Condividi

Borsa chiusura 18 aprile: le banche spingono al rialzo Piazza Affari, a Wall Street occhi su Netflix e Nvidia

Le prospettive sul taglio dei tassi a giugno continuano a spingere le Borse europee. Bene l’industria in scia ai conti di Abb. A Milano deboli i petroliferi, giù Telecom

Borsa chiusura 18 aprile: le banche spingono al rialzo Piazza Affari, a Wall Street occhi su Netflix e Nvidia

Le Borse europee chiudono la seconda seduta consecutiva in rialzo, in una settimana volatile, in cui l’indice della paura è salito soprattutto a Wall Street che ieri ha chiuso la quarta seduta consecutiva debole, mentre oggi viaggia in frazionale progresso in attesa dei conti di Netflix (+0,8%). Bene Nvidia (+2,2%) dopo i numeri di TSMC, il più grande produttore mondiale di semiconduttori per conto terzi, di cui è cliente. Frenano un po’ gli entusiasmi i T-Bond, su cui tornano le vendite, mentre i rendimenti risalgono (+4,63% il decennale).

Europa in rialzo con le trimestrali

Piazza Affari chiude con un guadagno del 0,74% a 33.881 punti base, grazie a una parziale rotazione degli acquisti che oggi hanno premiato nuovamente Prysmian (+3,16%), in scia anche al balzo della società svizzera di ingegneria Abb (+6,26%) su utili oltre le attese. Le banche quotate a Milano si confermano toniche, mentre sono deboli i titoli petroliferi. Fuori dal paniere principale, brilla la galassia Mediaset dopo i conti. Bene anche Ovs (+8,27%).

Nel resto del continente Francoforte sale dello 0,22%, Parigi +0,52%, Madrid +1,25%, Londra +0,37%. È piatta Amsterdam.

Nagel (Bundesbank) vede un “cauto volo di planata” per i tassi europei 

A innervosire i mercati in questa ottava sono e sono state soprattutto le tensioni tra Iran e Israele e l’atteggiamento delle banche centrali, con Fed e Bce probabilmente destinate a muoversi in misura e tempi diversi sull’allentamento monetario. Oggi, a confermare quest’orientamento, sono le dichiarazioni di banchieri come John Williams (Fed di New York) e Joachim Nagel (Bundesbank).

Per l’esponente della banca centrale Usa non c’è alcuna urgenza di ridurre i tassi di interesse in questo momento, mentre per il tedesco i tassi d’interesse della Banca centrale europea dopo un probabile primo taglio a giugno potrebbero proseguire con un “cauto volo in planata“.

In questa prospettiva l’euro tratta contro dollaro, in area 1,065, in modesto calo. La moneta unica trova conforto nel lieve miglioramento delle stime della Bundesbank per l’economia della Germania nei primi tre mesi dell’anno, dopo il calo dello 0,3% nel 2023. La banca centrale tedesca non scommetterebbe però su una stabile crescita nel secondo trimestre.

Una certa freddezza si registra sul petrolio, con i future del greggio che arretrano moderatamente (Brent -0,3%, intorno a 87 dollari al barile). Le perdite dell’oro nero, che si susseguono da diverse sedute, compensano parzialmente le preoccupazioni degli investitori per la resistenza dell’inflazione statunitense. Torna a correre l’oro e lo spot gold guadagna quasi l’1%.

Piazza Affari fa i conti con i risultati aziendali

Anche Piazza Affari oggi ha fatto i conti con un nutrito numero di risultati. In particolare il bilancio 2023 ha acceso l’appetito sui titoli Mfe-Media For Europe (anche se in misura diversa per Mfe A +4,39% e per Mfe B +9,03%). Lo scorso anno l’azienda del Biscione ha chiuso con un utile di 217 milioni (17%), mentre i ricavi pubblicitari dei primi tre mesi del 2024 fanno ben sperare con una crescita del 6%. Crolla il titolo Prosiebensat (-6,03% a Francoforte), dopo che stamattina il cfo di Media For Europe, Marco Giordani, ha escluso la possibilità di lanciare un’Opa sulla partecipata. 

Due le ragioni principali alla base di questa posizione: “l’alto livello del debito” e il fatto che Mfe ‘non è completamente convinta del valore delle attività non core’.

Grazie a numeri 2023 in linea con le stime sale anche Ovs, con Equita che promuove il titolo a “buy” e alza il prezzo obiettivo a 3,1 euro per azione.

I risultati del primo trimestre penalizzano invece Brunello Cucinelli -1,85%, nonostante una partenza sprint. Anche in questo caso il quadro è simile a quanto stimato, ma i realizzi prevalgono. 

A pagare pegno alla voglia di fare cassa è oggi anche un’altra blue chip: Leonardo perde l’1,44%, seppure dopo aver recuperato posizioni nella seconda parte della seduta e alla luce di un guadagno intorno al 45% da inizio anno.

La debolezza del greggio penalizza i titoli oil: Saipem -1,89%, Eni -0,65%, Tenaris -0,42%, quest’ultimo tagliata a ‘underweight’ da ‘overweight’ da Morgan Stanley.

Va giù Telecom -1,84%.

Chiude in rialzo Nexi +0,96%, dopo una partenza negativa a seguito delle indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera secondo cui si sono interrotte le trattative della società di pagamenti per la cessione a F2i della propria rete interbancaria.

Passando alle altre blue chip in rialzo, dietro a Prysmian, seguono Campari +2,56%, Monte Paschi +3,14%, Unicredit +2,02%, Bper +2,01%, Hera +2,17%. È in guadagno Enel +1,49%, su cui Hsbc ha aumentato il prezzo obiettivo a 7,4 euro da 7,2 euro.

Spread poco mosso

Continua a muoversi in uno spazio ristretto il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi. Lo spread si ferma oggi a 140 punti base, con rendimenti che sono al 3,87% per il Btp decennale e al 2,47% per il Bund di pari durata

Commenta