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Borsa 22 settembre: il caro tassi piega i mercati, i rendimenti dei bond salgono ai massimi da 16 anni

Le banche centrali di Giappone e Regno Unito hanno deciso di mantenere invariati i tassi – Le borse europee aprono in territorio negativo – Rupert Murdoch si ritira dalla guida del gruppo

Borsa 22 settembre: il caro tassi piega i mercati, i rendimenti dei bond salgono ai massimi da 16 anni

La Banca del Giappone non cambia rotta. È troppo presto sia per abbandonare la politica dei tassi sotto zero che il controllo della curva di rendimenti. Non è una sorpresa, a differenza della decisione di non toccare i tassi presa dalla Bank of England con un solo voto di scarto. A conferma che gli effetti dell’alto costo del denaro dopo più di un anno di rialzi cominciano a farsi sentire un po’ ovunque, dal mercato della casa (in forte frenata in Usa ed Europa) ai conti degli Stati, quasi tutti in sofferenza, a partire dal Bel Paese. 

Ma gli operatori sanno che a dettar le regole del gioco oggi più che mai è la Fed e si adeguano: stamane il decennale Usa sale al 4,508% ai massimi da 16 anni, il biennale si è invece rafforzato a 5,12%. Una concorrenza insostenibile per i listini azionari che si avviano a chiudere il terzo trimestre in un tono dimesso.

Milano: settimana in rosso, btp oltre il 4,55%

Le borse dell’Europa aprono in ribasso l’ultima seduta della settimana. Ieri il Ftse Mib ha perso l’1,8% nonostante la tenuta delle grandi banche. Il bilancio settimanale per ora è di -0,60%, a cui però potrebbe aggiungersi il rosso odierno. In apertura l’indice principale di Piazza Affari cede lo 0,56%.

Sotto il profilo macro in mattinata usciranno i dati Pmi sulle tendenze prossime dell’attività economica di Francia, Germania e Regno Unito.  

Sul secondario, il Bund tedesco tratta a 2,74%. Btp a 4,54%. Lo spread tocca i 180 punti. La spesa per interessi per l’Italia rischia, a questi livelli, di sfiorare i 100 miliardi di euro contro gli 83 miliardi a fine 2022 e la previsione di 75 miliardi contenuta nel Def della scorsa primavera.

Nelle ultime ore hanno rilasciato dichiarazioni “accomodanti” diversi membri del board della Bce. Il governatore della banca centrale greca è tornato a chiedere un taglio dei tassi già prima della fine dell’anno. Il governatore olandese ha detto che la prossima riunione del consiglio esecutivo si concluderà con tassi fermi. Il belga Pierre Wunsch ha invece prefigurato un proseguimento della stretta monetaria.

Stanotte il capo economista Philip Lane ha affermato che i tassi di interesse hanno raggiunto un livello che potrebbe aiutare l’inflazione a tornare all’obiettivo.

Tornando all’azionario, la Borsa di Londra ha chiuso ieri a -0,7%. All’indomani dei dati sui prezzi al consumo di agosto, più deboli delle attese, il comitato di politica monetaria di Bank of England ha votato per mantenere il tasso di interesse al 5,25%, con 5 voti a favore e 4 contro. È la prima volta da dicembre 2021 che la banca centrale britannica non alza i tassi d’interesse. “Ci sono sempre più segnali dell’impatto della politica monetaria più restrittiva sul mercato del lavoro e sullo slancio dell’economia reale, più in generale”, si legge in un comunicato della banca centrale.

L’addio di Murdoch, oggi in vendita negli Usa i nuovi iPhone

Future positivi a Wall Street dopo una seduta, la terza di fila, in profondo rosso: Nasdaq -1,8%. S&P500 -1,6%. Sono stati penalizzati un po’ tutti i settori, segno che è la propensione al rischio in generale ad essersi ridotta a causa dell’atteggiamento rigido della FED. 

Rupert Murdoch, 92 anni, ha annunciato il suo ritiro alla guida del gruppo a favore del figlio Lachlan, emerso vincitore dalla gara per la successione. Murdoch ha avuto un ruolo centrale nel condizionare la vita politica inglese e negli Usa dagli anni Ottanta ad oggi.

