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Borsa debole: rimbalzano le utilities ma calano Tim e Atlantia

Piazza Affari danza attorno alla parità – Brillano Italgas, Poste Italiane, Ferragamo e Ubi – Prese di beneficio su Telecom Italia, Recordati, Tenaris, Buzzi e Atlantia L’operazione E.On-Rwe dà slancio alla Borsa tedesca – Buona l’apertura del Nasdaq

Borsa debole: rimbalzano le utilities ma calano Tim e Atlantia

I listini europei chiudono contrastati, appesantiti nel pomeriggio dall’andamento incerto di Wall Street. Il Nasdaq tocca nuovi record in apertura, ma il Dow 30 si muove attualmente in territorio negativo, zavorrato soprattutto da Boeing.

Piazza Affari finisce piatta, +0,08%; 22.764 punti; lo stesso Parigi, +0,04%; in calo Londra -0,14%; salgono Madrid +0,43% e Francoforte +0,58%. L’azionariato europeo risulta sostenuto soprattutto dalle utility, in scia al riassetto tedesco del settore energetico, con l’accordo fra E.On e Rwe (rispettivamente +5,47% e +7,82% a Francoforte).

A Milano la blue chip migliore della seduta è Italgas, +2,37%, galvanizzata anche dai conti 2017, superiori alle attese per utili e dividendo. Bene Poste, +1,7%, promossa da Equita e Jp Morgan; Snam +1,31%. Nel lusso riprende quota Ferragamo +1,78%. Le banche chiudono a velocità diverse, in attesa di conoscere il pacchetto di misure per ridurre il livello dei crediti deteriorati, che sarà presentato in settimana dalla presidente della vigilanza, Daniele Nouy. La Germania però frena ancora sull’unione bancaria. “Possiamo avere progressi – dice il ministro delle finanze Peter Altmaier, a margine dell’Eurogruppo – solo quando ce ne saranno nella riduzione dei rischi”.

Nel comparto bancario la migliore è Ubi, +1,5%; la peggiore Bper -0,99%.

Il lato vendite del listino vede ai primi posti titoli petroliferi come Tenaris, -1,46% e Saipem, -1,29%, allineati al calo dell’oro nero. Brent -1,08%, 64,78 dollari al barile.

In controtendenza Eni, +0,93% grazie all’ingresso negli Emirati Arabi (ha ottenuto due concessioni di lungo periodo nell’offshore) e alla cessione a Mubadala Petroleum di una quota di minoranza nel maxi giacimento egiziano di Zohr.

Fuori dal paniere principale brilla Saras +7,65%, dopo l’approvazione del bilancio 2017 con un utile di 240,8 milioni (+23%) e la presentazione del nuovo piano industriale al 2021, dove si prevedono investimenti per 800 milioni di euro con l’obiettivo di mantenere l’eccellenza operativa e tecnologica, anche attraverso le innovazioni dell’Industria 4.0.

Si sgonfia Telecom -1,42%, dopo i guadagni della scorsa ottava; giù Recordati -1,43% e Buzzi -1,12%.

Seduta poco mossa per il secondario italiano. Il rendimento del decennale risulta stabile a 1,91%, anche se lo spread sale a 127.90 punti, +1,83%. Prosegue lo stallo politico e intanto, da un’indagine Bankitalia sui bilanci 2016 delle famiglie, emerge che nel Belpaese, quasi una persona su 4 è a rischio povertà.

Sul fronte valutario il cambio euro dollaro è poco mosso, in area 1,232.

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