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Banche sotto tiro senza dividendi, Eni e Exor in rialzo

Rimbalzino dei listini europei grazie alla ripresa dell’attività in Cina ma volatilità ancora sostenuta – A Piazza Affari cede Intesa dopo il rinvio del dividendo ma sale Ubi – Avanza Fca dopo le decisioni del vertice.

Banche sotto tiro senza dividendi, Eni e Exor in rialzo

La ripresa dell’attività in Cina ridà fiducia ai mercati, stamane protagonisti di un rimbalzo corale grazie anche al risveglio del petrolio sotto la spinta congiunta di Putin e Trump che hanno parlato al telefono di iniziative in grado di stabilizzare il mercato del petrolio. Il petrolio Brent guadagna il 3%. Eni sale del 5,6%, Saipem +1%. Saras +13%. Per effetto della caduta del prezzo del petrolio, sono saliti ancora i margini di raffinazione. 

Ma, nell’attesa di Wall Street, l’euforia si placa. Piazza Affari intorno alla parità rallenta gli entusiasmi dopo il rally iniziale +3%. Frenano anche gli altri listini: Parigi addirittura alle 13 passa in rosso (-0,24), Francoforte +0,78%. Brillano anche Parigi e Madrid, attorno o a +1,7%. Londra + 0,81%.  

Lieve calo dei Btp all’1,45% da 1,47% di ieri sera nella giornata dell’asta che ha visto il raddoppio (o anche più) dei rendimenti rispetto a fine febbraio. I Btp a 5 anni sono stati assegnati per 2,75 miliardi di euro al tasso dello 0,80%, contro lo 0,37% di un mese fa. Collocati anche due decennali per complessivi 5 miliardi: il primo all’1,48%, il secondo all’1,44% con un rialzo di 48 punti base rispetto a fine febbraio. Infine un titolo a 4 anni è stato collocato per 750 milioni al tasso dello 0,66% 

Stamattina sul Financial Times, il numero uno del fondo salva stati, ESM, Klaus Regling, ha detto che ci vogliono tra uno e tre anni per mettere in piedi l’istituzione deputata ad emettere gli eurobond, per cui, volendo procedere in modo celere nel recupero delle risorse, è meglio usare il meccanismo attuale. Il direttore generale aggiunge che la capacità di prestito è in questo momento pari a 410 miliardi di euro. I ministri finanziari della zona euro si riuniranno martedì prossimo per trovare un accordo sull’utilizzo delle risorse comuni. 

L’inflazione nella zona euro ha frenato in marzo, soprattutto per effetto del crollo del prezzo dell’energia, il +0,7% anno su anno giunge dopo il +1,2% di febbraio. L’euro è in calo a 1,097 su dollaro (-0,5%). Confindustria stima una flessione del Pil a -6% nel 2020 dovuta all’impatto delle misure restrittive introdotte per contrastare l’epidemia di coronavirus. L’economia italiana dovrebbe tornare a riprendersi nel 2021, anno nel quale il Centro studi dell’associazione datoriale stima un rimbalzo di 3,5 punti percentuali. 

A Piazza Affari continua la frenata delle banche sull’onda delle indicazioni dell’autorità bancaria europea. Intesa Sanpaolo ha deciso di sospendere la distribuzione del dividendo sul 2019, allineandosi alle richieste della Bce. Il cda della banca ha così annullare la proposta di distribuzione cash agli azionisti di circa 3,4 miliardi di euro, pari 19,2 centesimi di euro per azione, all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria convocata per il 27 aprile, e ha deliberato di proporre l’assegnazione a riserve dell’utile dell’esercizio 2019. Il cda convocherà un’assemblea dopo ottobre per dare esecuzione alla distribuzione di parte delle riserve agli azionisti entro l’esercizio 2020, “anche in considerazione del supporto alla situazione finanziaria delle famiglie e alle erogazioni da parte delle fondazioni.

In ribasso Intesa -1,44%, dopo la decisione del cda; Unicredit -2%, Banco Bpm -1,44%. Goldman Sachs taglia il target price a 1,85 euro. Sale invece Ubi +1,3%. Tra i temi collegati alle cedole figura anche la partita dell’Ops tra Intesa e la “preda” Ubi. Mediobanca -0,2%. 

Nel resto del listino spicca il volo di Exor +2% che ha annunciato l’investimento di 200 milioni di dollari in VIA Transportation, una società che si occupa dell’analisi dinamica dei dati per ottimizzare la mobilità intelligente con l’obiettivo  di cambiare le modalità di spostamento nelle città in futuro.  

Fiat Chrysler +1,8% taglierà temporaneamente i salari dei suoi impiegati del 20% per i prossimi tre mesi di fronte alla crisi del coronavirus. Ma i tagli saranno comunque rimborsati entro il 15 marzo del 2021. Si prevede che avranno un impatto sulla maggior parte della forza lavoro della casa automobilistica a livello globale. Gli interventi alle retribuzioni, secondo una lettera scritta dal ceo Mike Manley ottenuta dalla Cnbc, inizieranno domani primo aprile. Anche il manager ridurrà 50% del suo stipendio del prossimo trimestre, mentre il presidente John Elkann e gli altri consiglieri del cda del gruppo hanno deciso di rinunciare ai compensi spettanti per i prossimi nove mesi, quindi fino a fine 2020. 

Ritraccia Cnh Industrial -0,3% da +3% dell’apertura: la società ha avvertito che i target sul 2020 forniti in febbraio non sono più validi ed ha annunciato lo stop produttivo degli impianti in Nord America e Sud America. Si moltiplicano gli interventi sui dividendi già annunciati: Prysmian-4,28% ha deliberato di dimezzare il dividendo inizialmente proposto all’assemblea. Si passa da 0,78 euro a 0,50 euro.  

Tod’s +7% ha deciso, alla luce dell’emergenza sanitaria in corso, di non distribuire nessun dividendo. Saes Getters ha invece ridotto la cedola a 0,50 euro, la stessa cifra dello scorso anno (contro la proposta iniziale di 0,78 euro). 

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