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Borsa: auto in rally con Fca e Ferrari, ma non basta

I listini europei sono positivi a metà mattina ma Piazza Affari segna il passo e lo spread risale – Poco mosse le banche con l’eccezione di Carige dopo le decisioni del Tribunale – Ritraccia Prysmian, in calo Telecom Italia – Astaldi alla riscossa

Borsa: auto in rally con Fca e Ferrari, ma non basta

Rallenta a fine mattina Piazza Affari dopo un avvio positivo. L’indice cede lo 0,25% poco sotto i 21.200 punti.  Segno più per Parigi e Francoforte, entrambi +0,3%, in linea con le indicazioni confortanti in arrivo da Tokyo e dalla Cina: Bank of America Merrill Lynch scrive che le autorità cinesi, in risposta ai dazi degli Stati Uniti, metteranno in campo a breve stimoli monetari e fiscali, in modo da aumentare la domanda domestica. Piatta Londra, in attesa di sviluppi del negoziato della Brexit, oggi al centro del meeting Ue di Salisburgo.

Risale stamattina il rendimento del BTP decennale, al 2,83% dal 2,78% della chiusura.

Si è invertita la tendenza dei flussi di capitali degli investitori internazionali. A luglio sono stati effettuati acquisti di titoli di Stato per 8,7 miliardi di euro contro i 33 miliardi disinvestiti da giugno.

Alle 15 e 30 parleranno a Berlino Mario Draghi e il ministro delle Finanze tedesco Olav Scholz.

La bilancia dei pagamenti italiana ha registrato a luglio un avanzo pari a 8,607 miliardi di euro. Nell’arco dei dodici mesi che arrivano a luglio 2018, l’avanzo di conto corrente si è attestato a 49,3 miliardi di euro (erano 44 miliardi nello stesso periodo del 2017).

Il petrolio Brent si è portato a 79,2 dollari il barile, anche a seguito delle indiscrezioni, circolate ieri nel pomeriggio, sull’indisponibilità dell’Arabia Saudita a favorire la discesa del prezzo del petrolio, come vorrebbe l’amministrazione Trump.

In evidenza in Piazza Affari la scuderia Agnelli. Fiat Chrysler +1,6% a 15,33 euro all’indomani della pubblicazione dei dati boom delle vendite in Europa del settore, sostenuto dai forti sconti per permettere ai produttori di svuotare i magazzini prima dell’introduzione di nuovi test antiinquinamento.

Sale ancora Ferrari (+0,85%) dopo l’Investor Day. Equita ritiene che la nuova famiglia Icona rappresenti una conferma della forza/unicità del brand che merita multipli da best in class nel settore lusso. Il target price sale a 132 euro e il rating resta buy, Anche Jefferies e Citigroup ha confermato il rating buy e un prezzo obiettivo a 125 euro. JP Morgan ha alzato il target price.

Ritraccia invece Prysmian (-1,9%), la peggior blue chip.

Tim -0,8%. Il 24 settembre, il consiglio di amministrazione dovrebbe deliberare la vendita delle attività televisive, un’offerta per Persidera è arrivata.

Poco mosse le banche con l’eccezione di Carige (+2,30%), alla vigilia del confronto in assemblea tra Vittorio Malacalza e la lista Mincione che potrà disporre del 9,90% dopo l’Ok del tribunale.

Unicredit +0,3%, Intesa Sanpaolo +0,3%. In lieve calo Ubi (-0,3%) Andrea Moltrasio, presidente del Cds della banca, in vista del rinnovo del consiglio, con il passaggio dal sistema duale a quello monistico, si dice disponile a ricandidarsi.

Bper Banca +0,7%. Secondo Il Sole 24 Ore, non si prospettano brevi i tempi per la chiusura del dossier Arca. Sul tavolo c’è l’offerta congiunta di Bper e Popolare Sondrio, che già controllano il 50% dell’istituto e dalle quali è arrivata una proposta per l’acquisizione del restante 40% alle due banche in liquidazione, Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Ma sul tavolo ci sarebbe anche la proposta di un fondo di private equity.

Fuori dal paniere principale va alla riscossa Astaldi (+6%).

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