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Banche trimestrali: Ubs la migliore (+17%), Hsbc profitti in calo (-27%) e Santander (+0,9%) conferma guidance

Molto bene Ubs e Banco Santander che registrano nei primi tre mesi del 2022 un utile in crescita – Mentre Hsbc sconta i segni della guerra in Ucraina e del Covid in Cina

Banche trimestrali: Ubs la migliore (+17%), Hsbc profitti in calo (-27%) e Santander (+0,9%) conferma guidance

Le trimestrali delle grandi banche mettono di buon umore i mercati azionari europei, rimbalzando in una certa misura dalle forti perdite della sessione precedente. Ubs ha registrato un utile in crescita del 17% nel primo trimestre del 2022, trainato dalla divisione trading. Le azioni guadagnano l’1,91% alle ore 11.30 circa. Hsbc ha visto invece calare i profitti per i primi tre mesi dell’anno, su una flessione dei ricavi e a causa di svalutazioni. E il titolo del colosso britannico cede il 4,16% a Hong Kong. La spagnola Banco Santander ha registrato invece un utile in aumento nel primo trimestre 2022 e ha confermato la guidance per l’intero anno. Ma la notizia non sostiene il titolo che perde l’1,05%.

Le trimestrali delle grandi banche europee sono accolti con soddisfazione, dato che arrivano in un periodo segnato da diverse incognite, dalla guerra in Ucraina al peggioramento delle prospettive economiche, oltre alle preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale e per il forte inasprimento della politica monetaria.

Banche trimestrali, Ubs oltre 2 miliardi di utile in tre mesi

Il colosso bancario svizzero ha iniziato un 2022 da record, il migliore risultato da 15 anni, nonostante la situazione geopolitica incerta: nei primi tre mesi del 2022 ha registrato un utile netto di 2,136 miliardi di franchi (contro gli 1,79 miliardi attesi), un dato in crescita del 17% rispetto all’anno scorso e il risultato trimestrale migliore dal 2007 nonostante il costo per la sua esposizione alla Russia sia stato di circa 100 milioni di dollari nel periodo.

Il fatturato è aumentato del 7,9% a 9,36 miliardi di dollari e le spese sono aumentate del 3,5% a 6,63 miliardi di dollari. Il rapporto tra le spese e i ricavi è stato del 70,7%, all’interno dell’obiettivo della banca che si situava tra il 70% e il 73%.

Un risultato ottenuto grazie alla buona performance della divisione Investment Bank, che ha fatto segnare un incremento del 126% a 929 milioni di dollari di utile ante imposte. In leggera flessione la gestione di grandi patrimoni (-7%), nel limite inferiore delle previsioni, che ha comunque generato 1,31 miliardi di dollari. Anche la gestione dei risparmi ha in parte deluso con una diminuzione del 23% a 174 milioni.

Inoltre, Ubs ha reso noto che sta continuando a ridurre l’esposizione verso la Russia, con il rischio a essa legato che definisce “limitato”. Per il momento ammonta a 634 milioni di dollari, rispetto all’esposizione totale verso i mercati emergenti, pari a 20,9 miliardi di dollari.

Ubs ha riacquistato 1,7 miliardi di dollari di azioni nel corso del primo trimestre e intende riacquistare un totale di circa 5 miliardi di dollari di azioni durante il 2022. Tale importo, precisa il numero uno bancario elvetico, include le azioni acquistate nell’ambito del precedente programma, terminato il 29 marzo e ha riguardato 240,3 milioni di titoli (87,7 dei quali nel periodo gennaio-marzo 2022), e quello nuovo, lanciato il 31 marzo, per il quale UBS prevede un volume di 6 miliardi di dollari spalmati su due anni.

I risultati mostrano che la più grande banca svizzera è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi delineati dall’amministratore delegato Ralph Hamers a febbraio e hanno allargato il divario con la rivale Credit Suisse, che la scorsa settimana ha segnalato una perdita nel primo trimestre.

