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Borsa: Fca vola, Psa corre ma i listini sono fermi

La maxi fusione tra i due Big dell’auto fa scintille a Milano dove balza anche Exor e Parigi ma gli indici europei aspettano la riunione Fed – Banche deboli, pesa Deutsche Bank.

Borsa: Fca vola, Psa corre ma i listini sono fermi

Indici di Borsa piatti oggi in Europa in attesa della Fed: il mercato dà ormai per scontato un altro taglio dei tassi di interesse. Ma dietro l’apparente bonaccia c’è grande fermento, specie nel settore auto, dopo la conferma delle trattative tra Fiat Chrysler +9% e Peugeot +6% in vista di un’aggregazione tra i due gruppi. Perde colpi Renault-5%, già promessa sposa del gruppo italo-americano. 

A Milano l’indice è in pratica invariato, Parigi guadagna lo 0,28% grazie anche al rally di L’Oreal +7%. Che ieri ha presentato risultati del trimestre molto buoni. In rosso Francoforte -0,10%, pesante la perdita di Madrid -1,40%, zavorrata dalle banche. Fuori dall’Eurozona poco mosse Londra -0.03% e Zurigo – 0,01%. Credit Suisse ha più che raddoppiato gli utili netti nel terzo trimestre, rispetto a un anno prima, portandoli a 881 milioni di franchi svizzeri (886,94 milioni di dollari), grazie a un aumento dei ricavi nella divisione di punta wealth management e nel trading. 

L’attenzione dei mercati è però concentrata sulla possibile fusione tra i due gruppi dell’auto, per un valore superiore ai 50 miliardi di euro con un valore complessivo di vendite di 8,7 milioni di veicoli al quarto posto dopo Volkswagen, Toyota e Renault/Nissan, tutte con più di 10 milioni di veicoli. In attesa di particolari sul merger il mercato, come dice ‘analista di Morningstar Richard Hilgert ritiene “ragionevole la combinazione di queste due società vista la competizione globale, l’elevata intensità di capitale e le difficoltà del settore derivanti dall’elettrificazione dei motori e dalla tecnologia della guida autonoma”. Il governo francese, azionista al 12%, ha fatto sapere che segue la situazione per tutelare i suoi interessi e solleciterà il nuovo gruppo a impegnarsi nel consorzio paneuropeo delle batterie. “Stiamo osservando quello che accade. E’ una operazione di mercato, penso sia corretto non rilasciare dichiarazioni in questo momento”, ha dettoil ministro Stefano Patuanelli. 

A guidare il soggetto post merger, dovrebbe essere l’attuale amministratore delegato di PSA, Carlos Tavares, capace di riportare in utile Opel, dopo anni di perdite. Presudente sarà John Elkan. Exor +2,92%, è il primo socio di FCA con il 29% e questa quota vale il 26% del Nav. 
 
Perde colpi invece Pirelli -7,13%%. La società ha chiuso il terzo trimestre 2019 con 1,38 miliardi di euro di ricavi, in rialzo del 6,7% anno su anno, +4% su base comparabile. Ebit margin al 17,7%, in calo di 160 punti base anno su anno. Le vendite sono leggermente meglio delle attese, la redditività delude.  Il produttore di pneumatici ha rivisto al ribasso le previsioni sul 2019 ed ha rinviato la presentazione del business plan al 2022. 

Debole anche il comparto delle banche. L’indice EuroStoxx perde il 2% sotto la pressione di Deutsche Bank – 5,5% dopo i dati deludenti del trimestre sono. Sono usciti i risultati del trimestre anche della spagnola Santander, a Madrid il titolo è in ribasso del 3%. A Milano, Unicredit -1,8%, Intesa Sanpaolo -1%. 

Il Btp è poco mosso a 0,99% di rendimento, dopo l’asta da 6,5 miliardi di euro di obbligazioni a 5 anni e 10 anni. Il Tesoro ha collocato 6,5 miliardi di euro di titoli, in linea con gli obiettivi dell’operazione. Per la terza tranche del Btp 5 anni febbraio 2025 cedola 0,35%, il rendimento si è portato a quota 0,42%, massimo da fine luglio. La quinta tranche del Btp aprile 2030 1,35%, collocata per 3 miliardi, ha visto il rendimento salire a 1,06% dallo 0,88% del collocamento di fine settembre. 

Da segnalare il balzo di Cerved +4% che chiude il terzo trimestre con un buon risultato, sia a livello di ricavi (115 milioni di euro) che di Ebitda (49,8 milioni di euro). Debito netto in calo più del previsto, a 561 milioni di euro, grazie ad una buona generazione di cassa. 

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