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Borsa nervosa, ma recupera con Cottarelli. Spread in altalena

Listini europei in rosso, in una giornata a scambi ridotti con Londra e Wall Street chiuse. Milano segnata dall’incertezza politica cade con le banche ma risale la china dopo le rassicurazioni del nuovo premier incaricato. Il differenziale Btp-Bund tocca quota 237, poi rallenta. In caduta Banco Bpm e Bper, giù anche Intesa e Unicredit – Resiste Ferrari – Euro perde quota, petrolio in forte calo

Borsa nervosa, ma recupera con Cottarelli. Spread in altalena

Dopo un avvio baldanzoso, Piazza Affari è tornato sui suoi passi.  Anzi, l’indice Ftse Mib, arrivato a guadagnare quasi il 2% in avvio di seduta, ha preso la via del ribasso, arrivando ad accumulare alle 12.30 una perdita del 2,02% sotto la diga dei 22.000 punti. Intanto Carlo Cottarelli salito al Quirinale e ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo governo specificando che, in caso di mancata fiducia, le elezioni saranno indette dopo la pausa di agosto. Le parole del presidente del Consiglio incaricato hanno ridotto parzialmente le perdite e il Ftse Mib cede lo 0,9% tornando sopra i 22mila punti.

Rallentano anche le altre borse europee, sotto la parità dopo un avvio positivo. Giù anche Madrid -0,3% che azzera così il tentativo recupero dopo i forti ribassi di fine settimana per il rischio di elezioni anticipate.

Torna a salire in tarda mattinata anche lo spread nei confronti del Bund che alle 13 si attesta sopra i 230 punti. Il rendimento del decennale risale a 2,60%, da 2,34% di stamattina. Si allarga di nuovo anche la forbice tra i titoli biennali risalita a 114 punti. Ancora in salita il cds, il derivato che misura il rischio default italiano: 174 punti base, nuovo massimo da giugno 2017.

Il drammatico braccio di ferro ha già prodotto sul fronte del debito un primo risultato assai significativo anche sul piano psicologico: il rendimento del Ctz è tornato in terreno positivo allo 0,35% contro il precedente – 0,275%. La richiesta è stata di 3,25 miliardi, con un rapporto di copertura pari a 1,86, superiore all’1,58 di aprile.

Domani si terrà l’asta dei Bot a sei mesi per 5,5 miliardi di euro.

L’Euro tratta a 1,1649 sul dollaro.

Da segnalare anche il forte calo del petrolio. Russia e Opec hanno confermato di voler aumentare la produzione. Il greggio del Mare del Nord perde il 2% a 75 dollari il barile, la scorsa settimana si è chiusa con un ribasso del 2,6%. Il differenziale tra i due petroli di riferimento, il Brent e il Wti, si allarga ancora e tocca i massimi degli ultimi tre anni a 8 dollari il barile. Rallentano Eni -1,5%. Saipem -1%.

Male in Piazza Affari il risparmio gestito: -5,51% Banca Generali, -6,6% Finecobank. Crollano i bancari: Bper -7,  Banco Bpm -6,9%, Ubi Banca -6,8%, Unicredit -4, Intesa -2,75%.

Resiste in terreno positivo Ferrari +0,8% dopo aver segnato rialzi superiori al punto percentuale.

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