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Billio (Ca’ Foscari): “Dopo Covid-19 si apre un nuovo mondo”

INTERVISTA A MONICA BILLIO, Ordinaria di Econometria e candidata a Rettrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia- “La pandemia è destinata a cambiare non solo l’economia ma il nostro futuro e spinge a un dialogo aperto tra economia e cultura su contenuti valoriali” – Un’agenda per Ca’ Foscari

Billio (Ca’ Foscari): “Dopo  Covid-19 si apre un nuovo mondo”

Siamo nel Veneto ed esattamente in provincia di Treviso e la persona che incontro è Monica Billio, docente di Econometria all’Universitá Ca’ Foscari di Venezia. Passo veloce e un sorriso che le illumina il viso, una donna che già dai convenevoli saluti esprime un proprio carattere positivo e aperto. Nel suo conversare, allorquando la formalità diventa informalità e viceversa, non viene meno una nota di spiccata ironia. Ma chi è Monica Billio?

Monica Billio, 51 anni, trevigiana, sposata e madre di due figlie. Laurea in Economia e Commercio nel 1992 con 110/110 con Lode all’Università Ca’ Foscari Venezia, frequenta nel 1993/1994 il corso DEA M.A.S.E. (Mathématiques Appliquées aux Sciences Economiques) | Università Paris IX Dauphine e nel periodo 1994/1998 il Dottorato di Ricerca in Matematica Applicata | Honors| Università Paris IX Dauphine, Francia. A seguire riceve tutta una serie di premi e riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Attualmente ricopre il ruolo di Direttrice del Dipartimento di Economia, Università Ca’ Foscari Venezia; Componente del Senato Accademico, Università Ca’ Foscari Venezia 2014; membro del Collegio Didattico dell’International Master in Economics and Finance (IMEF). Inoltre dal 2003 Membro del Collegio Didattico del Dottorato di Ricerca in Economics e Professoressa Ordinaria di Econometria (SECS-P/05), Dipartimento di Economia, Università Ca’ Foscari Venezia. Adesso è candidata al ruolo di Rettrice dell’Università Ca’ Foscari. Ecco la sua intervista a FIRSTonline.

Professoressa, lei ha pubblicato un numero decisamente importante di libri e ricerche ma colpisce la sua ultima pubblicazione – insieme a Simone Varotto – che lei stessa definisce più un “istant book” dal titolo “A New World Post COVID-19  “Lessons for Business, the Finance Industry and Policy Makers”. Edizioni Ca Foscari, Che cosa vuol dire esattamente “New World Post Covid-19”. 

Le pandemie sono eventi dirompenti che hanno profonde conseguenze per la società e l’economia, lo stiamo appunto sperimentando. Il mondo, la società, noi stessi non potremo essere più gli stessi e quindi serve avviare una riflessione su quello che sarà o meglio potrà essere. Il volume si propone di presentare un’analisi dell’impatto economico di COVID-19 e delle sue probabili conseguenze per il nostro futuro. Gli ambiti di analisi sono ampi, tra cui politica fiscale e monetaria, banche, mercati finanziari, pensioni e assicurazioni, intelligenza artificiale e big data, cambiamento climatico, mercato del lavoro, viaggi, turismo e politica, tra gli altri. In particolare, in uno dei capitoli a cui ho contribuito si analizza il nesso tra pandemia, clima e finanza pubblica. Non è assolutamente lungimirante uno sforzo per tornare alla situazione pre-epidemica, ma piuttosto è necessario favorire politiche che puntino sulla resilienza socio-economica in vista di future pandemie o crisi di simile portata, allineandole a iniziative europee come il Green Deal. Si tratta di scelte egualmente costose rispetto a politiche di più corto respiro, ma permettono di mettere l’Italia e l’Europa nelle condizioni di affrontare meglio futuri shock. Il libro vuole essere anche uno strumento utile agli studenti di economia e finanza che vogliano capire meglio come la pandemia influenzi le loro discipline e soprattutto perché siano capaci di poter vedere avanti, immaginare il futuro.

Un mondo diverso dove l’economia dovrà intersecarsi con l’umanesimo o possiamo invece pensare ad un nuovo mondo più aperto ad un dialogo tra economia, finanza e cultura nel senso più ampio della parola?

Un mondo diverso perché noi per primi siamo/saremo diversi. Il distanziamento sociale, l’isolamento derivante dallo smart working e la conseguente perdita di una dimensione di socialità nel lavoro portano a dover ripensare i meccanismi collettivi così come quelli economici. Ritengo che entrambi gli aspetti siano necessari, perché occorre puntare a rinforzare i meccanismi di resilienza socio-economica per rimettere al centro l’uomo, che deve trovare nuovi modi di creare e tenere viva una dimensione sociale, necessaria perché vi sia un senso di comunità, sia esso lavorativo o cittadino. Tutto ciò non può che avvenire anche attraverso un dialogo vero tra economia e cultura, per permettere alla cultura di dare contenuti valoriali all’economia e anche per trovare meccanismi che supportino la cultura. Aggiungerei a questo dialogo la dimensione sostenibile in senso ampio, che a mio parere ben riassume sia le necessità di resilienza sia i necessari nuovi modi di dialogo tra economia e cultura.

