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Berlusconi resta in campo, Letta anche

Nell’atteso videomessaggio il Cavaliere annuncia che rimarrà leader dei “moderati” anche se non sarà più parlamentare – Lo farà però alla guida di Forza Italia, non più del Pdl – Nessuna indicazione sul futuro del governo Letta, ma una lunga autodifesa contro i giudici e gli avversari del centrosinistra.

Berlusconi resta in campo, Letta anche

Silvio Berlusconi resta in campo, così come il governo Letta. “Sarò sempre con voi, al vostro fianco, decaduto o no: si può fare politica anche fuori dal Parlamento, non è un seggio che fa il leader”. Questo l’annuncio del Cavaliere nel videomessaggio diffuso in serata, poco prima che la Giunta per le elezioni del Senato si riunisca per votare la relazione di Andrea Augello (Pdl) sulla sua decadenza da Palazzo Madama dopo la condanna a quattro anni per frode fiscale. L’ex Premier non dice però alcunché sull’attuale maggioranza: non solo evita di ritirare la fiducia all’Esecutivo guidato da Enrico Letta (com’era prevedibile), ma rinuncia anche a qualsiasi accenno alle tensioni nella maggioranza. Le minacce, come sempre, arrivano solo dai colonnelli del partito, che proprio oggi hanno parlato di ribaltone per i possibili sviluppi del dossier Iva

Insomma, il messaggio politico fondamentale è questo: fuori o dentro il Parlamento, ai domiciliari o ai servizi sociali, il Cavaliere intende rimanere alla guida di quelli che lui definisce “moderati”. Ma il punto di riferimento non sarà più il Pdl, acronimo sgradito da tempo all’ex Premier: “La cosa migliore da fare è riprendere in mano la bandiera di Forza Italia, che – sostiene – è l’ultima chiamata prima della catastrofe”.

Per il resto, il videomessaggio dell’ex premier si risolve in una lunga autodifesa su più fronti: non solo la condanna definitiva nel processo Mediaset che – in forza della legge Severino – dovrebbe determinare la sua decadenza dal Senato, ma anche il pronunciamento finale sul lodo Mondadori, arrivato ieri.

La strategia berlusconiana si articola, come sempre, in un attacco frontale contro due nemici: i magistrati e i vari esponenti del centrosinistra. “Non ho commesso alcun reato, non sono colpevole di alcunché, io sono assolutamente innocente – dice il Cavaliere –. Insistono nel volermi togliere di mezzo con un’aggressione scientifica, premeditata, violenta, del loro braccio giudiziario visto che non sono stati in grado di farlo con gli strumenti del consenso. Sto pagando un prezzo altissimo, ma ho l’orgoglio di aver impedito la conquista definitiva del potere a questa sinistra, che non ha mai rinnegato la sua ideologia”.

Quanto alla sentenza sul Lodo Mondadori, “ha riconosciuto a un noto sostenitore della sinistra una somma cinque volte superiore al valore delle mie quote. Con dei pretesti hanno attaccato me, la mia famiglia e perfino i miei ospiti”.

Infine, a chiosa del videomessaggio, Berlusconi punta il dito verso l’obiettivo come Zio Sam, il celebre reclutatore dell’esercito americano (quello dei manifesti con scritto “I want you”…). E, proprio come Sam, il Cavaliere esorta gli italiani: “Scendi in campo anche tu, diventa un missionario di libertà pronto a impegnarsi alle prossime elezioni nei seggi elettorali per evitare che ci vengano sottratti voti come è sempre successo. Ogni persona responsabile ha il dovere di preoccuparsi del nostro comune destino”. 

La ricetta suggerita (non senza una qualche confusione fra “liberismo” e “liberalismo”) è la seguente: “Meno Stato, meno spesa, meno tasse”. Ma, per il momento, stesso governo. 

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