Condividi

Borsa 16 aprile: Orso in vista dopo le vendite negli Usa e in Asia. Escalation e tassi seminano pessimismo. Oro e petrolio su

La disillusione circa un allentamento monetario della Fed e le tensioni geopolitiche fanno scendere i listini negli Usa e di conseguenza anche quelli asiatici. Viste in netto calo le aperture europee. Occhi a Eni.

Borsa 16 aprile: Orso in vista dopo le vendite negli Usa e in Asia. Escalation e tassi seminano pessimismo. Oro e petrolio su

La notte non è trascorsa bene con borse asiatiche in calo che hanno seguito a loro volta i cali negli Usa alimentati dalla disillusione circa un taglio dei tassi da parte della Fed, ma più in generale sui timori di un’escalation bellica. I massimi funzionari militari israeliani hanno ribadito che il Paese non ha altra scelta se non quella di rispondere all’attacco missilistico e di droni iraniani del fine settimana.
La Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee dovrebbero iniziare la seduta in deciso ribasso.

Listini Usa in calo, i tagli Fed si allontanano dopo dati

La borsa Usa ieri ha chiuso male, dopo una partenza positiva che era supportata dal calo dei prezzi del petrolio e alla speranza che gli sforzi internazionali per calmare l’escalation delle tensioni in Medio Oriente potessero essere d’aiuto. Ma poi a dare l’avvio alle vendite è stato il dato sulle vendite al dettaglio, sopra le attese che hanno fatto pensare che la Federal Reserve non avrà fretta di tagliare i tassi di interesse. Il Dow Jones ha lasciato sul parterre lo 0,65%, continuando sulla scia ribassista rappresentata da sei cali consecutivi, in essere dall’8 di questo mese. Giornata negativa anche per l’S&P-500, che archivia la seduta a 5.062 punti, in calo dell’1,20%. In netto peggioramento il Nasdaq 100 (-1,65%), come pure, in discesa l’S&P 100 (-1,3%). Forte nervosismo e perdite generalizzate nell’S&P 500 su tutti i settori. I maggiori ribassi si sono manifestati nei comparti informatica (-1,99%), telecomunicazioni (-1,63%) e beni di consumo secondari (-1,62%). Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Goldman Sachs (+2,93%), Intel (+1,77%), United Health (+1,47%) e Nike (+1,21%). Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Salesforce, che ha terminato le contrattazioni a -7,34%, ma spiccano anche la prestazioni negative di Apple, che scende del 2,19% e di Microsoft scende dell’1,96%.

Il sentiment negativo continua in premercato: alle 7.10 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones e sullo S&P 500 arretrano dello 0,22% circa, mentre i futures sul Nasdaq perdono lo 0,19%.
Le Borse asiatiche seguono il calo degli Usa.

Le borse asiatiche seguono gli Usa. Il Pil cinese cresce del 5,3% oltre le attese

Tutte le borse in Asia sono in negativo. La Borsa di Tokyo ha risentito dalla chiusura negativa di Wall Street. L’indice Nikkei ha terminato la giornata con un ribasso dell’1,94% a 38.471 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 38.322 punti e un massimo di 38.765 punti. Hong Kong perde l’1,7%.

Shanghai perde lo 0,8%, nonostante il governo cinese abbia comunicato che l’economia è cresciuta nel primo trimestre 2024 a un tasso annuo del 5,3%, battendo le previsioni del 5,0% e dopo un +5,2% nel periodo precedente. Si è trattata dell’espansione annuale più forte degli ultimi tre trimestri, sostenuta dalle misure di sostegno di Pechino, mentre il festival del Capodanno lunare ha contribuito a rilanciare la spesa dei consumatori. Il governo ha fissato un obiettivo di crescita del Pil intorno al 5% quest’anno.

