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Blocco licenziamenti e Cig Covid: il Governo prepara il piano

Si pensa a una proroga fino all’estate: l’obiettivo è costruire in questi mesi una rete di protezione per chi perderà il lavoro – Tre riforme in cantiere: ammortizzatori, politiche attive e pensioni

Blocco licenziamenti e Cig Covid: il Governo prepara il piano

La proroga al blocco dei licenziamenti per motivi economici, in scadenza il 31 marzo 2021, è data per scontata. Lo stesso vale per la Cig Covid, interamente a carico dello Stato e anch’essa in scadenza alla fine del mese prossimo. Il prolungamento delle due misure potrebbe essere di breve durata (1-2 mesi), ma al momento l’ipotesi più verosimile è che si arrivi alla fine di giugno. Non è detto però che la stessa scadenza valga per tutti i settori.

3 RIFORME: AMMORTIZZATORI, POLITICHE ATTIVE, PENSIONI

Il neoministro del Lavoro, Andrea Orlando, incontra oggi i rappresentanti di Confindustria, dopo il vertice di domenica con i sindacati. Entro la fine del mese, il vicesegretario del Pd farà un nuovo giro di tavoli per presentare una bozza di riforma degli ammortizzatori sociali. Dopo di che, più avanti si parlerà di altri due interventi cruciali:

  1. il rafforzamento delle politiche attive per il lavoro: oltre a una nuova spinta su formazione e riqualificazione, c’è da mettere a regime l’assegno di ricollocazione, reintrodotto dal 2021 per i cassintegrati e i disoccupati in Naspi;
  2. la riforma delle pensioni: contratti di espansione e di solidarietà per facilitare il raggiungimento dell’età pensionabile, insieme a un potenziamento dell’Ape sociale in vista della fine di Quota 100, che scadrà il 31 dicembre e non sarà rinnovata.

Anche se i dettagli sono ancora da definire, l’obiettivo è chiaro: utilizzare i nuovi mesi di proroga di Cig Covid e blocco dei licenziamenti per allestire una rete di protezione da utilizzare in seguito. Chi perderà il lavoro a partire dai mesi estivi (si parla di 250mila posti a rischio) potrà contare su nuovi strumenti per riqualificarsi e ricollocarsi, oppure per avvicinarsi alla pensione.

LA POSIZIONE DI CONFINDUSTRIA…

Il primo problema da affrontare rimane però l’emergenza immediata: tutti sanno che bisogna comprare altro tempo, ma su come farlo non c’è accordo fra le parti sociali. Confindustria chiede di prorogare il blocco dei licenziamenti in modo selettivo, solo per i settori in crisi e per le aziende chiuse dal governo in funzione anti-contagio. L’avvertimento è chiaro: se si legano le mani alle imprese per troppo tempo, poi molte non saranno più in grado di ristrutturare e dovranno chiudere.   

…E QUELLA DEI SINDACATI

I sindacati, al contrario, chiedono che il blocco dei licenziamenti e la Cig Covid vengano prorogati senza distinzioni per tutti i settori economici. Sarebbe troppo difficile – è il ragionamento – distinguere le aziende davvero a rischio da quelle che potrebbero cavarsela con le proprie forze, soprattutto perché molte filiere sono interdipendenti. Quale possa essere il punto di caduta della trattativa non è ancora chiaro, ma il fatto che la Cig Covid sia gratuita per le imprese garantisce margini di manovra abbastanza rassicuranti.

LA PROPOSTA EREDITATA DAL GOVERNO CONTE 2

Per adesso, sul tavolo una proposta lasciata in eredità dal governo giallorosso. L’ex ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, aveva immaginato questo schema: altre 8 settimane di Cig Covid (con il divieto di licenziare per chi le usa) al settore industriale, e 26 settimane per i settori coperti dalla Cig in deroga e dall’assegno ordinario, queste ultime da usare entro il 31 dicembre di quest’anno. Le aziende che non chiederanno questi trattamenti, ma li hanno utilizzati in passato, potranno non pagare i contributi previdenziali. Infine, il progetto comprendeva un’ulteriore indennità per lavoratori dello spettacolo, autonomi senza partita Iva, lavoratori stagionali e intermittenti.

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