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BANCHE POPOLARI – La riforma è legge: via libera del Senato alla svolta di Renzi

Con il definitivo voto favorevole dell’aula del Senato la riforma delle banche popolari è diventata legge – Il Governo ha posto la fiducia sul decreto incssando 155 sì e 92 no – Le maggiori banche popolari avranno 18 mesi di tempo per trasformarsi in spa e abolire il voto capitario – Entro 12 giorni il passaggio del c/c da una banca all’altra

Entro 18 mesi le 11 maggiori banche popolari che hanno un attivo superiore agli 8 miliardi di euro dovranno abbandonare il voto capitario (“una testa, un voto” a prescindere dal numero delle azioni detenute) e trasformarsi in spa. E’ questo il primo importantissimo effetto della riforma delle banche popolari che è diventata defintivamente legge stasera con il voto finale dell’aula del Senato sulla fiducia posta dal Governo (155 sì e 92 no).

La riforma delle Popolari è una svolta epocale per il sistema bancario italiano. La determinazione del governo Renzi ha fatto centro al primo colpo dopo vent’anni di tentativi sempre falliti per il duro ostruzionismo della lobby trasversale orchestrata dall’Assopopolari in difesa dello status quo e delle rendite di posizione dei “signorotti locali” delle banche.

Ora si apre una stagione di fusioni e aggregazioni tra le Popolari e non solo.

Il decreto accelera anche la portabilità dei conti correnti. D’ora in poi le banche avranno solo 12 giorni di tempo per eseguire la richiesta di un cliente di spostare il proprio conto corrente gratis da una banca all’altra: se non lo faranno pagheranno multe salate fino a 64.500 mila euro.

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