La produzione industriale cinese è risultata invece mista e le vendite al dettaglio sotto le aspettative. Secondo i dati del Bureau of Statistics cinese, la produzione industriale è infatti cresciuta del 4,5% su base annua a marzo 2024, meno del mese precedente (+7%) e del consensus (+6%). Fanno peggio delle aspettative le vendite al dettaglio. I consumi, infatti, registrano a marzo un incremento del 3,1% su base annua dopo il +5,5% rilevato a febbraio, mentre le stime del mercato erano per una crescita del 5,1%. Dall’inizio dell’anno, le vendite sono salite del 4,7%, in decelerazione rispetto al +5,5% del periodo precedente.
In Asia, lo yen ha toccato quota 154,24 per dollaro. T. Rowe Price prevede che la valuta giapponese continuerà a scendere e potrebbe scivolare di un altro 10% ai livelli degli anni ’80 a causa della riluttanza della Banca del Giappone ad aumentare i tassi.

L’oro torna a salire (+0,9% a 2.403 dollari l’oncia) e ugualmente fa il petrolio Wti su timori di un’escalation della guerra in Medio Oriente (+0,75% a 86,04 dollari il barile).

Che cosa seguire oggi

Le borse euroeee, Milano compresa, sono viste aprire in forte ribasso. I futures sullo Eurostoxx 50 sono indicano una flessione dello 1,4%. L’oro sale dello 0,75% a 2.401 dollari, il petrolio Wti dello 0,5% a 85,83 dollari. I mercati sono in modalità risk off, i futures sul Nasdaq sono a -0,12%).

Mfe-MediaForEurope, il gruppo televisivo controllato dalla famiglia Berlusconi, ha avuto colloqui nei mesi scorsi con diverse banche pronte a finanziare una potenziale offerta per l’emittente tedesca ProSiebenSat.1 per un valore fino a circa 4 miliardi di euro.
E’ quanto emerge da alcune fonti vicine alla questione e da alcuni documenti visionati da Reuters.

Eni. Il gruppo energetico Eni intende vendere entro la fine dell’anno quote di minoranza nelle proprie divisioni di biocarburanti e bioplastiche che potrebbero fruttare complessivamente circa 1,3 miliardi di euro per accelerare la propria transizione energetica. Lo hanno detto tre fonti a Reuters. Eni ha avviato discussioni preliminari con fondi e investitori industriali per trovare un partner interessato a una partecipazione fino al 10% nella divisione di biocarburanti Enilive, che potrebbe essere valutata 10 miliardi di euro o più, incluso il debito. Eni è anche in trattative con due pretendenti per vendere fino al 30% della propria attività di bioplastiche Novamont, che potrebbe essere valutata circa 1 miliardo di euro, debito incluso, secondo le fonti. Queste iniziative fanno parte della più ampia strategia del gruppo di creare entità separate, chiamate società “satellite”, che possano attingere a investitori specializzati, aiutando l’Eni a finanziare attività più ecologiche senza sottrarre risorse alle attività di petrolio e gas.

Quanto a Stellantis, oggi si riunirà l’assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio del 2023. Alfa Romeo ha deciso di cambiare il nome della sua nuova compatta sportiva da ‘Milano’ a ‘Junior’ per stemperare le critiche mosse dal governo italiano sulla presunta violazione della legge sull’Italian Sounding.

Terna ha sottoscritto un accordo con le banche per incrementare a 2,255 miliardi di euro l’ammontare massimo della linea di credito revolving legata ad indicatori Esg sottoscritta lo scorso maggio per 1,805 miliardi

In evidenza il Monte dei Paschi di Siena. L’agenzia Morningstar DBRS ha migliorato di due livelli il rating sulla solidità patrimoniale dell’istituto senese portandolo da “BB” (low) a “BB” (high); gli esperti hanno migliorato l’outlook a “positivo”.

Nel pomeriggio a Washington, a margine dei lavori della sessione primaverile del Fmi e della Banca Mondiale, pubblicazione del World Economic Outlook e conferenza stampa. Alle ore 16,15 pubblicazione del Global Financial Stability Report, a seguire conferenza stampa. Partecipa, tra gli altri, Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia.

Commenta