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Borsa: banche in recupero, decolla Fca, forte volatilità

Quadro contrastato in Europa con Parigi in calo e Francoforte piatta – Milano per ora è la migliore, trainata dal tentativo di rimbalzo sulle banche. Diverse le sospensioni al rialzo, Bper e Mps guidano i rialzi – Cade Rcs in attesa del Cda del pomeriggio – SocGen e Ing alla riscossa a Parigi e Amsterdam

Il comparto bancario tenta un timido rimbalzo. Piazza Affari mette a segno un discreto recupero (+0,75%), seguita da Madrid (+0,24%), l’altra Borsa più bersagliata dalle vendite negli ultimi giorni. Dopo un avvio in ripresa, rallentano invece gli indici azionari di Parigi (-0,32%) e Francoforte (invariata).  

Eppure, nonostante la bufera che imperversa sulle banche, l’economia reale migliora. I dati Pmi della zona euro a luglio sono saliti sopra le previsioni a 52,9 (indice servizi) e a 53,2 (indice composito): valori sopra i 50 punti dovrebbero anticipare la crescita nei prossimi tre-sei mesi.

A dispetto del clima avverso al rischio, i realizzi colpiscono con particolare accanimento il Bund tedesco, consentendo al differenziale Italia/Germania di scambiare a 125 punti base (il rendimento del decennale italiano è all’1,22%). Stamani la Bundesbank mette a disposizione degli investitori il nuovo Schatz 14 settembre 2018 per 5 miliardi di euro.

Rimbalzano i titoli bancari. A Milano Monte Paschi sale del 3,7% dopo il tonfo di ieri (-16%). “Siamo d’accordo in linea di principio con il piano annunciato da Mps, ma attendiamo i dettagli”, ha detto Gerald Harlin, il numero due di Axa, azionista della Banca senese con il 3,7%. Lo stesso Harlin ha escluso la partecipazione ad Atlante 2.

Fra le altre banche, Pop.Emilia rimbalza del 4%, Mediobanca +1,3%. Sale anche Unicredit (+3,4%) che alle 13,30 diffonderà i risultati del secondo trimestre. Sono di buon auspicio conti di alcuni competitor europei.

Alla Borsa di Amsterdam, Ing sale del 7% a 10,08 euro. La prima Banca olandese ha comunicato di aver chiuso il secondo trimestre con un incremento dell’utile del 27% anno su anno, a 1,4 miliardi di euro. Il consensus si aspettava 1,06 miliardi.

Suona a Parigi la riscossa di Société Générale (+4,8%): l’istituto ha chiuso il secondo trimestre con un risultato netto di 1,35 miliardi di euro, in rialzo dell’8% anno su anno anche per effetto di una plusvalenza straordinaria pari a 725 milioni di euro.

Debole il resto del listino. Scende senza un motivo evidente Telecom Italia, in ribasso dell’1,9% dopo un tuffo a (-4%) e successiva sospensione per eccesso di scostamento. 

Enel è invariata, recupera Eni (+0,6%) con il Brent poco mosso a 41,8 dollari al barile. Il Wti resta a 39,6 dollari.

Poste Italiane sale dell’1,5% a 6,07 euro dopo avere diffuso ieri i risultati del primo semestre, chiuso con ricavi totali consolidati a 17,7 miliardi, dai 15,95 miliardi dello stesso periodo del 2015, e un utile netto a 565 milioni da 435 milioni, a fronte di un consensus degli analisti di 473 milioni. 

Fca strappa al rialzo dopo un avvio sottotono. I titoli della casa automobilistica sono balzati in testa al Ftse Mib (+0,76%), mettendo a segno un progresso del 9,3% a 5,96 euro, con un massimo a 5,985 euro. I titoli avevano avviato le contrattazioni in calo, dopo la pubblicazioni dei dati di vendite negli Usa – in linea – e in Brasile, dove per alcuni analisti il fondo sarebbe stato toccato.

Giornata intensa per le sorti di Rcs Mediagroup. Si terrà oggi infatti il Cda che potrebbe registrare le dimissioni di alcuni consiglieri e render così possibile l’ingresso fin da subito di Urbano Cairo nell’esecutivo così da prendere in mano la gestione del gruppo senza attendere l’assemblea di settembre.

Infine, Ferragamo -0,63%: dopo aver aperto in deciso ribasso sulla scia dei risultati, ha dapprima recuperato e poi è tornata in territorio negativo.

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