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Borsa: i petroliferi frenano, Fos debutto boom all’Aim

Piazza Affari si conferma il miglior listino azionario d’Europa ma Eni e Saipem pagano le oscillazioni del petrolio – Balzo superiore al 40% di Fos nel giorno del suo debutto all’Aim.

Borsa: i petroliferi frenano, Fos debutto boom all’Aim

Piazza Affari si mantiene tonica e sale anche oggi dello 0,42% a 23.553 punti, aggiudicandosi la maglia rosa in Europa. Brillano Buzzi +2,8%  Moncler +2,28%, Pirelli +2,2%, Cnh +1,94%, mentre Fos esordisce sull’Aim con il botto, +40,89%, dopo varie sospensioni in volatilità. L’azienda è attiva nella progettazione e nello sviluppo di servizi e prodotti digitali per grandi gruppi industriali anche internazionali e per la pubblica amministrazione. 

Nel resto d’Europa sono praticamente piatte Francoforte, Madrid, Parigi e Londra. Alla City, Lse, che controlla anche Borsa Italiana, guadagna il 2,16% nel giorno in cui l’assemblea ha approvato a larga maggioranza l’acquisizione da 27 miliardi di dollari della società di analisi dati Refinitiv, un’operazione studiata per ampliare le attività di trading e rendere Lse un importante distributore di dati di mercato.

I listini del Vecchio Continente consolidano i guadagni della vigilia, trovando solo qualche spunto di maggior ottimismo nel pomeriggio dopo l’apertura in lieve rialzo di Wall Street, che viaggia piano, ma senza staccare il piede dall’acceleratore. Il carburante dei guadagni è il dialogo commerciale fra Usa e Cina che procede positivamente, pur non fornendo ancora concrete notizie da festeggiare. Intanto i dati macroeconomici rivelano che i dazi cominciano a sortire tangibili effetti e il deficit commerciale degli Stati Uniti a ottobre scende del 5,7% rispetto novembre a 66,5 miliardi di dollari. La fiducia dei consumatori però cala per il quarto mese consecutivo a 125,5 punti da 126,1 del mese precedente. 

Il dollaro non reagisce con particolari scossoni a queste notizie e resta poco mosso contro le principali valute. Il cambio della moneta unica contro il biglietto verde è intorno a 1,1012. S’indebolisce invece la sterlina dopo il rally di ieri.

Sempre in ambito valutario si segnala la debolezza del real brasiliano, che oggi tocca un minimo storico rompendo per la prima volta la soglia di 4,25 real per un dollaro. Fra le materie prime l’oro si muove in leggero progresso a 1466 dollari l’oncia e il petrolio tipo Brent sale a 62,81 dollari al barile (+0,3%).

La seduta è negativa per l’obbligazionario italiano, impensierito dai tanti difficili dossier sul tavolo del governo e con le notizie poco confortanti su Alitalia. Risale lo spread fra Btp decennale e Bund di pari durata a 154 punti base (+2,56%), mentre il rendimento del titolo tricolore è +1,16%. Stamane il Tesoro ha collocato oltre 2 miliardi di titoli di Stato a medio lungo termine: si tratta della terza tranche di Ctz a 24 mesi (scadenza 29 novembre 2021) per 1,75 miliardi con un rapporto di copertura di 1,82. I tassi sono in rialzo e si collocano al -0,033%. È stata inoltre collocata la 32esima tranche di Btpei a 30 anni (scadenza 15 settembre 2041), pari a 660 milioni. Anche in questo caso la domanda è stata sostenuta, pari a 971 milioni con un rapporto di copertura di 1,47. Il tasso di rendimento è salito all’1,02%.

L’andamento della carta italiana influenza negativamente le banche, che s’indeboliscono leggermente dopo i recenti rialzi. Unicredit -0,37%; Intesa -0,51%; Banco Bpm -0,38%. Nel risparmio gestito perde Finecobank -0,64%. Il settore più colpito dalle vendite è il petrolifero con Saipem -0,91 ed Eni -0,64%. Cali frazionali  per alcune utility come Italgas  -0,52%; Hera -0,5%. Centro un rimbalzino Atlantia +0,38%, dopo le perdite della vigilia.

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