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BORSA ULTIME NOTIZIE: listini dominati da Fed e Bce. Tassi BoE al 3%. Piazza Affari soffre, ma brilla Telecom Italia

Inflazione e recessione sono i due temi antagonisti che dominano i discorsi di Fed e Bce e che continuano a premere sui listini. A Piazza Affari occhi puntati su Stellantiìs e Telecom Italia. Bankitalia positiva su Pil

BORSA ULTIME NOTIZIE: listini dominati da Fed e Bce. Tassi BoE al 3%. Piazza Affari soffre, ma brilla Telecom Italia

A metà seduta i listini europei, compresa Piazza Affari anche se con toni minori, si muovono in leggero calo, ancora sotto le pressioni delle dichiarazioni dichiarazioni “hawkish” di mercoledì del numero uno della Fed, Jerome Powell, che ha alzato l’asticella del livello massimo del rialzo dei tassi che intende raggiungere. La Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse dello 0,75%, portando così il costo del denaro in una forchetta fra il 3,75% e il 4%. Si è trattato del quarto rialzo consecutivo da 75 punti base e del sesto aumento dei tassi dall’inizio dell’anno. La Fed andrà avanti con i rialzi dei tassi di interesse fino a quando non saranno in territorio “sufficientemente” restrittivo.

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Borsa ultime notizie, Bce Lagarde: “Valutiamo decisioni Fed, ma ognuno ha il suo ritmo”

Christine Lagarde, presidente Bce, stamane sottolinea che la situazione degli Stati Uniti “è diversa, pur nella compresenza di elevata inflazione” rispetto a quella della zona euro. Perciò “dobbiamo valutare le decisioni di politica monetaria della Fed e il loro impatto sul contesto globale, ma non siamo uguali e non possiamo procedere allo stesso ritmo“. E ancora: “Potrebbe accadere, anche se non è ancora nel nostro scenario base, che tra le fine del 2022 e l’inizio del 2023 ci sia una leggera recessione, ma non crediamo che sarebbe sufficiente a domare l’inflazione e quindi non possiamo semplicemente lasciare che le cose si sistemino da sole”, ha detto ancora Lagarde intervenendo alla conferenza “Sustainability and Money: Shaping the Economy of the Future” della banca centrale della Lettonia. In conclusione: “Dobbiamo trovare il tasso di interesse che ci aiuti a raggiungere il nostro target e lo faremo” ha concluso, sottolineando che la Bce è concentrata sul perseguimento del proprio mandato, che è “ottenere la stabilità dei prezzi”.

BoE nuovo maxi rialzo: porta i tassi al 3%

Il Comitato di politica monetaria di Bank of England (BoE) ha alzato il tasso d’interesse di ulteriore 75 punti base portandolo al 3%. La decisione, precisa la banca centrale britannica, è stata presa a maggioranza di 7 membri su nove ed è finalizzata a contenere l’inflazione entro il 2% di aumento, tutelando occupazione e salari. La prossima riunione è stata fissata al 15 dicembre.

Banca d’Italia: rivedere al rialzo le stime Pil

La Banca d’Italia rivedrà “leggermente” al rialzo le stime sul Pil diffuse nel recente Bollettino Economico alla luce della stima dell’Istat del terzo trimestre. Lo ha detto oggi il Direttore generale, Luigi Federico Signorini, alla Giornata del Credito. Per la Banca d’Italia “si può prevedere per il 2023 una lieve crescita, in media d’anno, nell’ipotesi di base; solo in uno scenario stressato (con un blocco totale delle importazioni di gas russo) si avrebbe, sempre in media d’anno, un calo”.

Monete e Spread oggi

Seduta in frazionale ribasso per l‘Euro / Dollaro USA, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,49%. Sessione debole per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia con un calo dell’1,45%.

Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +218 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,42%.

Borse Europee e Borse Asiatiche oggi

Tra i listini delle borse europee scivola Francoforte, con un netto svantaggio dello 0,60%, in rosso Londra, che evidenzia un deciso ribasso dello 0,76%, e spicca la prestazione negativa di Parigi, che scende dell’1,08%.

Chiusura in calo per le Borse asiatiche che hanno anch’esse risentito delle decisioni sui tassi della Fed. A fine seduta l’indice Composite di Shanghai ha ceduto lo 0,19%, attestandosi a 2.997,80 punti, mentre quello di Shenzhen ha perso lo 0,04%, scivolando a quota 1.967,38 punti. Decisamente peggiore la performance di Hong Kong che, dopo un avvio positivo sull’onda dell’ottimismo per una parziale revisione della politica Covid zero da parte della Cina, ha invertito la rotta arrivando a chiudere in ribasso del 3,08%, a 15.339,49 punti. Oggi la Borsa di Tokyo rimarrà chiusa per festività (Culture Day).

Istat: crescono occupati e disoccupati in settembre

Oggi l’Istat ha reso noto che in Italia, il tasso disoccupazione in settembre è stato pari a +7,9%, in aumento rispetto al precedente +7,8% (sopra la previsione di +7,8%). A settembre 2022, dopo due mesi di calo, l’occupazione torna a crescere, registrando 46 mila occupati in più del mese precedente.
L’aumento – spiega l’Istat – si osserva anche rispetto a settembre 2021, +300mila occupati, e si concentra tra i dipendenti permanenti che in un anno crescono di oltre 200mila unità. Rispetto ad agosto 2022, il tasso di occupazione sale al 60,2% (+0,2 punti), mentre il tasso di inattività scende al 34,6% (-0,2 punti).
A settembre 2022, rispetto al mese precedente, crescono gli occupati e i disoccupati, mentre diminuiscono gli inattivi.

