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Borsa, Cattolica in rally per l’Opa Generali e balzo di Atlantia

Scintille a Piazza Affari per le due grandi operazioni di oggi: l’Opa totalitaria di Generali che fa volare oltre il 15% la Cattolica Assicurazioni e il via libera di Atlantia alla vendita di Autostrade a Cdp e ai fondi internazionali

Borsa, Cattolica in rally per l’Opa Generali e  balzo di Atlantia

Seduta poco mossa, ma ricca di notizie per Piazza Affari, che chiude sui livelli di venerdì scorso, a 25.170 punti, l’ultimo appuntamento del mese di maggio. A vivacizzare gli scambi il sì a larga maggioranza dell’assemblea dei soci di Atlantia alla cessione di Aspi a Cdp e Fondi e ben tre Opa in corso, a partire da quella di Generali su Cattolica. Il listino milanese è stato frenato dall’andamento sottotono delle altre borse europee, prive, tra l’altro, delle indicazioni di Londra e di Wall Street, entrambe chiuse per festività. I cali non sono tali da intaccare la performance mensile, che sigilla in ogni caso un quadrimestre in progresso a livello globale, con l’indice Mesci che segna +1,4%. Francoforte cede lo 0,64%, in linea con Parigi -0,57%. Sulla stessa lunghezza Amsterdam e Madrid.

Miste le indicazioni giunte dall’Asia, doveTokyo è risultata in calo dello 0,99% a causa dell’esteso stato di emergenza per la pandemia. Le preoccupazioni sul Covid aumentano anche in Gran Bretagna, con la variante indiana che sembra farsi beffe dei vaccinati a una sola dose, alzando il rischio di una terza ondata. E c’è chi chiede il rinvio dello stop a tutte le restrizioni previsto il 21 di giugno.

In Piazza Affari però oggi si sono trovati molti spunti per distrarsi dal Covid 19, anche grazie alle positive prospettive economiche messe in luce dal governatore Ignazio Visco e dall’Ocse. Per il numero uno di Bankitalia, dopo l’anno più buio per l’economia dal dopoguerra, cioè il 2020, c’è da aspettarsi un balzo del pil superiore al 4% quest’anno. Anche l’Ocse alza le sue stime, grazie all’efficace campagna vaccinale in atto nel paese. Nel rapporto ‘Economic Outlook’ diffuso stamane, l’Organizzazione con sede a Parigi ipotizza che il Pil segni +4,5% quest’anno, dal +4,1% visto a marzo, e +4,4% da +4% nel 2022. Per quanto riguarda i conti pubblici, il rapporto deficit/Pil è previsto a 11,4% nel 2021, per poi calare a 6,4% nel 2022. Il debito è ipotizzato a 159,6% del Pil quest’anno e 157,2% nel 2022.

Secondo quanto rivela l’Istat sale l’inflazione nel Belpaese a maggio, per il quinto mese consecutivo: +1,3% (da +1,1% di aprile), a livelli che non si vedevano da novembre 2018.  A pesare sono ancora i beni energetici, mentre i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” ampliano ulteriormente, seppur di poco, la loro flessione (da -0,7% a -0,8%), confermando andamenti che non si registravano da agosto 1997.

Stabile il secondario: lo spread fra Btp decennale e Bund di pari durata chiude a 104 punti base, con un tasso del titolo tricolore di +0,86%. A livello europeo risultano leggermente in calo gli acquisti Bce nell’ambito del programma Pepp:  20,03 miliardi di euro nel corso dell’ultima settimana (contro 21,67 miliardi di quella precedente), per un totale di 1094,80 miliardi. Per quanto riguarda il programma di quantitative easing, gli acquisti netti di titoli di stato sono stati negativi per 3,39, miliardi a 2.406,771 miliardi (da +5,89) mentre gli acquisti di bond societari hanno registrato un saldo di -0,068 miliardi a miliardi a 276,469 miliardi (+1,5). Nel periodo infine gli acquisti di covered bond sono calati di 1,28 miliardi (da -0,332) a 290,02 miliardi mentre quelli di Abs sono aumentati di 0,0061 miliardi (da +0,27) a 28,539 miliardi.

Tornando all’azionario: regina del Ftse Mib è Atlantia (+2,84%) che, a quasi tre anni dalla tragedia del Ponte Morandi, sembra aver imboccato definitivamente la via delle vendita di Autostrade a Cdp-Blackstone-Macquarie. A favore di questa ipotesi è circa l’87% degli azionisti presenti in assemblea, per un parere puramente consultivo ma che peserà sulle scelte della società. In giornata dovrebbe essersi svolto anche un cda per fissare le tappe di questo trasferimento: un’altra riunione del board tra il 10 e l’11 giugno per dare il via libera agli accordi vincolanti con Cdp-fondi e poi la firma degli accordi stessi (il cosiddetto signing) entro fine giugno.

Fra le notizie più rilevanti del giorno c’è l’Opa totalitaria di Generali (-0,18%) su Cattolica (+15,11%), a 6,75 euro per azione. Il Leone detiene già il 24% del capitale della compagnia veronese. Se l’offerta andrà in porto Cattolica sarà delistata. La mossa dell’ad ha ricevuto anche il placet di due soci ingombranti come Caltagirone e Del Vecchio, mentre tra gli advisor tra di Trieste pare ci sia anche Mediobanca.

Un’altra Opa totalitaria con obiettivo delisting riguarda Retelit (+14,7%) da parte di Marbles al prezzo di 2,85 euro per azione. L’operazione è soggetta al raggiungimento di una soglia minima pari al 66,67% del capitale e all’ottenimento del via libera da parte del Consiglio dei ministri in tema di golden power. Un primario broker italiano rileva che il titolo ha un flottante pari a circa il 40% ed è difficile al momento stimare quali siano le possibilità che l’offerta raggiunga la soglia minima di accettazione.

Da segnalare anche il rialzo di Carraro, + 1,61%, che si è avvicinato al nuovo prezzo d’Opa ritoccato oggi a 2,55 euro rispetto al precedente di 2,40 euro da parte di Fly Srl, della famiglia Carraro. L’opa termina il 4 giugno.

Tra i titoli in fermento Popolare di Sondrio, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la legittimità della legge di riforma delle Popolari e aperto la strada alla trasformazione dell’istituto in spa entro fine anno. Nelle comunicazioni della Consob la conferma che Unipol Gruppo ha rilevato il 6,911% di Banca Popolare di Sondrio. La quota è detenuta da UnipolSai Assicurazioni con titolo “indiretta proprietà”.

Sul Ftse Mib tra i rialzi maggiori del giorno: Banca Mediolanum +2,19%; Interpump +1,56%; Banca Generali +1,18%. Tra i maggiori ribassi: Enel -1,07%; Leonardo -0,84%; Nexi -0,75%; Exor -0,74%. Sul mercato dei cambi l’euro sale contro il dollaro, muovendosi oltre 1,22. Sono in progresso le materie prime: il Brent si avvicina a 70 dollari, scambiando in positivo dell’1% a 69,41 dollari al barile.

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