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Borsa, Saipem a picco dopo l’addio a South Stream

La società aveva già cominciato a lavorare per il progetto del gasdotto cui la Russia ha dato ieri lo stop – I contratti prevedono certamente ricche penali, ma a Piazza Affari si scatenano le vendite.

Borsa, Saipem a picco dopo l’addio a South Stream

E’ un martedì da incubo per il titolo in Borsa di Saipem. In avvio di seduta le azioni della società d’impiantistica del gruppo Eni non sono riuscite a fare prezzo, poi sono state ammesse agli scambi con un rosso di oltre sette punti percentuali, a 10,43 euro. Si tratta del peggio ribasso del Ftse Mib. Il titolo della capogruppo, invece, viaggia in terreno positivo dello 0,45%, a 10,43 euro. 

Ad affossare il titolo Saipem è la notizia che il gasdotto South Stream, che avrebbe dovuto collegare direttamente Europa e Russia, non sarà più realizzato. L’addio al progetto è stato annunciato ieri in serata da Vladimir Putin, presidente russo, e da Alexei Miller, numero uno di Gazprom, il colosso petrolifero cui faceva capo il 50% della joint venture per la realizzazione del gasdotto. Gli altri soci erano l’italiana Eni (al 20%), la francese Edf e il gruppo tedesco Wintershall (entrambi al 15%). 

Saipem aveva già cominciato a lavorare per la tratta sottomarina di South Stream, in virtù di tre contratti d’appalto, l’ultimo dei quali – il più ricco, da due miliardi di dollari – era stato assegnato nel marzo scorso. Le tubazioni appena assemblate e pronte per essere posate sul fondo del Mar Nero erano salpate appena due giorni fa dalla Bulgaria alla volta della Russia. Mosca finora è stata puntuale nei pagamenti e certamente i contratti prevedono sostanziose penali in caso d’inadempienza. Ma per Saipem il contraccolpo sui mercati è stato comunque inevitabile. 

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