Oggi arrivano nei negozi in 40 Paesi i più recenti iPhone 15 e gli iWatch di ultima generazione, primo test per i consumatori in vista degli acquisti di fine anno.

Amazon -3% è scesa ai minimi da agosto. 

Il dollaro (1,0656) consolida sui massimi da sei mesi e potrebbe, chiudere la decima settimana positiva di seguito, un record assoluto. Il numero uno della Fed, Jerome Powell, ha fatto intendere chiaramente due cose che giocano a favore del biglietto verde: 

1) l’economia americana ha sorpreso anche lui per la sua solidità su tutti i fronti; 

2) c’è spazio per un altro ritocco all’insù dei tassi prima di pensare a un taglio.

Cina in ripresa, Yen in caduta libera

Le borse della Cina si mettono in evidenza stamattina in Asia Pacifico con un rialzo nell’ordine dell’1%. Per l’indice CSI 300 è il primo segno positivo, dopo tre segni meno. Il bilancio settimanale è +0,1%. Hang Seng -1,7% la settimana.

Nikkei 225 -0,5% oggi, -3,3% il bilancio settimanale nel giorno delle comunicazioni della banca centrale che ha confermato sia i tassi a -0,1% sia il controllo della curva dei rendimenti, come da previsioni. Nel comunicato non ci sono novità di politica monetaria e mancano gli accenni ad un prossimo ritocco, qualcosa che invece il consensus si aspettava. L’assenza di novità riduce le possibilità di un cambio di rotta nella prossima riunione della banca centrale, in agenda alla fine di ottobre. Il dollaro si apprezza sullo yen, il cross è a 148,1. I trader di Mizuho ritengono che il cambio possa arrivare a 150.

In Giappone, in agosto l’inflazione è stata del 3,2% anno su anno, in lieve raffreddamento dal +3,3% di luglio, il consensus era 3%. L’indice PMI Jibun Bank Composite, un indicatore prospettico dell’economia giapponese, è sceso a 51,8 da 52,6.

Kospi di Seul intorno alla parità, -4,5% la settimana. Sensex di Mumbay +0,2% oggi, -2,5% la settimana  L’indice Msci segna un calo settimanale del 2,5%.

Risale il petrolio, riserve di gas al 95%

Brent a 93,90 dollari, Wti 90,30. Il petrolio apre in rialzo di circa mezzo punto percentuale, dopo aver chiuso la terza seduta negativa consecutiva a seguito della pubblicazione del decreto del governo russo che impone un blocco temporaneo delle esportazioni di gasolio. Il provvedimento riguarda anche la benzina. A frenare la spinta di inizio settimana ci ha pensato la Fed, che prospetta una frenata della domanda globale di greggio. Il bilancio provvisorio della settimana è quasi piatto.

Il Gas Naturale europeo ha guadagnato ieri il 5% chiudendo a 39,10 euro/mwh. Intanto, mentre si avvicina l’inverno, arrivano buone notizie sul fronte delle riserve: le scorte di gas in Italia hanno superato il 95%.

JP Morgan promuove Poste, guerra di pareri su Tim 

Giudizi variegati sui petroliferi:

  • Sale Eni: JP Morgan alza il giudizio a Overweight
  • Tenaris; Mediobanca taglia a Neutral.
  • Saras; Mediobanca alza il target price.
  • Poste Italiane: JP Morgan alza il target price.

Telecom Italia ha comunicato di aver concluso con successo la riapertura del bond emesso a luglio per un importo di 750 milioni di euro. Schermaglie legali in vista della partita sulla Rete. Secondo alcuni pareri legali che dovrebbero arrivare al cda, Tim non avrebbe bisogno di convocare un’assemblea per approvare la vendita della rete. Lo riferisce a Reuters una fonte vicina al dossier. Due altre fonti vicino al dossier riferiscono che altri tre pareri legali richiesti dal primo azionista Vivendi affermano invece che servirebbe un’assemblea straordinaria, dando ai francesi la possibilità di bloccare l’operazione.

Snam ha comunicato di aver concluso con successo l’emissione di un unsecured senior bond per un importo totale di 500 milioni di euro con scadenza 2028, convertibili in azioni ordinarie Italgas esistenti.

Iren ha presentato un’offerta vincolante nell’ambito della procedura indetta dalla multiutility di Alba Egea.

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