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Borsa 29 dicembre: Dow Jones e Nasdaq 100 al record, cala il petrolio, corre l’euro, Leonardo superstar

Doppio record per Wall Street che chiude un anno d’oro come Piazza Affari in attesa del verdetto del secolo sulla contesa tra Microsoft e New York Times su OpenAI

Borsa 29 dicembre: Dow Jones e Nasdaq 100 al record, cala il petrolio, corre l’euro, Leonardo superstar

Le piazze finanziarie, già svuotate in vista del lungo week end di fine anno, si concedono un ritocco all’insù dei record stabiliti in un anno d’oro. Sale seppur di poco il Dow Jones +0,14%, quasi piatti l’indice S&P +0.04%. Scende di 4 punti il Nasdaq -0,03% così fallendo l’assalto all’ennesimo primato che al contrario è riuscito per un soffio al Nasdaq 100, roccaforte dell’intelligenza artificiale.

Le borse europee aprono l’ultima seduta del 2023 in leggero rialzo, con gli investitori che sognano nuovi picchi in una giornata che prelude al tradizionale “rally di Natale” nelle strade finanziarie di tutto il mondo.

Scontro tra Microsoft e New York Times; il design di Apple trova nuove prospettive

In attesa del duello giudiziario del secolo, cioè lo scontro io aula tra Microsoft ed il New York Times che ha citato in giudizio il colosso del software, così come OpenAI, accusandoli di utilizzare milioni di articoli del giornale senza permesso per aiutare ad addestrare i chatbot a fornire informazioni ai lettori, la cronaca altro non registra che la costosa campagna acquisti di manager di alto livello: lascia il capo del design di prodotto di Apple, Tang Tan, per approdare presso lo studio di design Love From di Jony Ive. Quest’ultimo aveva dato le dimissioni dalla Mela nel 2019 per fondare una sua azienda. 

Da segnalare la decisione del fondo sovrano norvegese, primo investitore etico della finanza globale di ritirare gli investimenti in Aramco e nelle società pil di altri paesi del Golfo in risposta alle scelte sull’energia fossile emerse alla COP 28. In forte calo le quotazioni del greggio: Maersk e i francesi di Cma hanno deciso di riaprire la rotta del Mar Rosso già chiusa per il rischio delle incursioni dei guerriglieri eri Houthi.

Ascesa dell’Asia e primato cinese sulle auto elettriche

Anche l’Asia, del resto, è pronta a festeggiare: negli ultimi due mesi, in attesa del taglio dei tassi, le quotazioni sono salite in media dell’11%. Intanto la cinese Byd sta per sottrarre a Tesla il primato nella vendita di auto elettriche, mentre il colosso degli smartphone e degli scooter elettrici “made in Pechino”, la Xiaomi, ha presentato il suo primo modello di veicolo con la spina. Si tratta del Su7, una berlina che arriverà sul mercato nel 2025.

Elementi che confermano il primato della Cina, nonostante la guerra dei prezzi aperta da Tesla con un taglio dei listini del 25%, sul mercato globale. Un mercato che si regge sui numeri del Paese del Dragone, anche se il rallentamento delle vendite di vetture a batteria iniziato nel 2023 negli Usa potrebbe portare allo scoppio di una bolla nel 2024.

Elon Musk, patron di Tesla, sarà costretto a cedere la corona di Re dell’elettrico a Wang Chuanfu, il miliardario fondatore di Byd, anche perché in Cina si produce più del 64% di tutti i veicoli elettrici mondiali e se ne vende il 59%.

Europa e mercati finanziari: corre l’euro

In Europa le borse dell’Europa si avviano a chiudere l’anno su valori quasi invariati poco sotto la parità. EuroStoxx50, Dax di Francoforte e Ftse Mib sono quasi piatti. Scatta qualche timida presa di profitto sui governativi della zona euro. Bund decennale a 1,95%, poco sopra il minimo da dicembre 2022. Btp decennale a 3,58% di rendimento, poco sopra il minimo da agosto 2022. 

L’euro dollaro si allontana dai massimi segnati a 1,1139, livello più elevato da luglio, ora passa di mano a 1,1077. 

Secondo Robert Holzmann della Bce, è troppo presto per parlare di tagli dei tassi di interesse e una mossa del genere nel 2024 è tutt’altro che certa.

A Piazza Affari Leonardo Superstar

In Piazza Affari festeggia Leonardo che ha toccato i massimi da sei anni. Il gruppo sta esplorando potenziali aggregazioni per rendere più competitiva l’industria europea dei lanciatori, scrive Il Sole 24 Ore.

La Commissione europea ha versato all’Italia la quarta rata del Pnrr da 16,5 miliardi di euro, dopo aver accertato il conseguimento di tutti i 28 obiettivi previsti. Finora Roma ha incassato oltre 100 dei 194,4 miliardi previsti e Bruxelles sta esaminando i risultati presentati per sbloccare la quinta rata.

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