Condividi

Banche e bancari: Abi vuole proroga del contratto di un anno

L’Abi ha proposto ai sindacati di prorogare di un anno la durata del contratto nazionale – Positive le prime reazioni sindacali che dovranno rispondere entro il 20 giugno

Banche e bancari: Abi vuole proroga del contratto di un anno

L’Abi, in una lettera inviata ai segretari generali, offre ai sindacati fino a dodici mesi in piu’ rispetto alla naturale scadenza del contratto, il prossimo 31 dicembre, per rinnovarlo. L’offerta, promossa dal Comitato sindacale dell’Abi guidato da Eliano Omar Lodesani (Intesa), e’ stata apprezzata dalle sigle e conferma l’ottimo clima sindacale nel settore. Non avvenne cosi’ in occasione del precedente rinnovo.

Le banche, sotto la guida e il consiglio del capo negaziatore, il ‘falco’ Francesco Micheli (Intesa), nel settembre del 2013 disdettarono unilateralmente il contratto portando la categoria allo sciopero generale un mese dopo. Il contratto venne rinnovato poi nel marzo del 2015, dopo un lungo periodo di conflitto, con un mini aumento di 85 euro. Affrontare il rinnovo nei primi mesi del 2019 conviene sia alle banche che ai sindacati per una lunga serie di ragioni, non ultima il rinnovo della segreteria della Fisac Cgil a novembre.

L’Abi ha chiesto ai sindacati una risposta entro il prossimo 20 giugno data dell’Esecutivo guidato da Antonio Patuelli. Il rinnovo a luglio delle cariche in Abi, intanto, potrebbe portare ad un avvicendamento alla guida del Casl, con il paradosso che Lodesani, subentrato a Profumo nell’ottobre 2015 dopo la firma del contratto attuale, potrebbe dover fare un passo indietro se Intesa conquistasse come probabile una Vicepresidenza, per lasciare la guida del Casl, secondo il ‘Cencelli’ non scritto di Palazzo Altieri, ad un’altra grande banca significativa.

Lo scenario del mercato bancario e’ cambiato radicalmente rispetto al precedente rinnovo (tra l’altro l’ultima tranche di aumento, da 30 euro, scatta il prossimo mese di ottobre). Nel marzo 2015 c’erano oltre 30mila sportelli e 309mila bancari mentre a fine 2017 gli sportelli erano 27.300 (-5,7% rispetto all’anno precedente e -20% circa rispetto al 2008) e i bancari sono 286mila ma altre uscite arriveranno. Il contratto vigente, di durata quadriennale, scade in contemporanea con l’accordo sulle liberta’ sindacali e in passato banche e sindacati hanno sempre preferito tenere distinte le due trattative.

Cosi’ dovrebbe avvenire anche in questa circostanza. Un allungamento dei tempi per sedersi al tavolo del negoziato potrebbe non essere un cattivo affare per le rivendicazione economica dei sindacati, considerato il recupero di redditivita’ delle banche dopo l’ottimo primo trimestre di quest’anno. Con buoni bilanci 2018 in archivio, le richieste economiche, per ristorare i tanti sacrifici degli ultimi anni, potrebbero trovare interlocutori piu’ attenti.

Commenta