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Banco Bpm: utile nove mesi +8,2% a 510,5 milioni, alza stime 2022 e 2023. In vista nuovo M&A assicurativo

La banca di piazza Meda nel terzo trimestre ha realizzato il miglior risultato dalla nascita del gruppo.
L’outlook sul 2022 vede l’utile per azione a 0,45 euro da 0,40. Payout a 50%. Entro l’anno la scelta di un nuovo partner assicurativo

Banco Bpm: utile nove mesi +8,2% a 510,5 milioni, alza stime 2022 e 2023. In vista nuovo M&A assicurativo

Il buon utile netto di tre quarti dell’anno ha permesso al Banco Bpm di alzare i target di quest’anno e dell’anno prossimo. Piazza Meda ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con un utile netto di 510,5 milioni, in crescita dell’8,2% rispetto allo stesso periodo del 2021, con un dato adjusted salito del 15,5% a 652 milioni. L’istituto – che parla di “ottimi risultati” in una nota- può così migliorare l’outlook sull’intero 2022, con un utile per azione ora atteso a 0,45 euro dai precedenti 0,4 euro e di alzare il target di utile per azione anche per il 2023, che sarà maggiore di 0,6 euro contro la stima precedente di 0,5 euro. Il payout è stato confermato al 50%.

Nel solo terzo trimestre l’utile è salito del 14,3% su base annua a 126,5 milioni, al di sopra delle previsioni degli analisti.

Margine di interesse e commissioni migliorano i proventi operativi core

I proventi operativi “core” pari a 3.167 milioni con una crescita del 2,0% rispetto ai primi nove mesi del 2021, hanno visto il contributo positivo del margine di interesse (+3,6% su anno) e delle commissioni nette (+1,0% su anno). “Tale dinamica, unitamente all’attenta gestione dei costi, ha consentito il raggiungimento di un cost/income ratio pari al 54,4% in miglioramento rispetto al 55,2% dei primi nove mesi del 2021 e al 55,8% dell’intero esercizio 2021” dice una nota dell’istituto.
Le rettifiche su finanziamenti alla clientela si attestano a 498 milioni in riduzione del 26,1% rispetto al 30 settembre 2021, “pur garantendo il mantenimento di un solido profilo di copertura dei crediti”. Il risultato lordo dell’operatività corrente sale a 1.001 milioni rispetto a 788 milioni dei primi nove mesi del 2021 con una crescita del 27,1%.
Il coefficiente Cet 1 è al 12,05% in termini fully phased e sarebbe al 12,4% con l’applicazione del Danish Compromise.
E’ continuato il processo di derisking (-1,8 miliardi nei nove mesi, inclusa la cessione relativa al progetto “Argo” conclusa nel secondo trimestre dell’anno) che ha portato a una riduzione dei non performing loans, la cui incidenza sul totale dei crediti lordi si riduce al 4,7%, portando il totale dei crediti non performing lordi a 5,3 miliardi da 6,6 miliardi di settembre 2021.

Continua il percorso nel settore assicurativo. Nuova partnership entro il 2022

Nel periodo, il Gruppo ha posto le basi per una completa integrazione del business assicurativo con l’acquisizione, perfezionata il luglio scorso, dell’81% del capitale di Bipiemme Vita, per un corrispettivo di 309,4 milioni. Bipiemme Vita a sua volta detiene il 100% del capitale di Bipiemme Assicurazioni che opera nel ramo danni. Le due compagnie, che hanno contestualmente modificato la propria denominazione sociale in Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, sono state consolidate integralmente dal 30 settembre 2022.
Il Banco “sta proseguendo le valutazioni in merito ad una possibile nuova partnership nel settore bancassicurativo esclusivamente per il ramo Danni e ha avviato approfondite analisi dal punto di vista strategico, finanziario e operativo delle offerte non vincolanti ricevute da alcuni potenziali partner”, scrive l’istituto, ribadisce di aver “avviato il processo per il riconoscimento dello status di conglomerato finanziario in vista dell’applicazione del Danish Compromise”. Il ceo Giuseppe Castagna ha aggiunto: “Confermo che il processo per la scelta di un partner nel business assicurativo non vita è ancora in corso e confidiamo di prendere una decisione entro la fine del 2022“. In pista ci sarebbe Axa che avrebbe offerto circa 300 milioni, sfidando il Credit Agricole che è anche primo socio di Piazza Meda.

La raccolta diretta in calo dello 0,4% sul dicembre 2021, ma +1,1% su anno

La raccolta diretta bancaria al 30 settembre ammonta a 122,7 miliardi, in calo dello 0,4% nel confronto con il 31 dicembre 2021 ma in crescita dell’1,1% rispetto al 30 settembre 2021. Più in dettaglio, nel periodo si registra una contrazione di 1,3 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (-1,2%). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 30 settembre è pari a 12,9 miliardi, in calo (-1,1%) rispetto al 31 dicembre 2021.

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