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Booking accusata di evasione Iva per 350 milioni

L’inchiesta della Procura di Genova non riguarda gli alberghi, ma solo gli affitti di case messe sul sito della società olandese da proprietari privati – I mancati versamenti sarebbero iniziati nel 2013

Booking accusata di evasione Iva per 350 milioni

Booking.com, intermediario online che consente di prenotare alberghi e stanze incrociando domanda e offerta, finisce nel mirino della Procura di Genova. Secondo gli inquirenti, fra il 2013 e il 2019 la società olandese ha mancato di versare 350 milioni di Iva al Fisco italiano. La stima si basa sulla crescita registrata dal sito di prenotazioni nell’ultimo periodo. Secondo Il Sole 24 Ore, a breve dovrebbero arrivare le prime iscrizioni nel registro degli indagati.

L’inchiesta è stata aperta lo scorso dicembre e non riguarda gli alberghi né le altre strutture ricettive commerciali, ma solo gli affitti di case messe su Booking da proprietari privati. Si occupa del caso la Procura di Genova perché le prime irregolarità sono state riscontrate su alcuni affitti in Liguria.

Dei possibili mancati versamenti Iva da parte di Booking.com si era già parlato in passato, ma le cifre circolate finora non superavano i 150 milioni, perché il periodo considerato si limitava agli anni 2013-2017.

Stando al quotidiano di Confindustria, Federalberghi ha segnalato all’Agenzia delle alle Entrate-Riscossione che Booking emette fatture senza Iva italiana, applicando il reverse charge (la procedura in basa alla quale a versare l’Iva è chi paga la fattura) anche a strutture che non hanno partita Iva e quindi non saldano il conto col Fisco. Quindi, alla fine, niente Iva per l’Erario italiano.

Di recente, si è occupato dell’inchiesta italiana anche il Financial Times, a cui Booking ha replicato chiarendo di far pagare una commissione sugli annunci delle case in affitto e di versare l’Iva su questa commissione. Per quanto riguarda invece il pagamento della quota per gli affitti, “la legge dice che è responsabilità dei nostri partner versare l’Iva al governo locale”, ha indicato un portavoce di Booking. Al contrario, fuori dall’Ue tocca a Booking versare l’Iva, perciò l’azienda la preleva dalle strutture ricettive in aggiunta alla commissione, per poi versarla al Fisco dei vari Paesi.

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