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Bolletta della luce, Terna: “Il costo è raddoppiato”

Il prezzo dell’elettricità è passato da 50 a oltre 200 euro per MWH – E in Italia la situazione è più grave perché dipendiamo quasi esclusivamente dal gas

Bolletta della luce, Terna: “Il costo è raddoppiato”

Il costo annuo della bolletta della luce “è aumentato di circa 40 miliardi di euro proiettando i valori dell’attuale trimestre. In pratica c’è un raddoppio del costo previsto dell’energia”. Lo ha detto Francesco Del Pizzo, direttore strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna, nel corso di un’audizione alla Commissione Attività produttive della Camera.

“Questo ci porta a una riflessione sugli impatti di questo aumento – ha aggiunto – Sicuramente, un fattore è la riduzione della competitività del Paese, dato che l’energia è un elemento fondamentale per l’industria e che il differenziale di prezzo con l’estero si è divaricato. Il secondo fattore è che questi 40 miliardi di euro sono un elemento inflattivo importante“, peraltro legato “al costo del gas, che sulla bilancia commerciale si traduce in uno squilibrio”.

Quanto all’elettricità, “il prezzo della materia prima è andato da 50 euro a oltre 200 euro MWH. È un fenomeno registrato in tutta Europa ma in Italia è più alto rispetto agli altri – ha continuato Del Pizzo – Si è divaricata la forbice di prezzo essendo l’Italia un Paese in cui il costo è definito dal prezzo del gas mentre in altri Paesi può essere determinato dal nucleare o dalle rinnovabili”.

Guardando alle previsioni di costo dell’elettricità per il prossimo anno, “al momento i prezzi risultano particolarmente alti, dell’ordine del 150% in più rispetto al passato – ha spiegato ancora il manager di Terna – I nostri forward sono ad oltre 115 euro/Mwh in questo momento”.

Infine, sul versante rinnovabili, ci sono investimenti in impianti per circa 175mila MegaWatt fermi per gli iter autorizzativi: “Siamo ad oltre 150mila MW di richieste di connessione più 25mila MW per impianti eolici offshore. Stiamo parlando di 175mila MW su un obiettivo al 2030 di 65mila MW. Quindi c’è una grande attenzione alle rinnovabili, c’è liquidità ed una volontà di investire del mercato. Quello che ferma le installazioni è l’iter autorizzativo e il percorso di identificazione delle aree idonee che auspichiamo arrivi ad un completamento”, ha concluso Del Pizzo.

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