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Borsa: conto alla rovescia per Mps. Exor trasloca, Enav debutta

Piazza Affari guarda al piano per le sofferenze dopo il calo del greggio e la pausa di Wall Street – Oggi dominano le semestrali, grande attesa per Apple – Luxottica all’esame del mercato dopo in conti in calo – Riflettori sulla riunione Fed, Tokyo chiude in rosso.

Il calo del petrolio, l’attesa per l’avvio del vertice della Fed, che pure non dovrebbe regalare brutte sorpresa, e qualche presa di beneficio su Apple (-1,33%) che stasera, a Borsa chiusa, rivelerà i numeri del trimestre. Queste le ragioni che spiegano la frenata dei listini, cui va aggiunto per l’Italia l’effetto Monte Paschi. Sul piano psicologico colpisce la pur scontata notizia del trasloco in Olanda di Exor, la holding di casa Agnelli, ultimo baluardo italiano della dinastia che acquista per l’occasione due soci d’accezione: Bill Gates e Jacob Rothschild.

IN ROSSO WALL STREET E TOKYO

Ecco il quadro alla vigilia dei vertici delle banche centrali di Usa e Giappone, nonché degli stress test delle banche europee.

– Chiudono in rosso le Borse americane: il Dow Jones perde lo 0,42 %, l’S&P 500 lo 0,3%, il Nasdaq -0,05%.

– Stesso copione stamane per Tokyo (-1,3%). In terreno positive Holg Kong (+0,9%), Shanghai e Shenzhen (+0,5%).

– In Europa il listino peggiore è stato Milano: l’indice FtseMib ha chiuso la seduta in ribasso dello 0,5%, Parigi + 0,1% e Francoforte +0,5%. A far la differenza è stata la maggior esposizione della Borsa italiana sul comparto bancario (-0,5% l’indice Stoxx di settore). Ha giovato a Francoforte l’assenza di titoli petroliferi nel Dax.

IL CALO DEL GREGGIO SCHIACCIA LE BORSE

La discesa dei mercati è stata legata al nuovo calo del petrolio (-2%), rimbalzato stamane al di sopra della barriera dei 44 dollari. Dal picco di giugno il ribasso dei prezzi è comunque del 15%. La discesa del greggio si è accompagnata al ribasso delle altre materie prime: il paniere Bloomberg Commodities, giunto alla settima seduta consecutiva di ribasso, perde lo 0,9%.

A Wall Street l’indice di settore ha perduto l’1,99%, ancor più pesante la discesa del settore Oil & Gas europeo (-2,2%). A Piazza Affari Eni ha chiuso in ribasso dell’1,7%, a 13,98 euro, Tenaris -1,3%. In picchiata Saipem (-5,4%).

A spiegare le vendite è il dato che segnala il quarto incremento settimanale consecutivo dei pozzi attivi negli Usa (+14 a 371). Il fenomeno, legato al formidabile recupero di produttività dello shale oil, potrebbe ritardare il riequilibrio in corso tra domanda e offerta, pilotato dalla discesa delle scorte cumulate. 

APPLE, C’È CHI VEDE LA MELA A 85 DOLLARI

Non meno importante l’attesa per l’uscita in settimana dei grandi della tecnologia, Alphabet, Amazon, Apple e Facebook. “Vi spiego le sette ragioni per cui Apple scenderà a 85 dollari”. Il report di Colin Gillis, autorevole analista di Bcg Partners precede la pubblicazione stasera, a Borsa chiusa dei conti del trimestre della Mela, ieri in calo dell’1,33%.

Gli analisti dubitano che, dopo la frenata del primo trimestre, i volumi di vendita della Mela siano tornati a salire. L’appuntamento con la riscossa arriverà solo con la nuova ondata di tools in programma per settembre. Ma, sottolinea Gillis, Apple è in considerevole ritardo in alcuni settori chiave.

Intanto si è consumato il tramonto di Yahoo! (-2,7%) dopo la cessione del controllo a Verizon, per 4,8 miliardi di dollari, che aveva già rilevato Aol, l’altra grande decaduta della prima stagione del web.

MPS IN CADUTA LIBERA, MA SI LAVORA AL PIANO

Conto alla rovescia in Europa per gli stress test sulle 53 banche esaminate dall’Eba. Alla vigilia dell’ora della verità prosegue il dramma di Monte Paschi: -8,4% a 0,285 euro, non lontano dal minimo storico del 7 luglio. A frenare le vendite non basta più lo stop alle vendite allo scoperto introdotto dalla Consob.

