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Borsa, piani industriali a raffica: da Cattolica a Leonardo, da Intesa a Poste e da Tim a Terna

Dal 29 prossimo gennaio al 22 marzo sei grandi gruppi si apprestano a presentare alla comunità finanziaria i loro nuovi piani industriali: dalle assicurazioni alle banche, dalle reti all’industria high tech la Borsa vuol capire dove va la Corporate Italia

Borsa, piani industriali a raffica: da Cattolica a Leonardo, da Intesa a Poste e da Tim a Terna

Toccherà alla Cattolica Assicurazioni aprire le danze con la presentazione del suo nuovo piano industriale. Sarà l’ad Alberto Minali a illustrare il 29 gennaio prossimo nella sede della Borsa a Milano la strategia 2018-2020 della compagnia assicurativa veneta nella quale qualche mese fa, con una mossa a sorpresa che molto favorevolmente colpito il mercato, è entrato il re della finanza, Warren Buffett.

Ma il piano di Cattolica Assicurazioni sarà solo il primo di quelli che arriveranno nelle prossime settimane. Il giorno dopo toccherà ad Alessandro Profumo, già banchiere di razza e ora amministratore delegato di Leonardo (ex Finmeccanica), illustrare il nuovo piano del suo gruppo nello stabilimento elicotteristico ex AgustaWestland di Vergiate (Varese). La location non è casuale perché la prima sfida che Profumo deve vincere è quella di rilanciare il settore degli elicotteri, che dopo tanti successi è diventato il punto debole di Leonardo.

Solo una settimana più tardi, esattamente il 6 febbraio, toccherà alla prima banca italiana salire alla ribalta con la presentazione, sempre a Milano, del nuovo piano di Intesa Sanpaolo con il quale l’ad Carlo Messina spiegherà come intenda, dopo l’assorbimento delle banche venete, rivisitare il gruppo proiettandolo sempre di più verso il wealth management (risparmio gestito, private banking, assicurazioni) e garantendo lauti e costanti dividendi agli azionisti.

Alla fine di febbraio,  il 27 febbraio per la precisione, sempre nella capitale economica del Paese, sarà invece la volta di Poste Italiane, il cui nuovo ad, Matteo Del Fante, illustrerà il nuovo piano triennale che, al di là delle attività tradizionali, farà sempre più leva sul risparmio gestito, anche alla luce dei nuovi accordi con Anima Holding e con la Cassa depositi e prestiti.

Ma la serie dei nuovi piani industriali non finisce qui. Il 6 marzo è attesissimo quello di Tim, che sotto la guida di Amos Genish cerca di rilanciarsi puntando, in omaggio alla filosofia della casa madre Vivendi, sulla convergenza tra rete telefonica e contenuti digitali e che, se saranno superate le obiezioni della Consob, potrebbe presentare un’edizione riveduta e corretta della joint con Canal+ forse aperta alla collaborazione di Mediaset una volta appianate le divergenze finite davanti al tribunale. Inutile dire che sullo sfondo resta il destino della rete, su cui Genish non potrà non illustrare la view aggiornata di Tim.

Infine Terna, la grande utility della rete elettrica che dalla primavera ha in Luigi Ferraris il suo nuovo timoniere, presenterà il suo nuovi piano industriale il 22 marzo a Milano e farà della sostenibilità ambientale e dei conseguenti investimenti infrastrutturali per estendere e rinnovare la rete la sua nuova bussola, che guarda all’Italia ma anche all’estero.

Insomma la Corporate Italia si rinnova e per la Borsa di carne al fuoco ce n’è eccome.

 

 

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