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Borsa 25 settembre: pace a Hollywood e braccio di ferro a Detroit. Meloni vuole che Anima resti italiana

America a due facce mentre Biden corre a Detroit – Cosa c’è dietro il balzo dei rendimenti dei bond – Per il Governo italiano sarebbe un “enorme problema” se Anima passasse ai francesi di Credit Agricole

Borsa 25 settembre: pace a Hollywood e braccio di ferro a Detroit. Meloni vuole che Anima resti italiana

Apertura in tono dimesso stamane per le Borse europee. Pesa sui mercati la tensione al rialzo dei listini obbligazionari, spinti all’insù dall’aumento del petrolio sostenuto dalle scommesse degli hedge fund e dal timore che i prossimi dati sull’inflazione, in uscita tra giovedì e venerdì, possano confermare che la battaglia dei prezzi sia più complicata del previsto. Più positiva Wall Street. Nel week end è stata siglata la pace tra i Big di Hollywood e gli autori di serie di film e video, chiudendo (con forti concessioni agli scrittori) una vertenza che durava da maggio con forti perdite per l’economia della California. Una buona notizia alla vigilia della visita del presidente Biden a Detroit, investita dallo sciopero dell’auto: il sindacato ha esteso gli scioperi a 38 stabilimenti, tutti di Gm e Stellantis, graziando Ford che si è mostrata più disponibile alle richieste dell’Uaw. La prospettiva di forti aumenti salariali (il sindacato chiede rialzi attorno al 40%) combinata con la previsione dello shutdown dell’attività del governo federale rende possibile un nuovo aumento dei tassi in ottobre, da sempre il mese degli esami più severi.

Il future dell’indice EuroStoxx 50 segnala un ribasso dello 0,2% in linea con il finale in rosso della scorsa settimana: il Ftse Mib di Milano ha chiuso la seduta in venerdì in ribasso dello 0,5%, -1,1% il bilancio della settimana.

A livello di settori, si sono registrate diffuse perdite. In Europa le uniche eccezioni positive sono state Banche e Tlc. Tra i più bastonati, Lusso -3,7% e Viaggi & Turismo -5%.

A dare il tono della giornata sarà l’indice Ifo, termometro degli umori di una vasta platea di imprenditori, economisti ed operatori.

Riscritto il provvedimento sugli extraprofitti delle banche

La partenza di Piazza Affari sarà però favorita dalle notizie sulla completa riscrittura del provvedimento sugli extraprofitti delle banche. Gli istituti potranno scegliere se destinare all’imposta lo 0,26% dell’attivo medio ponderato oppure se utilizzarlo per aumentare il patrimonio.

La modifica azzera gli effetti depressivi sui titoli di Stato: i Btp, in pratica verranno esclusi dalla scure del fisco, mossa più che necessaria alla vigilia del lancio di Btp Valore (dal 2 al 5 ottobre) e di un trimestre in cui il Tesoro dovrà rimborsare 81 miliardi a fronte di emissioni in scadenza.

Il rendimento del BTP con scadenza a 10 anni è tornato sopra il 4,5% (4,58% venerdì), un livello toccato in precedenza tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo 2023.

Il governo si riunisce oggi in un primo CdM per approvare gli sgravi rivisti sulle bollette. Ma è soprattutto alla scrittura della Nadef, la nota di aggiornamento dei conti pubblici, che guardano gli osservatori internazionali. L’annuncio arriverà dopo il Consiglio dei ministri di giovedì.

Riflettori puntati sull’audizione del presidente, Christine Lagarde, davanti alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento Europeo. Sabato scorso il governatore della Banca di Francia, Villeroy de Galhau, membro del Consiglio direttivo Bce, ha detto che l’impennata dei prezzi del petrolio e dei carburanti non ha modificato l’obiettivo di riportare l’inflazione verso il 2% entro il 2025.

“Gli altri aiutano il lancio delle vetture elettriche, la Ue invece ci ostacola”. Luca De Meo, nelle vesti di presidente dei costruttori europei, chiederà oggi di rinviare la tassa del 10% sull’import/export nei confronti del Regno Unito che potrebbe costare fino a 480 mila vetture in meno nei prossimi tre anni.

Mercati Usa in recupero, Biden corre a Detroit

Future di Wall Street in lieve rialzo dopo una settimana in rosso: Nasdaq -3,6%, S&P500 -2,9%.

Nel corso del fine settimana si sono riavvicinate le posizioni tra le aziende della produzione cinematografica e gli autori di film e serie TV in sciopero da maggio. Il documento già accettato dal sindacato deve essere votato dai circa 11.500 aderenti.

Prosegue lo sciopero dei lavoratori dell’automotive negli Stati Uniti, mentre in Canada, gli iscritti al sindacato dell’auto hanno votato a favore del nuovo contratto di lavoro negli stabilimenti della Ford.

