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Borsa, il profit warning dell’austriaca Erste pesa sui bancari italiani: giù Unicredit e Intesa

A Piazza Affari si fa sentire sull’intero comparto bancario il profit warning lanciato ieri da Erste Group Bank (-14% a 20 euro) – L’istituto di credito austriaco ha previsto di registrare una perdita netta per l’intero anno tra 1,4 e 1,6 miliardi di euro a causa di maggiori accantonamenti in Ungheria e Romania.

Borsa, il profit warning dell’austriaca Erste pesa sui bancari italiani: giù Unicredit e Intesa

L’Austria mette in difficoltà titoli bancari italiani. Fatica soprattutto Unicredit, che a metà mattina cede poco più di un punto e mezzo percentuale, a 6,29 euro, mettendo a segno una delle peggiori prestazioni  del Ftse Mib, negli stessi minuti in territorio negativo dello 0,5%.Male anche le azioni di Intesa Sanpaolo (-1,45%, a 2,312 euro), Banca Pop Milano (-1,40%, a 0,669 euro), Mediobanca (-1,07%, a 7,41) e Ubi Banca (-0,95%, 6,745 euro).

Pesa sul comparto il profit warning lanciato ieri da Erste Group Bank (-14% a 20 euro). L’istituto di credito austriaco ha previsto di registrare una perdita netta per l’intero anno tra 1,4 e 1,6 miliardi di euro a causa di maggiori accantonamenti in Ungheria e Romania (Paesi in cui Unicredit ha una presenza importante). Si alza quindi l’asticella delle rettifiche su crediti nell’area fino a 2,4 miliardi dalla precedente guidance di 1,7 miliardi di euro.

Erste Group Bank nei mesi scorsi non aveva rilasciato una previsione sull’utile netto di quest’anno. Quanto all’utile operativo, era previsto vicino al livello di 3,3 miliardi di euro del 2013, ma si rivelerà senz’altro più basso. In vista di Basilea III, in ogni caso, la Banca ha precisato che non avrà bisogno di raccogliere capitale aggiuntivo nel 2014 per raggiungere un ratio del 10%.

La rassicurazione non è bastata a evitare la raffica di downgrade: JP Morgan ha abbassato il rating su Erste Group Bank da overweight a neutral, Société Générale da buy a hold, Barclays da equalweight a underweight.

Equita precisa che Intesa Sanpaolo è più esposta in Ungheria (3 miliardi di impieghi, vale a dire l’1% del totale), dove la situazione sembra più delicata, mentre Unicredit in Romania (4 miliardi di impieghi, l’1% del totale).

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