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Borsa 11 aprile: è il giorno della Bce. L’inflazione Usa non è ancora sotto controllo: condizionerà anche la zona euro?

I dati sull’inflazione Usa ieri hanno impensierito i mercati allontanando le aspettive di un taglio da parte della Fed. Oggi le borse europee sono attese poco mosse. A beneficiare della situazione potrebbero essere i bancari

Borsa 11 aprile: è il giorno della Bce. L’inflazione Usa non è ancora sotto controllo: condizionerà anche la zona euro?

L’inflazione non è ancora sotto controllo negli Usa, in base ai dati e alle minute della Fed resi noti ieri. Ciò certamente allontanerà il momento in cui la Fed deciderà di niziare a tagliare i tassi. Ma la domanda ora è: la Bce, che più volte ha ricordato che non può non tenere conto delle mosse dall’altra parte dell’Atlantico, come si muoverà? Oggi è il giorno giusto per avere indicazioni in questo senso, con in calendario la consueta riunione del Consiglio della Bce e dalle parole della sua presidente Christine Lagarde i mercati attendono lumi.

Borse europee attese poco mosse oggi. Il future sull’Eurostoxx50 segna un -0,04%, mentre i futures di Wall Street sono poco sopra la parità (+0,06% quello sul Dow Jones e +0,08% quello sull’S&P500) con il rendimento del Treasury Usa 10 anni in aumento al 4,54%.

Dati e minute Fed mostrano che l’inflazione Usa non è ancora sotto controllo

Nel pomeriggio ieri la prima doccia fredda che ha condizionato le quotazioni di tutti i mercati: i prezzi al consumo Usa nel mese di marzo sono risultati superiori alle attese con un +3,5% su anno dopo il +3,2% di febbraio e contro il +3,4% stimato. Un dato ancora lontano dall’obiettivo del 2% della Federal Reserve che, a questo punto, difficilmente agirà sui tassi nella riunione di giugno. I trader puntano ora sul mese di settembre e gli analisti scommettono su due riduzioni del costo del denaro nel 2024, da un quarto di punto ciascuna, per un totale dello 0,50%.

Come se non bastasse, ieri sera a mercato europei ormai chisi sono arrivate le minute della Fed che hanno rincarato la dose. I recenti dati sull’inflazione sono “deludenti”, serve maggior sicurezza sui progressi sull’inflazione “prima di tagliare i tassi d’interesse” si legge nei verbali relativi all’incontro – terminato il 20 marzo – del Federal Open Market Committee (Fomc), l’organismo della Federal Reserve responsabile della politica monetaria degli Stati Uniti. In quell’occasione, il Fomc decise di mantenere i tassi d’interesse al 5,25%-5,50%, livello a cui sono stati portati nel luglio dello scorso anno, il piu’ alto dal 2001. I banchieri hanno poi ribadito che i tassi dovranno restare alti, se i progressi sull’inflazione si fermeranno. I tassi d’interesse erano stati abbassati allo 0-0,25% nel marzo del 2020, per combattere gli effetti negativi della pandemia di coronavirus sull’economia statunitense, e poi progressivamente alzati dal 2022. Secondo Filippo Diodovich – Senior Market Strategist di IG Italia – le cifre sull’inflazione statunitense hanno evidenziato pressioni inflazionistiche ancora forti. “Tenendo conto anche delle cifre robuste sul mondo del lavoro crediamo che le possibilità che il FOMC, la commissione operativa della Federal Reserve, possa decidere di tagliare i tassi di interesse nei prossimi mesi siano molto basse”, ha ipotizzato l’esperto.

Wall Street ha reagito con un calo dei principali indici azionari, in una seduta caratterizzata da un forte aumento della volatilità. Il Dow Jones ha chiuso in calo dell’1,09% a 38.462 punti, mentre l’S&P500 ha subito una flessione dello 0,95% a 5.161 punti. Segno meno anche per il Nasdaq (-0,84% a 16.170 punti).
Vendite sui titoli del settore bancario. Spicca il ribasso di Goldman Sachs (-2,42% a 400,76 dollari). Male anche Intel (-2,95%). Sull’azionario di New York riprende quota Nvidia (+2,05%), dopo le recenti perdite che le sono costate circa il 10% per la chiusura negativa di cinque sedute su sei.

