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Borsa, le banche fanno di Piazza Affari la regina d’Europa

Sulle ali del netto rialzo dei titoli bancari, Piazza Affari guadagna la maglia rosa in Europa (+0,8%) anche per effetto della buona intonazione di tutti i mercati per il disgelo Usa-Cina sui dazi – Insieme alla banche brilla anche Stm – Qualche realizzo sulla Juventus, Buzzi, Diasorin ed Eni – Scende lo spread

Borsa, le banche fanno di Piazza Affari la regina d’Europa

La stretta sui dazi allenta la sua morsa e i mercati respirano, aprendo la settimana in rialzo, dopo che Donald Trump si è detto pronto a rinviare la scadenza per l’aumento e a incontrare le autorità cinesi per un accordo finale sul commercio. Il petrolio però va a picco, con lo stop del presidente Usa all’Opec.

Piazza Affari chiude al top in Europa, +0,86% e ai massimi dell’anno, 20.436 punti, trascinata dalle banche. Il settore festeggia la conferma del rating del debito sovrano da parte di Fitch e beneficia del conseguente effetto positivo sullo spread. Il rendimento del decennale italiano scende al 2,77% e il differenziale con il Bund arretra a 265.40 punti base, -3,74%. Si prendono le misure anche con gli esiti del voto elettorale in Sardegna, dove crolla il Movimento 5 stelle, mentre il ministro dell’economia Giovanni Tria bolla come “follie” le ipotesi che l’Europa chieda una manovra correttiva all’Italia. 

Più arretrati gli altri listini europei, Francoforte +0,42%, Parigi +0,31%, Madrid in parità, Londra +0,09%. 

Wall Street, dopo un’apertura in rialzo, mantiene la buona intonazione e si confronta con operazioni di M&A. General Electrict guadagna quasi il 10% a seguito dell’annuncio di vendita delle sue attività biopharma a Danaher per 21,4 miliardi di dollari in contanti. La canadese Barrick Gold invece arretra leggermente con il lancio di un’opa ostile in azioni sull’americana Newmont Mining (-1%), che a sua volta sta cercando di comprare per 10 miliardi la canadese Goldcorp (-1,21%); la fusione creerebbe un gigante minerario.

L’oro sta alla finestra dei piani alti in area 1327,18 dollari l’oncia. Il petrolio, tipo Brent, cede il 3,02% e scende a 65,09 dollari la barile; Wti -3,02%, 55,53 dollari. “Il prezzo del petrolio sta diventando troppo alto – twitta il presidente Usa –  Opec, per favore, rilassati e calmati. Il mondo è fragile, non può affrontare un’impennata dei prezzi”.

Euro in leggera in ripresa sul dollaro a 1,134.

In Piazza Affari le blue chip con le migliori performance sono banche come Ubi, +4,82%; Banco Bpm +3,45%; Unicredit +2,93%; Intesa +2,08%. Bene tecnologici e industriali: Brembo +2,95%; Stm, +2,86%; Prysmian +2,39%.

In fondo al Ftse MIb: Juventus -1,06%; Buzzi -0,79%; Diasorin -0,59%; Eni -0,5%; Exor -0,39%. 

Fuori dal listino principale decolla Creval (+10,63%), sostenuta da speculazioni dopo l’annuncio di ricambio al vertice. 

Tra i titoli minori Biancamano segna +49,86%, dopo l’aggiudicazione di un contratto triennale di circa 12 milioni di euro. Positiva Interpump +1,34%, che ha siglato un accordo vincolante per l’acquisto del 75% della canadese Hydra Dyne Tech per 17,2 milioni di euro. 

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