Hsbc: profitti in calo ma meglio delle aspettative

Il colosso britannico ha chiuso il primo trimestre del 2022 in calo del 27% rispetto allo stesso periodo di un anno fa a 4,2 miliardi di dollari. I ricavi sono diminuiti del 4% a 12,5 miliardi di euro. Sul risultato, spiega Hsbc, hanno pesato perdite su crediti salite dai 400 milioni del primo trimestre 2021 a 600 milioni di dollari. Il risultato è stato tuttavia migliore dei 3,72 miliardi di dollari attesi in media dagli analisti.

In particolare, la banca, il cui business è focalizzato in particolare sull’Asia, ha assistito nel primo trimestre del 2022 a profitti in calo scontando il rallentamento del fatturato e della crescita nel mercato di Hong Kong e gli impatti economici scatenati dall’inflazione più alta e dal conflitto tra Russia e Ucraina.

“Mentre i profitti sono diminuiti rispetto al primo trimestre 2021 a causa dell’impatto dei mercati sui ricavi delle attività wealth e le perdite su crediti, i maggiori prestiti alle aziende in tutte le regioni e una buona crescita del business su personal banking, assicurazioni e finanza commerciale fanno ben sperare per i futuri trimestri”, ha detto il ceo Noel Quinn.

“Abbiamo ulteriormente ridotto i costi mantenendo elevati livelli di investimento tecnologico e restiamo sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi di riduzione dei costi e di RWA per il 2022 – ha aggiunto – Sebbene le prospettive economiche rimangano incerte, il continuo rialzo dei tassi di interesse ha ulteriormente rafforzato la nostra fiducia nel fornire return on average tangible equity a due cifre nel 2023″. 

Banche trimestrali: Banco Santander conferma la guidance

Nella giornata delle trimestrali delle grandi banche, Banco Santander annuncia un utile di 2.543 milioni di euro nei primi tre mesi del 2022 (contro i 26 miliardi di euro attesi) in aumento del 58% rispetto al primo trimestre del 2021, quando la banca aveva sostenuto oneri di ristrutturazione per 530 milioni di euro. L’utile sottostante, che esclude i suddetti oneri, è cresciuto del 19%.

“I fondi dei clienti hanno raggiunto un nuovo massimo (1.100 miliardi di euro, +5%). I depositi sono aumentati del 5% a 906 miliardi di euro grazie alla crescita nella maggior parte dei paesi e i fondi comuni di investimento sono aumentati del 6% a 191 miliardi di euro, sostenuti dalla raccolta netta e dalla ripresa dei mercati. Anche gli impieghi sono cresciuti del 5%, raggiungendo per la prima volta 1 trilione di euro, dopo incrementi del 4% in Europa (Spagna e Polonia, +6% ciascuna), dell’8% in Nord America e del 9% in Sud America”, si legge in una nota del gruppo bancario.

Il numero di clienti serviti dal gruppo è aumentato di 7 milioni, mentre il numero di clienti digitali è cresciuto dell’11%. Le vendite digitali hanno rappresentato il 56% delle vendite totali rispetto al 50% nello stesso periodo dell’anno scorso. La banca ha confermato gli obiettivi del 2022 delineati a febbraio: crescita dei ricavi mid-single digit, RoTE sottostante superiore al 13%, rapporto cost-to-income del 45%, fully-loaded CET1 del 12%.

Il board intende mantenere la sua politica di distribuire il 40% dell’utile sottostante agli azionisti, suddiviso equamente tra dividendi in contanti e riacquisti di azioni.

“Abbiamo realizzato un primo trimestre forte, aumentando il numero di clienti che serviamo e aumentando i ricavi dell’8%, con ulteriori miglioramenti in termini di efficienza e qualità del credito – ha commentato Ana Botín, presidente esecutivo del Banco Santander – Il return on tangible equity è stato del 14,2%, supportato da una maggiore connettività tra le attività e da una solida gestione del rischio. Tutte le regioni hanno ottenuto ottime performance, compresa l’Europa, dove la redditività è rimbalzata”.

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