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Borsa italiana a Euronext per 4,3 miliardi. Ecco tutti i dettagli

L’operazione annunciata da Cdp prima dell’apertura di Piazza Affari si realizzerà in più tappe. I vantaggi per Mts, per il ruolo di clearing house e per Monte Titoli – Si rafforza la posizione dell’Italia nell’economia dei servizi

Borsa italiana a Euronext per 4,3 miliardi. Ecco tutti i  dettagli

Borsa italiana si congeda dal London Stock Exchange per entrare, con una quota azionaria rilevante, nella compagine di Euronext. L’acquisto di Borsa spa ha comportato un esborso di 4,325 miliardi di euro in contanti. La Cassa Depositi e Prestiti, assieme a Intesa San Paolo, entrerà nella holding Euronext in due tappe: prima c’è stato l’ingresso di Cdp Equity nel capitale di Euronext (700 milioni) poi l’acquisizione da parte di quest’ultima di Borsa Italiana. Al termine dei vari passaggi,  Cdp Equity possiederà il 7,3% del capitale di Euronext , una quota pari a quanto controllato dalla Caisse des Depots et Consignations transalpina. La Cdp sarà poi affiancata da Intesa Sanpaolo con l’1,3% del capitale a fronte di una percentuale analoga controllata da Soc Gen. 

In questo modo Cdp diventa uno degli azionisti di riferimento del gruppo che gestisce, oltre alla Borsa italiana e a quella francese, altre cinque Borse valori europee: Belgio, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia e Portogallo per un totale di oltre 1.800 società quotate e per una capitalizzazione di circa 4.400 miliardi di euro. Il gruppo, con sede Amsterdam, si presenta inoltre come  “un protagonista nell’infrastruttura europea dei mercati dei capitali, aggiungendo capacità significative nel trading obbligazionario e aumentando le attività di post-trading con una clearing house di proprietà e un CSD, un deposito centrale dei titoli, su larga scala”.

In questa cornice europea l’Italia si è ritagliata un ruolo di primo piano.  Il Bel paese sarà infatti il singolo mercato più rilevante, forte di circa un terzo dei ricavi e una posizione di punta nella governance ed a livello operativo destinato, come ha detto il ceo Stéphane Boujna, ad essere un protagonista “nell’infrastruttura europea dei mercati dei capitali, aggiungendo capacità significative nel trading obbligazionario e aumentando le attività di post-trading con una clearing house di proprietà e un CSD, un deposito centrale dei titoli, su larga scala”. 

L’operazione prevede che:

  • Mts diventi il centro di eccellenza per il Fixed Income Trading a livello di gruppo Euronext. 
  • Cassa di Compensazione e Garanzia  assuma il ruolo di clearing house di tutto il gruppo Euronext, nonché giocando un ruolo fondamentale sulla strategia futura nei servizi post-trade di Euronext
  • Monte Titoli diventerà il più grande CSD (Central Securities Depository) del gruppo Euronext, con ruolo guida nella strategia su questo segmento di business. 
  • Queste vocazioni sono rafforzate, sottolinea Cdp, dal recente accordo tra Sia e Nexi per la creazione della società leader nei pagamenti digitali in Europa.

Un’operazione, insomma, che ha messo d’accordo quasi tutti. Alessandro Penati ha obiettato che è “impossibile capire come l’intervento pubblico in un gruppo multinazionale (Euronext possiede già cinque Borse in Europa), in un’industria globale e redditizia, possa portare vantaggi alla crescita dell’economia italiana già oberata di debiti”. Ma il deal rafforza la posizione della Penisola nell’economia dei servizi offrendo occasioni di crescita, anche a livello di specializzazione del personale di grande interesse. Senza dimenticare le prospettive di Elite, il programma per le piccole e medie imprese che potranno trovare finalmente uno sbocco in Borsa agevolato dalle dimensioni del nuovo listino.  

Non sono mancate ovviamente le reazioni, a partire di quella dell’amministratore delegato di Cdp Fabrizio Palermo, che si è detto “orgoglioso” per l’operazione portata a termine: “Cdp contribuisce a portare Piazza Affari all’interno di un gruppo paneuropeo con un presidio stabile di investitori italiani. Attraverso l’acquisizione del 7,3% di Euronext, il gruppo estenderà il proprio impegno di investitore di lungo periodo a sostegno delle imprese che potranno beneficiare di un mercato dei capitali a guida italiana in una più ampia prospettiva di respiro europeo. La Borsa Italiana e le sue controllate diventeranno centrali nel sistema Euronext, nel quale l’Italia rappresenterà il mercato più rilevante, assumendo un ruolo di riferimento a livello continentale. Questa operazione segue il recente annuncio dell’accordo per la creazione della società leader nel mercato dei pagamenti digitali e delle piattaforme di trading con la fusione tra SIA e Nexi”.

Soddisfazione anche da parte di Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, la banca più capitalizzata del Ftse Mib e tra le prime in Europa dopo la fusione con Ubi: “Da grande gruppo bancario europeo, crediamo fortemente in un progetto che porta verso una maggiore integrazione e il rafforzamento dell’infrastruttura finanziaria del Continente. A breve, con la Brexit, l’Europa perderà il suo mercato dei capitali più importante. Noi crediamo che sia un’opportunità preziosa per costruire un mercato finanziario profondo al di fuori di Londra o New York. Euronext, rafforzata da Borsa Italiana, avrà la scala e la diversificazione per cogliere questa opportunità, auspicabilmente creando nello stesso tempo un mercato che si assume anche il titolo di leader globale nella finanza green e sostenibile. Il nostro è un investimento strategico a favore di un progetto europeo che porta verso la Capital Markets Union”.

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