Condividi

Borsa chiusura 16 febbraio: l’Opa fa volare Unipol (+21%) ma i prezzi alla produzione Usa frenano i listini

L’Opa Unipol su Unipolsai infiamma il mercato e mette ordine nel gruppo guidato da Carlo Cimbri. Le piazze azionarie rallentano dopo l’annuncio che i prezzi alla produzione Usa sono stati a gennaio più alti del previsto. Spread sotto quota 150

Borsa chiusura 16 febbraio: l’Opa fa volare Unipol (+21%) ma i prezzi alla produzione Usa frenano i listini

L’inflazione spaventa Wall Street, con i prezzi alla produzione di gennaio oltre le attese, ma i listini europei, pur rallentando nel pomeriggio, chiudono in zona massimi storici, spinti dalle vendite al dettaglio nel Regno Unito e da nuove trimestrali.

Piazza Affari è una delle più caute e sale dello 0,12% a 31.732 punti base, per un robusto progresso settimanale del 2,15%. A frenare il principale indice milanese è un peso massimo come Eni, -3,08%, che paga pegno ai risultati 2023 e a un quarto trimestre in ribasso. A far pendere la bilancia sul segno più ha provveduto però Unipol, +21,03%, euforica dopo l’annuncio di un’opa su Unipolsai (+10,85%) per 2,7 euro per azione.

Borsa leader in Europa è Londra, +1,53%, in festa con il rimbalzo delle vendite al dettaglio (+3,4% a dicembre), ben oltre le previsioni. Un dato che fa sperare in un rapido superamento della recessione tecnica registrata a fine anno.

Sono in progresso Amsterdam +1,24%, Francoforte +0,42% e Parigi +0,32%, è in calo Madrid -0,43%.

L’inflazione Usa spinge i tassi e zavorra Wall Street

Oltreoceano Wall Street procede debole allarmata dai prezzi alla produzione oltre le attese di gennaio: +0,3% (mese), +0,9% (anno). Un dato che si somma a quello dei prezzi al consumo dei giorni scorsi e che si è fatto immediatamente sentire sui titoli del Tesoro, che vedono prezzi in ribasso e tassi in rialzo, con il decennale al 4,3%. Anche l’indice del dollaro è cresciuto, anche se l’euro mantiene un cambio intorno a 1,077.

Nell’azionario Nike (-3,84%) è il titolo peggiore sul DJ (-0,23%), dopo aver annunciato un taglio della sua forza lavoro del 2%, per ridurre i costi. Il Wall Street Journal, che ha avuto accesso a un’informazione interna inviata dall’amministratore delegato, John Donahoe, parla di una “realtà dolorosa” e di un momento “in cui non stiamo rendendo al meglio”.

Bene Coinbase +14,6%, piattaforma di trading di criptovalute, dopo utili oltre le attese.

Piazza Affari, Unipol superstar 

In Piazza Affari il titolo del giorno è Unipol, che procederà all’incorporazione della controllata Unipolsai alla conclusione dell’offerta di 2,7 euro per azione (con un premio incorporato pari al 12,6%). L’ad del gruppo assicurativo bolognese, Carlo Cimbri, in conferenza stampa ha sostenuto che la decisione è “totalmente indifferente rispetto alle nostre strategie bancarie”, che includono le quote di Bper (+1,38%) e della Popolare di Sondrio (-0,58%). Il riordino consentirà in ogni caso al colosso di via Stalingrado di mettere sotto un unico cappello le partecipazioni. Secondo Equita, che giudica positivamente la mossa, l’operazione “semplifica il posizionamento del gruppo in un contesto di consolidamento del settore bancario”.

Al netto di Unipol, si conferma in evidenza Prysmian +1,79%, dopo il balzo di ieri e resta in buona salute il lusso (Cucinelli +1,82% e Moncler +1,13%), mentre i titoli finanziari sono contrastati e i titoli energetici e le utility sono in ribasso.

La maglia nera del giorno va ad Eni, ma tra le big del listino e del settore energetico arretra anche Enel -0,86%. Sono in rosso, inoltre, Erg -1,09%, Terna -0,89%, Hera -0,88%.

Tra i titoli finanziari scendono Nexi -2,06%, Monte Paschi -1,2% e Banco Bpm -0,67%, salgono Finecobank +1,67%, Banca Generali +1,15%, Bper. Progressi per Leonardo +1,02%, in retromarcia Inwit -1,43% e Pirelli -0,91%. 

Spread sotto 150 punti

L’inflazione Usa si riverbera anche sui titoli di Stato della zona euro, che vedono salire leggermente i tassi. Lo spread tra Btp decennale e Bund uguale durata buca al ribasso la soglia dei 150 punti base, ma i rendimenti salgono rispettivamente al 3,85% e 2,38%.

Commenta