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Borsa e spread ostaggi della manovra di bilancio

Apertura in profondo rosso a Piazza Affari, dove tutti i titoli del Ftse Mib viaggiano in perdita – Spread a 300 punti – Sale la tensione tra il Governo italiano e la Ue sulla manovra di bilancio che allarma i mercati – Euro più debole, petrolio ancora giù – Cina in profondo rosso – Oggi il Columbus Day a Wall Street – In Brasile la destra vince il primo round elettorale

Dopo la bocciatura preventiva della manovra di bilancio da parte della Ue, inizia in profondo rosso la settimana di Piazza Affari. A poco più di un’ora dall’apertura, il Ftse Mib lascia sul campo il 2%, scendendo sotto i 20mila punti (a 19.944,74). Nessun titolo fra quelli a maggiore capitalizzazione viaggia in territorio positivo. Fra i peggiori figurano Banco Bpm (-4,7%), Azimut (-4%), Ubi Banca (-3,5%), Bper (-3,19%) e Poste (-3%). Pioggia di vendite anche sulle grandi banche (Intesa e Unicredit -2,8%) e sugli industriali (Fca -2,1%, Leonardo -2,7%). Più contenuti i ribassi degli energetici (Eni -1,5%, Enel -0,9%).

Negli stessi minuti, lo spread Btp/Bund viaggia a ridosso dei 300 punti base, con il rendimento delle obbligazioni pubbliche decennali in rialzo al 3,55%.

CINA: YUAN AI MINIMI, BORSA A PICCO

Rientro amaro dalle vacanze per la finanza cinese. Nonostante una nuova iniezione di liquidità, la quarta dell’anno, l’indice Csi 3000 di Shanghai e Shenzhen accusa una perdita del 3,7% (oltre il 15% da inizio anno), mentre lo yuan scivola ai minimi dal maggio 2017. I mercati, chiusi la scorsa settimana per le celebrazioni del Capodanno registrano così in ritardo l’impatto delle rivelazioni di Bloomberg sugli hardware spia inseriti nei componenti destinati ad una trentina di società hi tech americane. Intanto si scopre che nel trattato Nafta 2 siglato con Messico e Canada, gli Usa hanno preteso di essere informati su “qualsiasi accordo con le economie non di mercato”, una clausola che Washington intende inserire in ogni trattato commerciale con l’intento di accerchiare il nemico cinese.

FERMA TOKYO, COLUMBUS DAY IN USA

Continua anche la discesa di Hong Kong (-0,7%), già investita venerdì dalla notizia che segna un nuovo pesante colpo alla globalizzazione dell’economia.   In ribasso anche gli altri listini asiatici aperti. Ferma Tokyo per festività.

Anche Wall Street oggi sarà a metà servizio per la festività del Columbus Day: saranno fermi i mercati obbligazionari.

LA DESTRA TRIONFA ANCHE IN BRASILE

Ma non mancano le novità sul fronte geopolitico. Da segnalare la nuova vittoria elettorale della destra populista, stavolta in Brasile, dove Jair Bolsonaro ha ottenuto il 46,7% dei suffragi al primo turno delle presidenziali, in grande vantaggio sul candidato di sinistra Fernando Haddad, fermo al 29%.

L’ARABIA NON AUMENTA LA PRODUZIONE

Frena intanto il petrolio: Brent a 83,25 dollari (-1,1%) , Wti a 73,74 (-0,8%).  L’Arabia Saudita non ha intenzione di aumentare la produzione di greggio in risposta al rally dei prezzi delle ultime settimane, ha detto il principe ereditario di Riad in un’intervista nel fine settimana. Washington intanto tenta di stringere la morsa attorno a Teheran, rafforzando il fronte tra i paesi che non intendono continuare ad acquistare greggio iraniano.

Dalle comunicazioni sugli scambi commerciali diffuse a Washington venerdì sera emerge che la Cina, da agosto, ha azzerato le importazioni di petrolio statunitense: tra le due superpotenze regna ormai il gelo assoluto.

EURO DEBOLE, SALE LA TENSIONE TRA ROMA E UE

La debolezza dell’euro, trattato stamane a 1,151 sul dollaro, anticipa le tensioni che domineranno i mercati finanziari del vecchio Continente. In particolare, non è difficile prevedere un’apertura ad alta tensione per Piazza Affari dopo l’accoglienza negativa da pare della Commissione Ue della manovra e i proclami bellicosi dei leader gialloverdi.

In attesa dell’esame parlamentare sul Nadef (la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza) si profila un andamento dello spread in linea con l’andamento delle ultime sedute. Lo spread è schizzato dai circa 236 punti del 27 settembre ai 283,9 punti di venerdì, toccando una punta di 301 punti lo scorso 2 ottobre, con il rendimento del Btp italiano a dieci anni schizzato dal 2,9% del 27 settembre al 3,4%.

OFFERTI BOT E BTP, ASTA ANCHE IN GERMANIA

In questo clima si terranno in settimana le aste dei titoli di Stato. Mercoledì è prevista l’asta Bot. Il giorno dopo toccherà ai titoli a medio e lungo termine. Molta attesa mercoledì anche per l’offerta dei bund decennali tedeschi saliti in settimana dallo 0,42%, allo 0,56% sulla scia dei tassi dei Treasury americani.

Oggi a Palazzo Chigi è il programma l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e Michel Barnier, capo delegazione Ue nei colloqui per la Brexit. Mercoledì i capi di governo della Ue definiranno la proposta per definire i rapporti futuri con Londra.

MEETING FMI A BALI, AL VIA LE TRIMESTRALI USA

Non meno turbolenta l’atmosfera del meeting annuale del Fondo Monetario Internazionale in programma da oggi a Bali. A tener baco sarà il conflitto sui dati tra Usa e Cina che sta rischiando di dar ad una cortina di ferro in formato elettronico. Secondo il Tiger Index elaborato dalla Brooking Institution, la crescita globale si mantiene forte, ma crescono i rischi per gli Emergenti, mentre le economie avanzate (Italia in testa) non dispongono di munizioni per fronteggiare un’eventuale frenata dell’economia.

Sul fronte societario, l’evento più importante è l’apertura della campagna delle trimestrali di Wall Street. Si parte venerdì con JP Morgan, Citi e Wells Fargo.

ASTALDI ESCLUSA DALLE STELLE, ASSEMBLEA CREVAL

A Piazza Affari domani Astaldi verrà esclusa del comprato Star. Il calendario prevede mercoledì l’assemblea del Credito Valtellinese.

Bilancio negativo per Piazza Affari nelle ultime sedute, dopo che sono emerse le prime indicazioni contenute nel Def. Dai primi annunci, avvenuti nella tarda serata di giovedì 27 settembre, il Ftse Mib ha perso il 5,4%. Nell’ultima settimana (da venerdì a venerdì) l’indice ha invece registrato un calo dell’1,77%.

Le vendite hanno colpito soprattutto i titoli delle banche, che del resto si muovono in modo inversamente proporzionale allo spread. In particolare le ex popolari hanno pagato il conto più salato in termini di capitalizzazione, con Bper in ribasso del 7,9%, Ubi del 7,4% e Banco Bpm del 6,7%.

Francoforte ha perso l’1,1%, Madrid l’1,4%. Sono andate peggio Parigi (-2,4%) e Londra (-2,5%).

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