Piazza Affari oggi: Ftse Mib perde circa l’1%%, occhi puntati su Stellantis e Telecom Italia

A Piazza Affari oggi, il FTSE MIB è in calo (-0,98%) e si attesta su 22.579 punti, interrompendo la serie di tre rialzi consecutivi, iniziata lunedì scorso; sulla stessa linea, vendite diffuse sul FTSE Italia All-Share, che continua la giornata a 24.490 punti. Variazioni negative per il FTSE Italia Mid Cap (-0,87%); come pure, in ribasso il FTSE Italia Star (-0,97%).

Oggi Stellantis ha reso noti i dati del terzo trimestre, chiuso con ricavi netti in rialzo del 29% a 42,1 miliardi di euro, grazie soprattutto all’aumento dei volumi, ai prezzi netti favorevoli e agli effetti positivi dei tassi di cambio. Le consegne di vetture sono aumentate del 13% a 1,281 milioni di unita’, principalmente grazie alla migliore disponibilita’ di semiconduttori rispetto al terzo trimestre 2021. Il gruppo automobilistico conferma la guidance per il 2022, che prevede un margine operativo rettificato a doppia cifra e un flusso di cassa disponibile industriale positivo.
In borsa il titolo Stellantis, che evidenzia una perdita del 3,31%, seguendo la performance di tutto il settore automotive dell’Italia (-2,26 %), che segue a sua volta la scia ribassista disegnata dall’indice europeo del settore auto e ricambi (-3,36 %). Nel listino principale, si muove verso il basso Pirelli, con una flessione del 2,98%, sottotono Ferrari che mostra un calo dell’1,02%, Iveco Group -2,7 Pct
Tra le small-cap di Milano, scende sul mercato Pininfarina, che soffre con un calo del 3,88%, mentre Landi Renzo perde il 2,09%.

Occhi puntati anche su tutto il settore italiano delle telecomunicazioni molto ben intonato e che non tiene conto dell’andamento in frazionale ribasso dell’indice dei giganti europei delle Telecomunicazioni, mentre il titolo di Telecom Italia primeggia sulle voci di una Opa di Stato.
Il FTSE Italia Telecommunications è in rialzo dell’1,82% rispetto alla chiusura precedente, mentre è debole l’indice EURO STOXX Telecommunications (-0,94%)

Telecom Italia: la Borsa scommette su un’Opa di stato

Mattinata decisamente positiva per Telecom Italia, che tratta in rialzo del 3,92%. Dopo il minimo toccato il 13 ottobre (0,16 euro), il titolo da quel momento ha guadagnato quasi il 30%. Alla base del rialzo ci sono le considerazioni del mercato relative alla nomina di Alessio Butti sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica. Butti è l’artefice dell progetto Minerva, con il quale si ipotizza un’opa di Cdp su Tim che aggregherebbe anche la rete di Open Fiber previa cessione di asset.
In controtendenza Prysmian Group (-0,91 %) leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, nonostante si sia aggiudicato una commessa assegnata dal gestore dei sistemi di trasmissione francese Réseau de Transport d’Électricité (RTE) per la fornitura di servizi di ispezione, manutenzione e riparazione per i collegamenti in cavo export sottomarino che collegano i tre parchi eolici offshore situati vicino alla costa francese della Normandia all’entroterra utilizzando cavi Prysmian.

Settore utility sotto pressione

Scambi negativi per il settore utility italiano (-1,26%), in sintonia con la debolezza evidenziata dall’indice Utilities dell’Area Euro (-1,27%). Tra le Blue Chip di Piazza Affari del comparto utility, frazionale ribasso per Italgas, che scambia con una perdita dell’1,61%. Si muove sotto la parità Terna, evidenziando un decremento dello 0,94%. Tra le mid-cap italiane, seduta in ribasso per ERG, che mostra un decremento del 2,04%. Contrazione moderata per IREN, che soffre un calo dell’1,18%. Tra le azioni del Ftse SmallCap (-0,33%), sottotono Greenthesis, che passa di mano con un calo del 2,63%.
L’ Eni (+0,44%) ha comunicato di aver acquistato, tra il 24 e il 28 ottobre 2022, complessive 12.439.005 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 12,6142 euro per azione, per un controvalore pari a 156.908.552,98 euro, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall’Assemblea dell’11 maggio 2022.

Settore moda mondiale supera i livelli pre-crisi – Studio Mediobanca

Oggi è stato reso noto il report Sistema Moda Mondo dell’Area Studi Mediobanca che ha indicato in un +26% per il fatturato globale a 497 mld nel 2021: il sistema moda mondiale ha registrato un rimbalzo, con tutti i valori che hanno superato i livelli pre-crisi, con l’eccezione degli investimenti, in rialzo sul 2020 e in calo rispetto al 2019. Al primo posto per ricavi tra i colossi mondiali della moda si conferma Lvmh (64,2 miliardi). Seguono Nike (41,2 miliardi), la spagnola Inditex (27,7 miliardi) che controlla Zara, la tedesca Adidas (21,2 miliardi), EssilorLuxottica (19,8 miliardi), la svedese H&M (19,4 miliardi) e il gruppo svizzero Richemont (19,1 miliardi). Prima tra gli italiani Prada (3,4 miliardi), al 33esimo posto in classifica, seguita da Calzedonia Holding (46esima posizione), Moncler (52esima) e Giorgio Armani (54esima).

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