Monica Billio

Il prossimo 14 settembre l’Universitá Ca’ Foscari Venezia ha indetto le elezioni del Rettore per il sessennio accademico con decorrenza 1° ottobre 2020 e lei è una dei candidati alla successione dell’attuale Rettore, prof. Michele Bugliesi. Nel suo programma si evince un modello in cui l’Universita è al centro di un nuovo e diverso confronto tra istituzione e società, ce ne vuole parlare?

Il mio programma dedica molta attenzione alla didattica e alla ricerca, e dedica altrettanta attenzione al ruolo dell’Università e in particolare di Ca’ Foscari nel confronto e rapporto con la società, che riassumo nel “dovere di incidere”. Per il potenziale e il significato che ha come istituzione universitaria, luogo per eccellenza di creazione e trasmissione della conoscenza, ritengo che Ca’ Foscari debba assumersi la responsabilità e il dovere di essere parte attiva per immaginare e sostenere il futuro dei suoi laureati, della sua città e dei suoi territori. Ca’ Foscari deve essere presente, attenta, deve avere l’ambizione di “essere parte”, deve aiutare la città di cui è figlia a ritrovare una dimensione che riporti a sfruttare al meglio quella capacità di resilienza che ha sempre avuto e che adesso deve condurre a nuovi modi di vivere, di accogliere i turisti, di essere ripopolata da istituzioni e attività che le permettano di procedere verso un futuro sostenibile. La mia candidatura si gioca sui temi dell’attenzione, della presenza e concretezza, in chiave di sviluppo sostenibile. La mia idea per Ca’ Foscari è un’agenda che persegua i grandi temi e gli obiettivi di sostenibilità ad amplissimo spettro. Un’attenzione che risulti efficace, sia internamente, rispetto al personale docente e tecnico-amministrativo, agli studenti, sia esternamente, verso la città e la società appunto, con il desiderio di essere presente nella sua vita in modo consapevole divenendone sempre più e sempre meglio parte attiva e pro-attiva.

Non posso non chiederle – visto che il nostro quotidiano web ha anche un Magazine che tratta cultura, arte e mercato e Ca’ Foscari con i suoi 150 anni di storia rappresenta culturalmente un’Istituzione di grande pregio – come potrebbe interagire la ricerca e la sostenibilità in favore di una città così importante e ricca di cultura come Venezia che dovrà fare i conti con un mondo che dovrà necessariamente tradurre tradizione e innovazione tecnologica.

Venezia nell’immaginario internazionale rappresenta la città simbolo di cultura e arte soggetta per prima a quelli che sono i problemi seri e gravissimi del cambiamento climatico. L’acqua alta, il rischio di sommersione ci rendono consapevoli dell’urgenza della salvaguardia della città. Sono problemi simili a quelli di altri centri urbani, ma a Venezia sono ancora più visibili, anche per l’importante dimensione culturale. C’è una forte necessità di essere partecipi e di avere un pensiero, una capacità di vedere e immaginare soluzioni che fa parte necessariamente del potenziale di Ca’ Foscari . Oggi c’è molta attenzione a livello europeo e internazionale su determinati temi, dal green alla sostenibilità, combinati con il digitale e la capacità di innovazione; parole che fanno parte di qualsiasi programma diripensamento e di ripartenza e che restituiscono temi che devono essere particolarmente declinati per Venezia e su cui Ca’ Foscari con la sua storia e il suo potenziale può essere concretamente di sostegno.  Cito a esempio il prossimo progetto che spero di riuscire ad avviare e che riguarda la combinazione di digitale e tecnologie smart per migliorare le performance energetiche dei palazzi storici, come Ca’ Foscari. La sfida consiste nel rendere efficienti dal punto di vista energetico e maggiormente attrezzati a reagire all’impatto di situazioni complesse (come lo svuotamento derivante dall’emergenza sanitaria) questi straordinari edifici progettati e costruiti secoli fa. Anche questa è una sfida di grande interesse, perché da un lato deve compiere delle scelte sostenibili di gestione e di utilizzo delle risorse e dall’altro deve diventare un esempio, un modello per la città permettendo all’innovazione tecnologica di sostenere e valorizzare la tradizione.

Nella storia dellUniversita Ca’ Foscari sarebbe la prima donna ad assumere il ruolo di Rettore, in questo caso “Rettrice”, sarebbe una bella soddisfazione per tutte le donne, perciò, non posso che farle i miei più sentiti auguri.

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