Condividi

Boccata d’ossigeno per banche e Borsa. Ma resta l’incognita Governo

Piazza Affari, che aveva cominciato con il piede sbagliato, ha preso la strada del rialzo grazie al rimbalzo dei titoli bancari, penalizzati negli ultimi giorni – Anche lo spread, dopo un nuovo picco a 366 punti, ripiega a 350 – Resta, però, l’incognita politica – Perde Rcs dopo l’approvazione ieri sera del piano e dell’aumento di capitale

Boccata d’ossigeno per banche e Borsa. Ma resta l’incognita Governo

A metà mattina Piazza Affari inverte la rotta e ritrova la strada del rialzo a +0,8% con le banche che ritornano in territorio positivo.

Dopo un nuovo picco a 366 punti base lo spread Btp bund ripiega a 350, un livello comunque sempre da allarme. Pesa l’incertezza sul nuovo governo l’incognita del downgrade di Moody’s su cui però il ministro dell’Economia ha detto di non avere notizie. Inoltre ha inciso il monito del presidente dell’istat Giovannini per cui non si può escludere che il pil 2013 cali più dell’1,3% previsto dal Governo.

In rialzo, per quanto sempre frazionale, anche gli altri listini: Londra +0,81%, Francoforte +0,38%, Parigi +0,39%.

Mentre Bersani si prepara a recarsi al Colle, il cambio di sentiment sui listini è arrivato insieme alle dichiarazioni del capo economista dell’Ocse Pier Carlo Padoan e ai dati sui depositi della Bce che nel mese di febbraio hanno indicato un aumento dello 0,1% sul mese precedente per le banche spagnole sono aumentati e un livello invariato per quelle portoghesi.

L’Italia ha sottolineato l’Ocse è stato l’unico Paese del G7 a veder calare il Pil nel secondo trimestre ma le riforme effettuate sono una solida base per il rilancio. La fine della recessione è vista a cavallo tra il 2013 e il 2014. Il debito è sotto controllo e il mercato continua ad avere fiducia. L’auspicio è che il Paese rimborsi i debiti alle imprese e che pur continuando sulla strada del rispetto dei target strutturali che sono in vista e a portata di mano, certamente nel caso di crescita negativa deludente non si preoccupi troppo della performance nominale nel breve termine”. L’Ocse ha chiesto infine una politica monetaria europea più accomodante e sul caso Cipro, escludendo un contagio Utalia-Spagna, ha invece mesos in guardia sulla situazione della Slovenia.

Lo spread a Piazza Affari le banche riprendono quota: Bper +3,30%, Ubi +3,09%, Unicredit +2,25%, Intesa +1,85%, Mediolanum +1,55%. Mps +0,6% in attesa del cda sui conti. In controtendenza Bpm sulle prese di beneficio -1,2%.

Per S&P il piano di salvataggio di Cipro non ha un “immediato effetto” sul rating delle banche dell’Eurozona. Ma per gli istituti di credito il clima è cambiato e la vicenda Cipro “può creare un precedente” che induca eventuali nuovi programmi di aiuti Ue meno favorevoli dei precedenti in Spagna, Portogallo, Grecia e Irlanda. Un segno, rileva S&P, della “riluttanza dei paesi più forti dell’eurozona di usare il denaro dei propri contribuenti nel ricapitalizzare le banche fuori dai propri paesi”. Le caratteristiche specifiche del sistema bancario cipriota, rileva però S&P, hanno nfluenzato la decisione di coinvolgere creditori, investitori e depositanti.

Tornano le vendite dopo il rally di ieri su Mediaset -0,65%, Prese di beneficio anche su Ansaldo Sts -1,5%. Terna -1,10%, Finmeccanica -1,10%.

In luce Telecom I. +2,92% dopo l’accordo sindacale e la decisione del presidente Franco Bernabè, e l’ad Marco Patuano di ridursi la retribuzione. Rcs -0,92% dopo l’approvazione del piano e dell’aumento di capitale

Commenta