Condividi

Borsa e banche, gran rimbalzo in attesa dello scudo

Le indiscrezioni su prossimi provvedimenti a sostegno delle banche, attualmente in fase di trattativa tra Roma e Bruxelles, fa rimbalzare alla grande i titoli bancari e rilancia Piazza Affari che registra un rialzo del 3,3% – Exploit di oltre il 9% per Ubi, intorno al 6% per Mediobanca e Fineco – Molto bene anche Bpm e Leonardo – Successo dell’asta dei Bot.

Il patron di Virgin Group, Richard Branson, ha annunciato di aver annullato l’acquisizione di una grande azienda del Regno Unito a causa della Brexit. “Eravamo sul punto di realizzare una grande operazione che avrebbe rappresentato 3.000 posti di lavoro e l’abbiamo annullata. Questo genere di cose stanno accadendo in tutto il paese – ha detto Branson al canale ITV -. La sterlina è crollata al suo livello più basso in 30 anni. Questo paese sta entrando in recessione… Le banche sono massacrate, questo significa che non presteranno più denaro”. Branson era uno dei più convinti sostenitori del fronte del “remain”. Mentre la Brexit inizia già ad avere i primi effetti concreti sul business, Bruxelles ha oggi ribadito la necessità di accelerare i tempi per la procedura di uscita della Gran Bretagna dalla Ue.

In attesa che la situazione di chiarisca, ma con la speranza che i tempi si accorcino e con essi l’incertezza, le Borse trovano la strada del rimbalzo e chiudono in territorio positivo. Milano sale del 3,3% mettendo a segno la migliore performance del Vecchio Continente. Parigi sale del 2,61%, Francoforte dell’1,93% e Londra del 2,64%.

Nel frattempo l’agenzia di rating S&P ha pubblicato le proprie previsioni sull’impatto della Brexit sul Pil della Gran Bretagna: non provocherà una recessione ma un rallentamento sottraendo al Pil 1,2 punti percentuali nel 2017. Le nuove previsioni di S&P per il Pil britannico sono state rilasciate ieri con il declassamento sovrano a ‘AA’ da ‘AAA’ e prospettano la crescita a +0,9% nel 2017 e a +1,5% nel 2016 contro +2,3% nel 2015. Per l’Eurozona la Brexit inciderà sul Pil nella misura di -0,5 punti nel 2017 e “un po’ di più nel 2018”. S&P ritiene che “la Bce reagirà vigorosamente soprattutto al rischio di un aumento dello spread tra periferia e core”.  

A Piazza Affari brilla soprattutto Ubi +9,01% all’indomani della presentazione del piano industriale ma nel complesso è tutto il comparto bancario a beneficiare del rimbalzo, mentre fa capolino l’ipotesi di un nuovo progetto Atlante per supportare gli aumenti di capitale delle banche che hanno bisogno di rafforzarsi patrimonialmente e che, secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe allo studio del Governo. Finecobank +6,45%, Mediobanca +5,79%, Bpm +5,61%. Il settore però non si muove compatto: gli unici due titoli in rosso sono infatti due bancari: Bper -2,37% e Unicredit -1,52%.

In evidenza anche Leonardo +7,04%. Non riesce invece il recupero di Yoox (+0,10%), uno dei titoli più penalizzati in questi giorni di sell off a causa della sua esposizione al mercato britannico. Anche la sterlina allenta la pressione di vendita e risale sul dollaro. Il cambio euro dollaro sale dello 0,28% a 1,1052. Lo spread Btp-Bund si riduce a 152 punti base e rendimento all’1,41%. Il tesoro ha fatto il pieno di richieste l’asta Bot scadenza dicembre 2016, con assegnazioni per 6 miliardi di euro, a fronte di richieste per 9 miliardi, e rendimento negativo allo 0,15%.

Non pesano sul sentiment le notizie poco entusiasmanti sul fronte della fiducia dei consumatori e delle imprese. A giugno secondo l’Istat l’indice del clima di fiducia dei consumatori registra una diminuzione, che segue quella già registrata nei due mesi precedenti, passando a 110,2 da 112,5 di maggio. Il peggioramento riguarda anche le imprese, con l’indice composito del clima di fiducia che diminuisce a 101,2 da 103,0.

Anche a Wall Street gli indici rimbalzano grazie anche al supporto di alcuni indicatori macroeconomici che sono risultati sopra le attese. In particolare, è stato rivisto al rialzo a+1,1% il Pil del primo trimestre (lettura finale) e sopra le attese degli analisti. Inoltre,l’indice sulla fiducia dei consumatori del Conference Board di giugno è salito a 98 punti, oltre le stime.Il petrolio Wti sale dell’1,94% a 47,23 dollari al barile.

Commenta