Asia interlocutoria

Seduta mista in Asia, che comunque accusa i ribassi di Wall Street. Gli investitori si sono trovati a valutare anche i dati sui prezzi al consumo e alla produzione della Cina per il mese di marzo, che hanno inoltre mostrato come la più grande economia asiatica sia interessata da un trend deflazionistico prolungato.
Sessione debole per il listino di Tokyo, che termina con un calo dello 0,35% sul Nikkei 225, mentre, al contrario, piccolo scatto in avanti per Shenzhen, che arriva allo 0,50%. Shanghai sale dello 0,31%. Consolida i livelli della vigilia Hong Kong (-0,06%); poco sopra la parità Seul (+0,26%). Chiusa per festività Mumbai; scende Sydney (-0,40%).

Borse europee visto poco mosse in attesa della Bce

Oggi i riflettori si spostano sulla Bce, da cui non si attendono sorprese sui tassi, ma saranno interessanti le dichiarazioni successive alla riunione di politica monetaria per capire l’atteggiamento di Eurotower sul futuro. I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee dovrebbero iniziare la giornata con variazioni frazionali. Ieri il dato Usa ha finito per mandare in confusione le Borse europee che hanno azzerato i guadagni, poi hanno cercato di recuperare ma alla fine hanno chiuso in ordine sparso, segnate dalla volatilità fino agli ultimi minuti di seduta. Tra gli indici di Eurolandia nulla di fatto per Francoforte, che passa di mano sulla parità, resistente Londra, che segna un piccolo aumento dello 0,33%, e incolore Parigi, che non registra variazioni significative, rispetto alla seduta precedente.

I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno registrato forte volatilità. Il FTSEMib ha guadagnato lo 0,27% a 34.040 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 33.712 punti e un massimo di 34.242 punti. Il FTSE Italia All Share ha messo a segno un rialzo dello 0,23%. Chiusura negativa, invece, per il FTSE Italia Mid Cap (-0,35%) e per il FTSE Italia Star (-0,19%). Nella seduta del 10 aprile 2024 il controvalore degli scambi è salito a 2,86 miliardi di euro, rispetto ai 2,64 miliardi di martedì.

Che cosa guardare oggi

Si scruterà ovviamente tra le parole di Lagarde quali saranno le intenzioni future della Bce sui tassi, ma se l’aria che tira dovesse essere a favore di un prolungamento dello status quo a beneficiarne non possono che essere prima di tutto le banche.

Già ieri i titoli del settore bancario hanno registrato forti rialzi e oggi saranno di nuovo da seguire. Ieri IntesaSanpaolo ha guadagnato oltre un punto percentuale (+1,16% a 3,35 euro). Performance migliore per il Monte dei Paschi di Siena, che è salito del 4,83% a 4,167 euro, anche dopo le parole del ministro Giancarlo Giorgetti convinto che il 2024 ‘debba essere l’anno buono’. Molto bene anche la Popolare di Sondrio (+3,44%).

Sul listino milanese oggi attenzione a Stellantis per le decisioni che prenderà riguardo alcuni stabilimenti italiani. Exor, la holding che controlla, tra gli altri Stellantis, Iveco e la Juventus, ha chiuso il 2023 con un utile consolidato di 4,194 miliardi di euro, in calo di 33 milioni rispetto ai 4,277 miliardi del 2022. Il Nav (net asset value) e’ salito del 25,7% a 35,513 miliardi, con il Nav per azione in aumento del 32,7%, con una performance superiore a quella dell’indice Msci World di 15,1 punti percentuali, un incremento determinato principalmente dall’andamento dei prezzi delle azioni di Stellantis e Ferrari.
Occhi a Enel a seguito dell’incidente nella centrale idroelettrica di Bargi, sull’Appennino bolognese. Enel Green Power ha istituito un fondo immediato di 2 milioni di euro per consentire alle persone coinvolte e alle loro famiglie di far fronte alle prime necessità e urgenze.

