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BORSA EUROPA: il rally di Wall Street spinge i listini europei, Piazza Affari sugli scudi, giù il prezzo del gas

Wall Street in rally grazie alle trimestrali. La proposta Ue sul price cap dinamico fa scendere il prezzo del gas. Vola la sterlina, sale lo spread. A Milano corrono petrolio e industria, occhi su Mps

BORSA EUROPA: il rally di Wall Street spinge i listini europei, Piazza Affari sugli scudi, giù il prezzo del gas

Le Borse europee aprono la settimana in bellezza e archiviano una seduta scoppiettante, grazie al calo dei prezzi del gas (con il probabile “tetto dinamico” nel piano Ue), al cambio di rotta nella politica fiscale britannica (le tasse aumenteranno e non caleranno), all’apertura intonata di Wall Street, nel pieno della stagione delle trimestrali. A New York si apprezza Bofa (+5%), dopo aver mostrato ricavi in aumento e profitti in ribasso, sopra le previsioni per il miglioramento del trading obbligazionario.

Piazza Affari guadagna l’1,86% e chiude a 21.319 punti base, con gli acquisti che premiano quasi tutte le blue chip, comprese le banche. Fuori dal paniere principale vive una storia a sé Monte Paschi, nel giorno della partenza dell’aumento di capitale iperdiluitivo, da 2,5 miliardi di euro e pari a dieci volte la capitalizzazione in Borsa della banca. Le azioni perdono il 2,69%, mentre i diritti precipitano del 91,43%.

Nel resto d’Europa: Madrid +2,34%; Parigi +1,83%; Francoforte +1,73%; Amsterdam +1,64%; Zurigo +1,67%; Londra +0,89%.

Tra i titoli sotto i riflettori nelle ultime settimane Credit Suisse sale del 2,51%%, dopo aver raggiunto un accordo per il pagamento di 495 milioni di dollari per chiudere un procedimento negli Stati Uniti.

In recupero l’euro, rimbalza la sterlina, spread in aumento

Sul mercato valutario prende fiato il dollaro e l’euro recupera circa l’1% portando il cambio oltre i 98 centesimi. Corre la sterlina, dopo la presentazione del programma del nuovo ministro della finanze Jeremy Hunt, il quale ha detto che il governo annullerà quasi tutte le modifiche fiscali annunciate nel piano di crescita economica del primo ministro Liz Truss tre settimane fa. La poltrona della premier sembra ora ad alto rischio. 

In scia recuperano i titoli di Stato britannici e i rendimenti scendono, mentre la city resta prudente.

Si allenta la pressione anche sui bond della zona euro, ma lo spread tra decennale italiano e tedesco sale: 238 punti base (+2,28%), con tassi in ribasso rispettivamente al 4,64% e al 2,27%.

Restano sullo sfondo i problemi legati alla corsa dei prezzi e all’azione in contrasto delle banche centrali, mentre l’Istat conferma le stime preliminari per l’inflazione italiana a settembre, +8,9% su base annua, e rivede al ribasso il cosiddetto carrello della spesa, che resta però ai massimi dal 1983.

Petrolio cauto e gas in calo, con tetto variabile per la Ue

Si muove in cauto progresso il petrolio, in attesa che la Cina alzi il velo sul suo andamento trimestrale. Il Brent sale dello 0,7% a 92,29 dollari al barile. 

I future del metano ad Amsterdam, mercato di riferimento per l’Europa, hanno invece toccato i minimi dal 27 giugno scivolando persino sotto quota 130 euro MWh a seguito delle notizie relative al piano sul gas che la Commissione presenterà domani nella speranza di mettere d’accordo i vari paesi.

Il piano dovrebbe comprendere l’introduzione di un price cap dinamico e temporaneo per evitare la volatilità dei prezzi e prevenire picchi sul mercato.

Piazza Affari in verde, con acquisti spalmati su tutti i settori

I rialzi del Ftse Mib sono guidati da una oil service come Tenaris, +4,67%, ma gli acquisti oggi si sono spalmati praticamente su tutti i settori. Le uniche blue chip in lieve sofferenza sono Campari -0,26% e Cnh -0,04%.

Nel resto del listino brillano Interpump +3,54%, Nexi +4,25%, Leonardo +2,99.

Le utility si mettono in sintonia con il clima generale e si apprezzano a partire da Hera +2,61%. Bene Enel +2,48% sostenuta anche da indiscrezioni su trattative con il fondo Cvc per la cessione del 50% dei servizi di rete ai distributori.

Rialza la testa Telecom, +2,72%, partita in rosso a causa del taglio di rating da parte di S&P.

Nell’auto si distingue Stellantis, +2,53%. Secondo il ceo Carlos Tavares il futuro per la fornitura di chip appare roseo: “Ci sono solo alcuni fornitori che restano problematici, ma la situazione continuerà a migliorare e per la fine del 2023 la questione sarà risolta”.

Tra i titoli finanziari sono in luce Finecobank +2,95% e Mediobanca +2,75 e in buon progresso le grandi banche, Intesa +1,79% e Unicredit +1,29%.

Monte Paschi è protagonista di tutt’altro film. I diritti per sottoscrivere l’aumento di capitale sono crollati e le azioni sono scese. Le percentuali fanno riferimento ai valori rettificati da Borsa Italiana rispetto all’ultima chiusura registrata venerdì scorso.  

Bene, tra i titoli minori, nel comparto oil, D’Amico (+4,04%), attiva nello shipping petrolifero e il raffinatore Saras +4,25%. Secondo quanto si legge sul sito di quest’ultima Trafigura sarebbe salita nel capitale al 5,2% dal 3% rilevato a ottobre del 2020.

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