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Borsa, Piazza Affari in calo: corre Banca Generali, frena Ferrari

Dopo una giornata in altalena, il listini europei chiudono in ribasso, zavorrati anche dall’incertezza di Wall Street – A Milano Banca Generali sugli scudi, bene anche Mediaset, Banco Bpm e Leonardo – In controtendenza Ferrari, Bper, Moncler e Tenaris – Lo spread risale a quota 294 punti base.

Borsa, Piazza Affari in calo: corre Banca Generali, frena Ferrari

Magari è solo pretattica prima dell’incontro al G20 di Buenos Aires con i cinesi, ma le dichiarazioni di Donald Trump sui dazi raffreddano i mercati e limitano l’appetito al rischio degli investitori. Ne fa le spese Piazza Affari che chiude in calo, -0,43%,19.150 punti, con Ferrari -3,7% e Banca Generali a +3,62% agli estremi del listino principale. Risale anche lo spread: +1,69%, 294.30, rendimento del Btp 10 anni 3,29%, mentre resta l’incertezza sugli esiti del dialogo con la Commissione Europea.

Chiudono in leggero calo Francoforte -0,4%, Parigi -0,24%,  Londra -0,29%; Madrid -0,08%. I listini sono deboli anche in ragione del fatto che la fiducia di consumatori e imprese scende un po’ dappertutto. In Italia, secondo l’Istat, novembre è il quinto mese consecutivo in discesa. In Francia la fiducia tocca i minimi da novembre 2015 e negli Usa ci si attesta sotto le stime. Wall Street, dopo un’apertura in ribasso si muove ora in ordine sparso.

Da un lato pesa l’intervista del presidente Usa al Wall Street Journal, in cui dice che è “altamente improbabile” che gli Stati Uniti rimandino l’aumento dei dazi al 25% su prodotti importati dalla Cina che valgono 200 miliardi di dollari, mentre ipotizza tariffe del 10% su laptop e iPhone della Apple importati dal celeste impero. Dall’altro lato, a compensare il pessimismo, provvedono le vendite in saldo nel Cyber Monday, che hanno toccato il record di 7,9 miliardi di dollari. Se ne avvantaggia Amazon (+0,4%) che, per inciso, entra nell’elenco degli operatori postali in Italia dopo il via libera del Mise.

L’incertezza rafforza il dollaro contro le principali valute e l’euro scende a 1,129. Soffre l’oro, che si vede sottrarre il ruolo di bene rifugio e si muove in area 1213 dollari l’oncia in calo dello 0,7%. Timido il petrolio: Brent +0,18%, 60,59 dollari al barile.

Sul secondario lo spread fra decennale italiano e tedesco risale dopo la seduta positiva di ieri a seguito delle aperture al dialogo con la Ue del governo Conte. La mano resta tesa e le sanzioni sono sempre un fallimento, dice Pierre Moscovici, ma intanto Reuters scrive che giovedì i capi di stato e di governo Ue si preparano ad appoggiare la proposta della Commissione europea per avviare nei confronti dell’Italia la procedura disciplinare per mancato rispetto sul criterio del debito.

Le aste della mattinata sono andate abbastanza bene e il Tesoro ha collocato 2,5 miliardi di titoli a 2 anni con rendimento in calo, anche se per il Btp 5 anni il rendimento è risultato in crescita rispetto a giugno

In Piazza Affari lo spettro dei dazi pesa sul settore auto. Si salva Fiat (+0,08%), sostenuta dalle indiscrezioni su una possibile cessione della controllata Comau. Fra le grandi banche Bper -3,21% è la peggiore. Il lusso soffre con Moncler -2,99%. Petroliferi in rosso con Tenaris -1,92%. Male Atlantia -1,85%

Gli acquisti premiano Mediaset +1,61%, nel giorno in cui Il tribunale di Milano ha rigettato la domanda di sospensione di due delibere assunte dall’assemblea ordinaria dei soci Mediaset in data 27 giugno 2018, dopo l’impugnazione di Simon Fiduciaria (Vivendi). Bene Banco Bpm +1,52%%; Telecom +0,84%%; Unipol +1,01%. Sullo Star compie un balzo D’Amico, +14,78%, oggetto di vendite negli ultimi tempi. 

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