese di giugno.

L’andamento dei prezzi a stelle e strisce si riflette oggi anche sulle scommesse sul tasso terminale della Bce: i futures sul tasso Estr forward Bce a dicembre 2023 sono scesi a circa 3,89% dopo i dati da 3,92%, indicando un tasso di deposito al di sotto del 4% entro la fine dell’anno. Il tasso sui depositi Bce è ora al 3,5%.

D’altra parte, frena l’inflazione anche in Spagna, +1,9% a giugno su base annua, vale a dire 1,3 punti in meno rispetto a maggio e al minimo da marzo 2021.

In linea con le previsioni di mercato invece oggi la Banca centrale del Canada ha alzato il tasso overnight di un quarto di punto percentuale a 5,00%, il massimo dal 2001, dicendo di temere che gli sforzi compiuti per riportare l’inflazione al target del 2% possano arenarsi a causa di un’eccessiva spesa per i consumi.

Piazza Affari in scia a Stmicroelectronics

Al banchetto odierno in Piazza Affari hanno partecipato praticamente tutti i settori. La blue chip regina del giorno è Stm, +4,79%, con il comparto dei semiconduttori che ha molto guadagnato in tutta Europa grazie all’incremento del rating del settore da parte di Jefferies.

Lungo la dorsale dei maggiori rialzi del Ftse Mib si incontra quindi Prysmian, +3,29%, che recupera dopo un periodo incerto. Bene anche oggi Interpump +2,91%. I petroliferi sono tonici a partire da Eni, +2,27%, anche se Saipem (-1,14%) si è presa una pausa dopo la recente corsa. Si apprezza Diasorin, +2,86% e nell’automotive svetta Stellantis +2,35%, che corre anche a New York dopo un upgrade a ‘buy’ da parte di Bank of America. È rimasta in panne invece Ferrari -0,17%.

Tra le banche, ben comprate, si mettono in luce Mps +243% e Unicredit +1,88%. Tra le migliori anche Banco Bpm +2,32%, che ha dato l’esclusiva a Fis per la creazione di una partnership sulla monetica, deludendo un po’ l’altra candidata Nexi +0,64%.

Si apprezza Telecom +1,56%, che ha deciso di emettere un nuovo bond a 5 anni in euro per finanziare in tutto o in parte le scadenze 2024.

Spread in calo

Le notizie del giorno fanno bene alla carta italiana: lo spread tra Btp e Bund decennali arretra a 172 punti base (-2,26%) e anche i tassi scendono. Il rendimento del titolo italiano è indicato in chiusura a +4,26% (da +4,4 di ieri) e quello del titolo tedesco a +2,54%.

Sul primario però l’asta dei Bot a 12 mesi si è chiusa con un’assegnazione dei titoli a un rendimento medio ponderato semplice del 3,94% in rialzo di 31 punti base rispetto all’asta di giugno. Si tratta del nuovo massimo dal giugno del 2012 (3,97% in quell’asta di oltre dieci anni fa).

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