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Banche a due velocità ma Borse sempre nervose per l’incertezza della crisi Russia-Ucraina

Banche più in rialzo che in rosso in Borsa ma i mercati azionari in Europa e in Usa restano inqueti per l’incertezza sull’Ucraina

Banche a due velocità ma Borse sempre nervose per l’incertezza della crisi Russia-Ucraina

I listini europei si confermano deboli nell’ultima seduta della settimana, mentre la soluzione diplomatica della crisi ucraina appare ancora lontana. L’umore è peggiorato nel pomeriggio con l’andamento negativo di Wall Street.

Piazza Affari perde lo 0,61% e arretra a 26.506 punti base. Francoforte è in maglia nera, se non si considera il nuovo tonfo di Mosca (-3,35%). Il Dax scende dell’1,46%. A Parigi, -0,25%, è ancora il lusso a dettare il clima, con Hermes in netto calo (-4,14%), alla luce di vendite cresciute nel quarto trimestre in misura inferiore alle attese. Consolida i guadagni invece Kering (Gucci), +0,41%, dopo il balzo di ieri.

I cali sono frazionali a Londra -0,31%, Amsterdam -0,84% e Madrid -0,91%.

Sul fronte valutario l’indice del dollaro appare in leggero rialzo e l’euro tratta intorno a 1,132. L’avversione al rischio penalizzata le criptovalute a partire dal bitcoin, che si muove sotto i 40.000 dollari.

Tra le materie prime l’oro ha superato i 1.900 dollari all’oncia per la prima volta dallo scorso giugno. Dopo aver toccato un massimo di 1.903 dollari, attualmente tratta vicino a 1.900 dollari.

Ha cambiato segno il petrolio, dopo che fonti Opec+ hanno detto a Reuters che il cartello dei produttori lavorerà per integrare l’Iran nella limitazione delle forniture di greggio se il paese troverà un punto d’incontro con le potenze mondiali per rilanciare l’accordo sul nucleare.

Il Brent tratta segna un rialzo dello 0,83% a 93,75 dollari al barile.

Per quanto riguarda il mercato dei titoli di Stato, i prezzi dei T-Bond sono in rialzo e i rendimenti in ribasso.

Il secondario italiano chiude invece in rosso, con lo spread in crescita a 163 punti base (+1,19%). È invariato il tasso del Btp, +1,84%, mentre scende quello del Bund, a +0,21% (da +0,23%). Non giovano alla carta italiana gli strappi nella maggioranza che sorregge il governo Draghi, dopo i problemi in commissione visti ieri.

Mercati ancora in balia della crisi in Ucraina

Per fare il punto sulla crisi ucraina, alle 20 italiane, si incontreranno in videoconferenza i leader europei,i vertici Ue, il presidente Usa Joe Biden e il segretario generale della Nato. Mosca continua a dire che le notizie dell’intelligence statunitense su un suo attacco imminente sono “false”, ma intanto, domani, le forze russe faranno nuove esercitazioni e prevedono il lancio di missili balistici e da crociera. Il presidente russo, Vladimir Putin, supervisionerà personalmente le manovre, che simuleranno anche un attacco nucleare.

In questo clima le borse continentali hanno più volte cambiato segno. In mattinata si era diffuso un certo ottimismo a seguito della notizia che il segretario di Stato americano Antony Blinken ha concordato un incontro con il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov la prossima settimana. L’avvio svogliato di Wall Street (che ha archiviato ieri la peggior seduta dell’anno) e la crescente debolezza dei listini Usa hanno però influito negativamente sull’andamento finale.

Piazza Affari, acquisti su banco Bpm ed Eni

In una seduta caratterizzata anche da alcune scadenze tecniche, poiché sono arrivati a termine i contratti di opzione sulle azioni e sugli indici datati febbraio 2022, torna il segno più su alcune banche. Regina del listino è Banco Bpm, +1,88%, che resta attraente nella prospettiva di un riassetto nel settore, benché secondo notizie stampa l’interesse di Unicredit (-0,33%) sulla collega si sarebbe raffreddato a causa delle elevate quotazioni, o di Credit Agricole Italia.

Tra i finanziari sono in evidenza Finecobank, +1,04%; Bper +0,54%; Mediobanca +0,69%.

Tra i titoli petroliferi chiude la seduta con un rialzo dell’1,02% Eni, dopo i risultati 2021, archiviati con un utile netto adjusted per 4,7 miliardi, il più alto dal 2012. Per l’ad Claudio Descalzi anche il 2022 sarà “un anno importante di performance e risultati strategici”.

La fila dei ribassi parte da Diasorin -2,86%, seguita da Nexi -2,34%, delusa dal rinvio dell’abbassamento del tetto del contante. Giù Stm, -2,25%, allarmata dall’andamento in retromarcia dei titoli tecnologici americani.

Cala la fiducia dei consumatori europei

Il quadro macroeconomico di giornata mostra qualche ombra in Europa e negli Usa.

Nel Vecchio Continente scende la fiducia dei consumatori a febbraio secondo la stima flash della Commissione. Nell’area euro il calo è dello 0,3 a -8,8 punti; nella Ue -0,2, -10,2 punti.

Negli Usa delude il superindice dell’economia (LEI), redatto dal gruppo di ricerca privato Conference Board e sceso a gennaio dello 0,3% a 119,6 punti, dopo il +0,7% di dicembre e il +0,8% di novembre. Le attese erano per un dato invariato.

Banche centrali sempre sotto pressione

Prosegue infine il martellamento delle banche centrali, europea e nordamericana, da parte di componenti dei rispettivi board.

Per Peter Kazimir (governatore della banca centrale slovacca e componente del consiglio direttivo della Bce) Francoforte dovrebbe terminare gli acquisti netti di bond in estate. Il programma di acquisti (App), creato per combattere la deflazione dopo la crisi del debito e incrementato con la pandemia, sta sopravvivendo al suo scopo secondo Kazimir: “I rischi per cui è stato creato si sono attenuati mentre gli effetti collaterali negativi stanno diventando più significativi”. “L’attività di trading si indebolisce in agosto, quindi quello sarebbe un buon momento naturale per chiudere il programma”.

Oltreoceano è ancora il falco James Bullard a scendere in picchiata sul tema tassi. Il presidente della Fed di St. Louis è favorevole a un aumento di un punto percentuale dei tassi d’interesse entro il primo luglio, poiché si tratterebbe di una “normalizzazione”, “gestibile in molti modi”.”Non penso che il rialzo dei tassi possa provocare una recessione”. Inoltre, una riunione non programmata del Fomc “è qualcosa da prendere in considerazione”.

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