Lo Shutdown preme sui titoli del Tesoro

A cinque giorni dallo shutdown, (il Tesoro può raccogliere fondi con nuove emissioni ma non può spenderli) i repubblicani stanno lentamente arrivando al documento da portare al negoziato con i democratici. Lo speaker della Camera, Kevin McCarthy, sotto il tiro della destra del partito, ha dichiarato ieri che c’è ancora tempo per evitare lo stop alla spesa pubblica.

Il dollaro è quasi piatto, dopo aver portato a termine la decima settimana positiva di seguito, a dimostrazione che l’attrattiva del dollaro rimane altissima malgrado i rischi di shutdown e le enormi necessità di cassa del Tesoro Usa: la prospettiva di rendimenti intorno al 5% sul breve termine è troppo ghiotta per poter essere trascurata.

Oggi si riparte da un Treasury Note a dieci anni a 4,45%, biennale a 5,11%.

In rosso gli emergenti, salvo l’Indonesia

La settimana si è chiusa con perdite diffuse su tutte le borse principali. Tra le rarissime eccezioni ci sono infatti mercati secondari come Filippine e Indonesia. Il bilancio finale dell’indice MSCI World è stato -2,70%, il peggiore da sei mesi.

Il Giappone sale, la Cina scende

La borsa del Giappone inizia la settimana in rialzo, l’indice Nikkei di Tokyo guadagna lo 0,8%, poco mosso il cambio dollaro-yen a 148,4.

Domani vengono pubblicati i verbali della riunione di luglio della Banca del Giappone, un documento capace di fornire indicazioni sulla svolta nella politica monetaria data da molti osservatori molto probabile a cavallo tra 2023 e 2024. L’andamento dell’inflazione nell’area urbana di Tokyo fornirà tra quattro giorni altre indicazioni importanti sulla traiettoria dei prezzi al consumo della terza economia del mondo.

Altrove, in Asia Pacifico Hang Seng di Hong Kong -1,2%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,5%. Arretrano soprattutto le società dell’immobiliare. In rialzo l’indice Taiex di Taiwan, +0,7%. In lieve calo i mercati azionari della Corea del Sud e dell’Australia. Ha aperto intorno alla parità il BSE Sensex di Mumbai.

Gli acquisti degli hedge fund, i più massicci dal febbraio 2022, spingono al rialzo le quotazioni del petrolio (brent 93 dollari). In particolare il Wti torna sopra i 90 dollari. Nonostante l’aumento dei prezzi, le estrazioni di shale oil calano: il numero delle piattaforme è sceso 507 (-8) ai minimi da 18 mesi. Intanto si fa sentire l’impatto del divieto temporaneo della Russia sulle esportazioni di diesel e benzina.

Banche in evidenza. Crosetto: Anima resti italiana

A Piazza Affari banche ancora protagoniste. Il settore dovrebbe recepire con soddisfazione il nuovo testo sugli extraprofitti che recepisce quasi in toto (manca solo la deducibilità) le richieste avanzate dall’Abi.

Banca Mps: l’assenza di compratori al momento rende difficile per il MEF ridurre la propria partecipazione in Mps attraverso una fusione e il collocamento di pacchetti azionari sul mercato potrebbe invece dare alla banca toscana tempo di procedere sul percorso di creazione di valore avviato sotto l’AD Luigi Lovaglio, riferiscono due fonti vicine al dossier.

Mediobanca: Delfin, azionista 19,8%, sta valutando i nomi da inserire nella propria lista di cinque candidati per il rinnovo del cda della banca, tra i quali potrebbero rientrare l’ex responsabile rischi di Generali Sandro Panizzi e all’ex ad di Ubi Banca Victor Massiah.

Anima Holding: Sarebbe un “enorme problema” per l’Italia se Credit Agricole stringesse la sua presa sull’asset manager Anima Holding e il governo dovrebbe occuparsene, ha dichiarato domenica il ministro della Difesa Guido Crosetto La Stampa. Amundi, che fa parte del gruppo Credit Agricole, detiene una partecipazione in Anima attraverso fondi gestiti per conto dei suoi clienti.

Stellantis ha comunicato ai sindacati il ricorso alla cassa integrazione a Mirafiori sui modelli Maserati e 500 elettrica dal 19 ottobre al 3 novembre.

Tim ha ricevuto da KKR una richiesta di proroga al 15 ottobre del periodo di esclusiva per concludere le attività propedeutiche e presentare l’offerta vincolante per la rete Netco. Intanto F2i – che parteciperà all’offerta con Kkr e il Tesoro – ha raccolto secondo il Corriere l’interesse di diversi investitori, tra cui alcune grandi casse previdenziali: Enpam, Cassa Forense, Inarcassa, Dottori Commercialisti ed Enasarco, sollecitate dallo stesso Tesoro per un intervento “di sistema”. Gli enti potrebbero partecipare con una cifra tra 150 e 200 milioni ciascuno, per un totale fino a un miliardo.

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