A Siena si lavora per mettere a punto tra oggi e domani un piano che possa essere accettato dalle autorità bancarie europee. Sul fronte dei non performing loans, si dovrebbe procedere sulla base di una valutazione del 30% sui valori di libro. Più contrastata la questione dell’aumento di capitale, complicata dall’assenza di indicazioni della Bce a favore di una parziale sterilizzazione degli effetti delle sofferenze. In mancanza di segnali in questa direzione, il fabbisogno di capitali rischia di salire a 5-6 miliardi. La buona notizia arriva dalle casse previdenziali dei professionisti italiani (Adepp) che hanno votato l’ingresso nel fondo per 500 milioni da destinare agli Npl.

UNICREDIT: MUSTIER SCEGLIE PAPA COME DG

La partita Mps ha condizionato l’andamento del resto del comparto. È salita Unicredit (+0,3%): oggi dovrebbe prender forma la nuova struttura di comando voluta dall’ad Jean-Pierre Mustier. Direttore generale unico sarà Giovanni Franco Papa. In uscita il Cfo Marina Natale, il chief operating Paolo Fiorentino e il responsabile del retail Gabriele Piccini.

Tra gli altri titoli bancari, Intesa -1,8%, Banco Popolare -1,6%, Pop. Milano-2,8%, positiva Mediobanca +0,8%. Miste le assicurazioni: Generali -0,6%, Unipol +0,9% e UnipolSai +1,2%.

EXOR LASCIA TORINO PER L’OLANDA: IL TRASLOCO AGNELLI È FINITO

Il trasloco è ultimato. Entro la fine del 2016, Exor, la holding di controllo del gruppo Agnelli (Fiat Chrysler, Cnh, Partner Re e the Economist) lascerà Torino alla volta dell’Olanda assieme alla sua controllante Giovanni Agnellli & C. L’operazione consisterà in una fusione transfrontraliera con la Exor Holding N.V. interamente controllata dalla stessa società degli Agnelli. L’assemblea straordinaria degli azionisti per approvare il cambiamento è in calendario il 3 settembre prossimo.

Varie le motivazioni: dal punto di vista fiscale , il trasferimento in Olanda garantisce di azzerare la tassazione sulle plusvalenze, che in Italia sono invece tassate al 5%. Un guadagno notevole per una holding che della plusvalenza fa il suo core business. Il trasferimento della sede legale ad Amsterdam permette di introdurre il sistema del voto doppio che dà ai soci storici delle società la possibilità di aumentare del 100 per cento il peso delle loro azioni in assemblea.

Sono previsti diritti di voto extra per i soci di lungo periodo: chi detiene azioni per 5 anni ha diritto a 5 diritti di voto per ogni ordinaria detenuta, chi le detiene per 10 anni a 10 diritti di voto. Saranno emesse azioni a voto speciale, che avranno diritti patrimoniali limitati e che non potranno essere oggetto di cessione, se non in casi particolari.

Per l’occasione la finanziaria acquista altri soci di prestigio. Tra gli altri Bill Gates e Jacob Rothschild, che avrebbero garantito un ingresso nel capitale rilevando le quote che proverranno dall’esercizio del diritto di recesso da parte degli azionisti contrari al trasloco. Exor pagherà 31 euro (ieri il titolo ha chiuso a 33 per ogni azione restituita). Oggi si terrà il Cda di Cnh Industrial, domani toccherà a FiatChrysler.

FRENANO I CONTI DI LUXOTTICA

Positivi i titoli del lusso dopo la cessione di Donna Karan da parte di Lvmh: Moncler +2,4%, Tod’s +2,7% e Ferragamo +1,3%. 

Ieri sera sono usciti i conti di Luxottica: nel primo semestre il gruppo ha segnato un utile netto attribuibile di 476 milioni di euro, in calo del 5,8% rispetto alla prima metà del 2015. A cambi costanti il profitto risulta in calo dell’1,4% a 498 milioni, valori che comunque disattendono le previsioni degli analisti, con il consenso che si attendeva 512 milioni.

Sui risultati del colosso dell’occhialeria agordino pesano tassi di cambio non favorevoli che, uniti alla crescente incertezza su molti mercati, hanno indotto il management del gruppo a tracciare una visione più cauta per la seconda parte dell’anno.

La società ha infatti deciso di rivedere alcuni obiettivi dell’esercizio in corso. In particolare, il fatturato è visto in crescita del 2%-3% a cambi costanti, e di conseguenza gli incrementi dell’Ebit rettificato e dell’utile netto rettificato si allineeranno di pari passo all’andamento delle vendite. Il rapporto tra debito netto rettificato ed Ebitda è infine atteso tra 0,5 e 0,4 volte.

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