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Bilancio Enel 2022: ricavi boom a 140,5 miliardi e inizia la discesa del debito

I risultati preliminari del bilancio Enel 2022 segnalano una riduzione del debito di 10 miliardi rispetto a settembre 2022. Ricavi +64%. Avanza il piano taglia-debito

Bilancio Enel 2022: ricavi boom a 140,5 miliardi e inizia la discesa del debito

Il bilancio Enel 2022 si chiude con ricavi pari a 140,5 miliardi di euro, in crescita del 63,9% rispetto al 2021 quando aveva raggiunto la quota di 85,7 miliardi. Il gruppo ha approvato giovedì i conti preliminari che mettono in evidenza l’inizio della discesa del debito, annunciato dall’Ad Francesco Starace nel piano strategico 2023-25. Il piano prevede cessioni per 21 miliardi finalizzarte in parte alla riduzione del debito che ha già iniziato a scendere con un calo di circa 10 miliardi di euro dai 69,7 miliardi di euro dei primi 9 mesi. Il dato di fine 2022 è infatti di 60,1 miliardi di euro, che  rappresenta comunque un aumento del 16% sul 2021 ma segnala che la discesa è partita. Le azioni Enel sono in rialzo a 5,435 euro (+1,78%) dopo la pubblicazione dei conti.

Bilancio Enel 2022: tutti i numeri dei conti preliminari

Il 2022 di Enel ha registrato ricavi a 140,5 miliardi di euro, in crescita del 63,9%. È un balzo in avanti importante che certamente beneficia dell’andamento dei prezzi in crescita lo scorso anno, come segnala la nota diffusa dal gruppo elettrico, ma è un risultato dovuto anche ai “maggiori volumi di energia prodotti ed intermediati, alle maggiori quantità vendute, agli adeguamenti tariffari in Brasile, alla maggiore energia elettrica distribuita in America Latina, nonché all’effetto positivo dei tassi di cambio”. L’ebitda ordinario è salito a 19,7 miliardi di euro (19,2 miliardi di euro nel 2021, +2,6%), superiore alla guidance di gruppo comunicata ai mercati finanziari pari a 19-19,6 miliardi. L’Ebitda (margine operativo lordo), che include gli effetti delle operazioni non ordinarie, è pari a 18,8 miliardi di euro (17,2 miliardi di euro nel 2021, +9,3%).

Starace su bilancio Enel 2022: “Tutelato i clienti dallo shock dei prezzi”

“I risultati preliminari del 2022 dimostrano la resilienza del Gruppo Enel, nonostante l’avverso contesto geopolitico, energetico ed economico. Abbiamo tutelato, al contempo, i nostri clienti finali dallo shock dei prezzi energetici derivante dalla crisi del gas,” ha commentato Francesco Starace, Ceo del Gruppo Enel. “Inoltre, grazie all’efficiente gestione finanziaria e all’esecuzione del piano strategico presentato ai mercati, l’indebitamento finanziario netto di Gruppo si è ridotto sensibilmente nell’ultimo trimestre dell’anno e continuerà a decrescere in modo sostanziale anche nel corso del 2023, rafforzando ulteriormente la nostra solidità finanziaria. Questo ci permetterà di continuare ad implementare i nostri investimenti nella generazione rinnovabile e nelle reti per supportare la transizione verso fonti di energia sempre più sostenibili e favorire l’indipendenza energetica nei Paesi in cui operiamo.” 

Nel 2023 avanza il piano di cessione taglia-debito

Il piano di cessioni annunciato da Enel – 21 miliardi – destinato alla riduzione del debito sta dando i suoi frutti. È atteso a breve l’annuncio della cessione di una quota di 3Sun, la Gigafactory di Catania di cui sono stati avviati i lavori di ampliamento con un investimento di 600 milioni. Si è parlato del fondo inglese NextEnergy come possibile acquirente. In dicembre Enel ha ha perfezionato la cessione dell’intera partecipazione detenuta nella società brasiliana di distribuzione di energia elettrica CELG Distribuição (“Enel Goiás”), per 8,5 miliardi di real brasiliani (pari a circa 1,6 miliardi di dollari Usa). La prossima tappa potrebbe essere la cessione del distributore di energia elettrica di Cearà, sempre in Brasile.

La riduzione della presenza in Sud Amarica riguarda anche il Cile dove Enel ha già perfezionato lo scorso dicembre la cessione della propria partecipazione del 99,09% in Enel Transmisión Chile per 1,4 miliardi di dollari con un impatto positivo sul debito di gruppo pari a circa 1,5 miliardi di euro.

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