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Autostrade, svolta Salvini: niente revoca della concessione

Il leader della Lega si smarca dai Cinque Stelle ed è pronto a rinunciare alla revoca della concessione ad Autostrade in cambio del rifacimento del Ponte Morandi in pochi mesi, del finanziamento degli alloggi per chi è rimasto senza casa e di altri 500 milioni per l’emergenza – Di Maio si infuria ma il contezioso della revoca sarebbe enorme

Autostrade, svolta Salvini: niente revoca della concessione

Revoca o no della concessione ad Autostrade? Il Governo era partito in quarta domenica sera con dichiarazioni inequivocabili del premier Giuseppe Conte che, dopo una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri a Genova, aveva annunciato che “non si può non avviare la revoca della concessione” dopo il tragico crollo del Ponte Morandi che è costata la vita a una quantina di vittime. Ma ieri, dopo la tardiva presa di coscienza del contenzioso che la revoca comporterebbe con un penale di 20 miliardi a carico dello Stato, è cominciata la retromarcia del Governo con una lite tra il leader della Lega, Matteo Salvini, e quello dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio.

E’ stato Salvini a imporre la svolta. Conscio del gigantesco contenzioso a cui lo Stato andrebbe incontro se decidesse la revoca della concessione in mancanza di un’indagine che individui con certezza i responsabili del disastro di Genova, Salvini ha preferito sentire l’ad di Atlantia, Giovanni Castellucci, che controlla Autostrade,e poi stabilire i paletti del compromesso, anche a costo di sconfessare il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio che si erano pubblicamente dichiarati per la revoca della concessione. “Troviamo una soluzione nell’interesse delle vittime, dei genovesi e degli italiani” ha detto Salvini che ha fissato in tre punti le richieste ad Autostrade per evitare la revoca: 1) 500 milioni per la messa in sicurezza della rete e altri interventi immediati; 2) tempi strettissimi (da 4 a 6 mesi) per la ricostruzione del ponte Morandi; 3) costruzione a carico di Autostrade degli alloggi alternativi per chi ha perso la casa a seguito del crollo del ponte.

“Ci dessero i nomi dei colpevoli che devono pagare. Il resto non ci intererssa” ha aggiunto il leader della Lega. Ma Di Maio non l’ha presa bene: “La posizione del Governo è che chi non vuole revocare le concessioni deve passare sul mio cadavere”. Ma perfino il ministro grillino delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, è sembrato preparare la strada al clamoroso dietrofront quando ha intimato ad Autostrade di presentare in 15 giorni un rapporto dettagliato per dimostrare di aver fatto tutto il possibile per prevenire eventi accidentali e per coprire le spese della sciagura, salvo procedere alla revoca della concessione, ma solo “qualora ce ne siano le condizioni”.

Non è l’unico passo indietro dei Cinque Stelle che, dopo aver ironizzato per anni sui rischi del Ponte Morandi, ieri hanno preso le distanze dai No Gronda, cioè dal movimento che ha sempre osteggiato la realizzazione di una bretella attorna a Genova alternativa al Ponte Morandi.

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