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Borsa, le banche spingono Piazza Affari al rialzo

Nel primo giorno dopo la presentazione del nuovo Def, Piazza Affari. al contrario degli altri listini europei, sale e supera quota 22.200 grazie soprattutto alla performance delle banche

Borsa, le banche spingono Piazza Affari al rialzo

L’ascesa delle banche protegge il Toro a Piazza Affari, mentre l’Orso, spinto da nuovi pessimi dati sulla congiuntura, prende possesso degli altri listini dell’Eurozona. L’indice di Milano sale alle 14 dello 0,39% oltre 22.200 punti. In pallido rosso Parigi (-0,2%), Francoforte (-0,1%). Madrid poco sopra la parità.

L’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona definitivo di settembre è sceso a 45,7 punti. Per Chris Williamson, chief business economist di Ihs Markit, “il peggio non è ancora arrivato, in quanto i dati preliminari, come il rapporto ordini/inventario, stanno continuando a deteriorarsi”. L’attività manifatturiera in Italia è calata a settembre per il dodicesimo mese di fila e al ritmo più rapido da marzo a 47,8 a settembre da 48,7 di agosto.

L’agenzia di rating Fitch ha nuovamente tagliato le stime di crescita dell’Italia, indicando per quest’anno un PIL a zero (prima era atteso a +0,1%) ed effettuando per il 2020 una sforbiciata a +0,4% da +0,5%. Per il 2021, l’agenzia indica invece una crescita dello 0,6%.

“La valutazione delle attuali condizioni di investimento restano negative in tutti i settori, secondo un sondaggio della Banca d’Italia, ma i piani per l’anno nel complesso sono ancora attesi moderatamente positivi grazie al sostegno del settore dei servizi”, sottolinea l’agenzia, aggiungendo che “l’incerto panorama politico domestico e il contesto esterno in deterioramento non sono favorevoli per un significativo aumento degli investimenti”. 

Sul fronte dei titoli del debito invariato il Btp decennale a 0,83%, spread 138. In attesa che la nuova Commissione europea si insedi il primo novembre, a fine ottobre la vecchia Commissione guidata da Jean-Claude Juncker darà un primo giudizio sulla proposta di bilancio 2020 e chiedere eventuali correzioni. Il giudizio finale è atteso per il 20 novembre.

L’euro resta schiacciato sotto 1,09. Il petrolio è in rialzo dello 0,5% a 54,3 dollari il barile. 

In grande evidenza le banche, nell’attesa di un ulteriore calo dello spread. 

Guidano la corsa Ubi Banca +2,1% e Banco Bpm +3,18%. Gli operatori vagliano la possibilità di un eventuale merger tra i due istituti. Secondo Castagna, numero uno di Banco Bpm, la fusione tra i due istituti “avrebbe senso, ma al momento non esiste alcuna iniziativa da intraprendere”.

Unicredit +1,7%. “Le banche della zona euro dovrebbero smettere di lamentarsi dei tassi negativi” e cercare delle soluzioni per limitarne l’impatto, ha detto al Financial Times il CEO di UniCredit Jean Pierre Mustier, che è presidente della European Banking Federation.

Poste italiane -0,96%. Nexi +1,33%. Per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici il governo sta pensando al cosiddetto cashback, una restituzione tra il 2 e il 4 per cento dell’Iva sugli acquisti pagati con carta. Salgono anche le assicurazioni. Generali +0,67% ha rinucito alla gara per il bancassurance di Bbva. Unipol +1%. 

Altro copione per Atlantia -2%. IL premier Giuseppe Conte ha confermato che è in corso l’iter per l’eventuale revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. 

Tra gli industriali Stm guadagna l’1,3% in scia ai progressi di Apple. Bene Leonardo +1%. Pirelli +1%. Fiat Chrysler +0,7%

Fuori dal paniere principale:

  • Maire Tecnimont +2%. ha ricevuto l’incarico costruire un impianto per la produzione di ammoniaca in Russia, valore complessivo della commessa, un miliardo di euro.
  • Mediaset +1,5%, ha comunicato i dati delle attività italiane nei primi sei mesi del 2019. Ricavi a 1,0 miliardi di euro, in calo da 1,29 miliardi di euro del pari periodo dell’anno precedente, anche per effetto dell’atteso decremento dei ricavi provenienti dagli abbonamenti all’offerta Premium. Ebit pari a 39,2 milioni di euro, da -28 milioni di un anno fa. Nel corso della conference call, la società ha affermato che in agosto la raccolta pubblicitaria in Italia è cresciuta del 5%, settembre dovrebbe chiudersi con il segno più, ma in frenata rispetto ad agosto. 

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