Scontro all’interno del panorama delle Bcc che si raccolgono in Federcasse. Nel pieno del processo di autoriforma delle banche di credito cooperativo due protagonisti si scontrano per il ruolo di capogruppo a livello nazionale. Si tratta di Iccrea, banca di secondo livello, che offre servizi e prodotti alle stesse Bcc, e la trentina Cassa Centrale Banca (partecipata al 25% da Dz Bank).
Secondo quanto riferisce Milano Finanza, Cassa Centrale Banca ha intenzione di formare una capogruppo da 1 miliardo di patrimonio con l’obiettivo di fare da supervisore per ben 90 Bcc, delle quali solo 40 sono trentine. Tuttavia il progetto, che nasce con l’intento di rendersi autonomi dai carrozzoni centrali del movimento cooperativo che fa capo a Federcasse, non incontrerebbe il favore di alcune Federazioni che vi vedono una sorta di sconfinamento di Cassa Centrale dal Trentino nelle loro regioni. Molte Federazioni infatti hanno pensato di proporsi come capogruppo a livello macro-regionale e non vedono di buon occhio la nascita di due holding-capogruppo di portata nazionale, in contesa fra loro.Nella loro visione, Iccrea sarebbe stata comunque la holding capofila nazionale con le capogruppo regionali sottostanti, in un sistema a due livelli.
La mossa di Cassa Centrale Banca cambia invece questo schema e tende, dunque, a mettere in discussione la possibile leadership di Iccrea. Come trovare un punto di equilibrio e di coabitazione? Nel processo di autoriforma, infine, va considerato anche il ruolo della Cassa centrale Raffaisen (Alto Adige) e una delle ipotesi sul tappeto sarebbe la costituzione di una holding ex novo cui rispondano direttamente le tre capogruppo.
La prossima settimana potrebbero esserci importanti novità su questo tema sia in vista del cda di Iccrea Holding, previsto per il 29 aprile, che in occasione di un incontro del gruppo di lavoro di Federcasse, che fatica ogni giorno di più a controllare le tensioni che scoppiano al suo interno.
