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Banche in crisi: si riaprono i rimborsi

La scadenza è ora a fine maggio – Cambiano le regole alla luce del decreto “salva-risparmi”, che ha permesso l’accesso anche a chi aveva ricevuto le obbligazioni subordinate «inter vivos» e ha escluso il corrispettivo pagato per i bond dal calcolo del patrimonio mobiliare.

Banche in crisi: si riaprono i rimborsi

I risparmiatori delle quattro banche finite in risoluzione nel dicembre 2015 (Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti) avranno tempo fino a fine maggio per presentare domanda di ristoro. Lo ha stabilito il Fondo interbancario di tutela dei depositi, modificando le regole alla luce del decreto “salva-risparmi”, che ha permesso l’accesso anche a chi aveva ricevuto le obbligazioni subordinate «inter vivos» (coniuge, convivente more uxorio e parenti entro il secondo grado), mentre ha escluso il corrispettivo pagato per i bond dal calcolo del patrimonio mobiliare, che ha un tetto di 100mila euro.

Chi si è già visto rifiutare la richiesta ma ora rientra nei nuovi parametri – fa sapere il Fondo – potrà inviare una nuova domanda di ristoro in cui dovrà indicare il codice della vecchia pratica.

Quanto ai risparmiatori che hanno presentato l’istanza in ritardo rispetto alla prima scadenza del 3 gennaio, potranno rinnovarla. Per la documentazione sui bond il Fondo ricorda che vengono accettate le dichiarazioni sostitutive dei documenti originali redatte dai quattro istituti.

Intanto, i rimborsi forfettari erogati (pari all’80% del capitale investito) hanno superato quota 86 milioni di euro. Finora è stata esaminata circa la metà delle 15 mila domande di rimborso presentate. Oltre due terzi degli indennizzi assegnati (4.482 su 6.965) riguardano richieste di rimborso per investimenti sotto i 10mila euro.

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