Saipem. Norges Bank, la banca centrale della Norvegia, ha una partecipazione pari al 2,718% in Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture. È quanto emerge dalle comunicazioni della Consob relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 9 aprile 2024. Il giorno prima, l’8 aprile, era al 3,298%. JP Morgan ha alzato il target price a 3,2 euro
Snam. Dalle stesse comunicazioni emerge che Lazard Asset Management ha una partecipazione pari al 5,073% in Snam, società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan. La quota è classificata come “gestione discrezionale del risparmio”.

Safilo Group – società quotata all’Euronext Milan – e Marc Jacobs hanno rinnovato anticipatamente il loro contratto di licenza globale pluriennale per le collezioni eyewear di Marc Jacobs. L’accordo è valido fino a dicembre 2031. Saes Getters – società quotata al segmento STAR e attiva nelle applicazioni scientifiche e industriali che richiedono condizioni di alto vuoto – ha comunicato che il consiglio di amministrazione ha autorizzato la firma di uno share purchase agreement vincolante per l’acquisizione del 100% del capitale di FMB Berlin. Sulla base degli EBITDA adjusted conseguiti nel periodo 2018-2023, l’enterprise value della società tedesca è stato valutato 8 milioni di euro. Saes Getters prevede la firma del contratto il 18 aprile 2024. Il closing dell’operazione è previsto per il 29 aprile 2024.

Alfa Romeo ha svelato il suo baby suv Milano: è elettrico oppure ibrido. La prima auto elettrica del Biscione vanta 410 chilometri di autonomia ma è anche ibrida ibrida a due e quattro ruote motrici

Tim è tra i firmatari di una lettera congiunta, insieme a Deutsche Telekom, Orange , Airbus e altre 14 società europee, che critica una proposta che consentirebbe ad Amazon, Google e Microsoft di partecipare a gare d’appalto per contratti di cloud computing nell’Unione europea.
Nel settore del lusso, Brunello Cucinelli ha registrato una buona performance nel primo trimestre, con un risultato positivo anche negli Stati Uniti e in Cina, come ha detto il fondatore e presidente esecutivo, Brunello Cucinelli, Safilo rinnovato anticipatamente il contratto di licenza globale pluriennale per le collezioni eyewear di Marc Jacobs fino a dicembre 2031.

L’euro perde terreno, l’oro ancora ben comprato

L’euro perde l’1,02% e scivola a 1,074 dollari. Il bitcoin torna a salire oltre i 70.777,43. contro euro è a 65.172,59. Lo spread Btp-Bund è a 135 punti base in calo dello 0,35%. il rendimento del Btp decennale che del 3,78%.

Alle 10 verrà resa nota la produzione industriale italiana di febbraio (precedente: -1,2% anno su anno), mentre nel pomeriggio (14:30) le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (precedente: +9.000 a 221.000) e i prezzi alla produzione di marzo (precedente: +0,6% mese su mese; consenso: +0,3% mese su mese).

I prezzi del petrolio salgono leggermente (Wti +0,17% a 86,36 dollari al barile e Brent +0,18% a 90,64 dollari al barile) e restano vicino ai massimi degli ultimi cinque mesi dopo che l’attacco aereo israeliano nella Striscia di Gaza, che avrebbe ucciso mercoledì tre figli di un leader di Hamas, ha alimentato le crescenti preoccupazioni che i colloqui per il cessate il fuoco vadano nuovamente a monte. Inoltre, i dati hanno mostrato che le scorte di greggio degli Stati Uniti sono cresciute più del previsto. Mentre l’impennata del dollaro, che ha sfiorato i massimi degli ultimi cinque mesi, frena la crescita dei prezzi del greggio.

I prezzi dell’oro hanno ripreso a salire (+0,55% a 2.361 dollari l’oncia) dopo che i dati sull’inflazione a marzo negli Stati Uniti, più alti del previsto, hanno trascinato il metallo giallo bruscamente giù dai massimi storici, anche se la domanda rifugio e gli acquisti delle banche centrali hanno mantenuto i prezzi vicini ai recenti picchi. Da una parte l’aspettativa di tassi più alti più a lungo limiteranno gli acquisti di oro, ma d’altra parte le principali banche centrali asiatiche e di altri mercati emergenti stanno aumentando le loro riserve d’oro, il che fa salire i prezzi. I dati recenti hanno mostrato che la Banca Popolare Cinese ha acquistato oro per il 17° mese consecutivo.

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